Migliaia di persone hanno scelto. Con la grande manifestazione di sabato a Berlino è cominciata la settimana internazionale Stop T-tip.
NEWSLETTER DI COMUNE
C’È VITA OLTRE IL T-TIP
L’unico faro della vita economica, politica e sociale devono essere i profitti, dicono multinazionali, Ue e Usa. Più o meno “O la Borsa o la vita!”. Migliaia di persone hanno scelto. Con la grande manifestazione di sabato a Berlino è cominciata la settimana internazionale Stop T-tip.
MARCO BERSANI
► DISPERDERE IL POTERE DELLE MULTINAZIONALI [JÚLIA MARTÍ]
► CI RESTA LA DISOBBEDIENZA CIVILE [BRUNO AMOROSO]
L’ULTIMO SARÀ IL PRIMO
Il primo giorno della pace tra Israele e Palestina nascerà soltanto quando il sole sarà tramontato sull’ultimo giorno dell’occupazione delle truppe di Tel Aviv. Dalla prigione di Hadarim, dove è stato incarcerato undici anni fa, Marwan Barghouti, il più autorevole e amato dirigente politico della resistenza palestinese scrive al quotidiano inglese The Guardian. L’incendio che sta divampando in questi primi giorni d’autunno non nasce da qualche isolato e terribile episodio di violenza, come puntuale il circo mediatico tende a far credere. Ha la stessa ragione di esistenza di sempre: il progetto coloniale di Israele. Il fuoco potrà cessare davvero solo quando ai Palestinesi sarà concesso di affermare liber amente l’auto-determinazione e la dignità
MARWAN BARGHOUTI
► L’OCCUPAZIONE E LA SOPRAVVIVENZA [AMIRA HASS]
► MARTEDÌ PRESIDI A MILANO E TORINO, LIBERTÀ PER LA TURCHIA
► BOMBARDARE IN IRAQ È UNA PESSIMA IDEA [FRANCESCO MARTONE]
► DISINNESCARE LE BOMBE PER L’IRAQ [UN PONTE PER…]
SVEZIA, PRIMO PAESE LIBERO DAL PETROLIO
La Svezia vuole diventare la prima nazione del mondo totalmente fossil-free. In concomitanza con gli imminenti incontri sul clima di Parigi (Cop21), il governo ha annunciato di voler accelerare il suo cammino verso le rinnovabili e contro i cambiamenti climatici. E così per il 2016 hanno stanziato ben 546 miloni di dollari solo per incentivare fonti non fossili nel paese. In questo momento le fonti fossili generano il venti per cento dell’elettricità del pae se, il resto viene da un mix di fonti rinnovabili, in particolare dall’idroelettrico, e dal nucleare. Ma le centrali nucleari chiudono perché ormai obsolete (in Svezia hanno già chiuso centrali a carbone e addirittura uno degli aereoporti secondari di Stoccolma). Per raggiungere questi obiettivi si investirà di più in solare ed eolico (ricerca di base ed infrastutture), in aumento dei servizi di trasporto pubblico, in risparmio energetico. A partire da adesso. E in Italia? E Matteo Renzi cosa annuncerà agli incontri sul clima? Che vogliamo riempire l’Adriatico di trivelle (No Ombrina)? Che vogliamo fare buchi un po dappertutto, dal Veneto alla Sicilia? O che vogliamo fare tutto questo in barba alla volontà popolare?
MARIA RITA D’ORSOGNA
► NO OMBRINA SBARCA A ROMA [ALESSIO DI FLORIO]
TOGLIETE LE MANI DAI NOSTRI OLIVI
Cantante e ricercatrice musicale, Enza Pagliara ha portato la pizzica e la musica tradizionale del Salento in tutto il mondo. Anche per questo il suo bellissimo articolo, che racconta di generazioni che si sono prese cura degli ulivi, è una straordinaria dichiarazione di resistenza contro il piano Silletti – voluto da governo e Ue – e l’abbattimento di migliaia di alberi colpiti da disseccamento in Puglia (martedì 13, presidio alla Regione, a Bari, in difesa degli ulivi). “Questi alberi di ulivo erano di mio nonno Vincenzo Miccoli. Nato nel 1908… – scrive Enza – si alzava che ancora era buio, d’estate e d’inverno… Con la sua la bici raggiungeva campagne che stan no vicino Mesagne, due ore ad andare e due ore a tornare… Molti anni dopo, quando il nonno era molto vecchio e quasi non camminava più, volle andare a vedere le sue olive… Quando arrivò, cominciò a camminare come non faceva da tanto tempo ormai, guardava i suoi alberi filaro per filaro, uno per uno. Li conosceva tutti. Li sapeva distinguere uno dall’ altro… Per lui, le olive erano i suoi genitori e i suoi figli allo stesso tempo… Oggi mia madre, che cammina a mala pena, ha voluto andare a vedere le olive che suo padre gli ha lasciato – si legge ancora nell’articolo -, perché la lettera che ci hanno portato una settimana fa ci ha messo un’angoscia addosso, che non ci fa dormire la notte e che ci spezza il cuore… Oggi in mezzo alle olive di suo padre ha camminato come non faceva da tanto tempo… Togliete le mani dai nostri olivi, li difenderemo come se fossero i nostri genitori e i nostri figli!…” LA LETTERA COMPLETA: ENZA PAGLIARA
COSÌ MALTRATTIAMO OGNI GIORNO IL PIANETA
Di cosa parliamo quando parliamo di danno ambientale? Al tempo dei software che abbattono magicamente le emissioni delle Volkswagen e in attesa di Cop21 (la conferenza sul clima di Parigi), propon iamo un viaggio illuminante con dati e brevi analisi: sfruttamento delle risorse naturali, scarsità idrica, cambiamento climatico, inquinamenti, rifiuti elettronici, mari e foreste che si svuotano… Le informazioni raccolte, con certosina pazienza e competenza, da Alberto Castagnola, economista e obiettore di crescita, hanno almeno un pregio: sono destinate alle persone comuni, possono cioè essere diffuse nelle scuole come durante le iniziative di associazioni e movimenti, sul web o negli appuntamenti con qualche amministratore locale virtuoso. Non possiamo più fare finta di non sapere. E non possiamo più delegare un cambiamento che, se pur con responsabilità diverse riguarda tutti e tutte, qui e ora
ALBERTO CASTAGNOLA
NÈ RIFUGIATI, NÈ MIGRANTI
Ormai sappiamo che è molto più di un’ipotesi: in tutto il pianeta, nei decenni che verranno, un numero incalcolabile ma certo enorme di persone si sposterà dal luogo in cui è nato e cresciuto ad altri luoghi, dentro o fuori i confini del paese di origine. Potrebbero essere tre miliardi, poco meno della metà della popolazione mondiale, dice Galeano, il Subcomandante zapatista. Né i muri, né i controlli né le minacce di morte riusciranno a fermare tutta quella gente. Anche perché, malgrado lo stereotipo (creato dalle istituzioni politiche e dai grandi media) che li vuole sempre e solo vittime in balia di eventi decisi da altri, quelle persone esprimono in mo do netto il loro essere soggetti attivi che hanno preso decisioni difficili quanto importanti sulla loro vita. Nel mettersi in movimento, non affermano una disperazione ma una scelta di dignità, quasi sempre discussa a lungo in famiglia o nella comunità che li ha aiutati a partire. Una scelta che arricchisce le culture e crea mondi nuovi
RAÚL ZIBECHI
UNA NUOVA TROIKA
La prima è già passata alla storia per aver massacrato il popolo greco. La seconda Troika, che ha di fatto sottatto poteri decisionali al parlamento Ue, lo farà per i rimpatri di massa dei migranti. Chi ne fa parte? I rappresentanti dei Consigli Pesc (Politica estera e sicurezza comune) e Psdc (Politica della sicurezza e della difesa comune), i vertici di Frontex, il Commissario all’immigrazione Dimitris Avramopoulos ma anche la Commissaria alla politica estera Federica Mogherini. Il compito della seconda Troika, come spiega Fulvio Vassallo Paleologo, è orientare tutte le scelte verso il rimpatrio di massa dei migranti, che saranno definiti, grazie anche ai grandi media, “migranti economici”. Intanto, dopo av er avviato un processo ancora simbolico di ricollocazione dei profughi siriani ed eritrei giunti in Grecia e in Italia, la Troika ha imposto a Grecia e Italia l’apertura dei nuovi centri di identificazione e trattenimento. Di certo, la situazione dei migranti e dei profughi peggiora ovunque, in Italia e in Europa, e nelle prossime settimane il sistema di prima accoglienza potrebbe arrivare al collasso. Resta la convinzione che i migranti, come dice Raúl Zibechi, nonostante tutto creano mondi nuovi lungo la scia del loro tragitto e nei luoghi dove si stabiliscono. Nell’immediato, una svolta autentica per migliorare le loro condizioni di vita verrà soltanto dall’estendere la protezione umanitaria alle persone che fuggono da guerre e dittature, dall’apertura di corridoi umanitari, da una solidarietà territoriale e dal riconoscimento di un diritto di asilo europeo
FULVIO VASSALLO PALEOLOGO
► LAS PATRONAS, SEMI DI LOTTA E DI SPERANZA (E. MEDINA E J. L. GARCÍA)
LA CITTÀ MULTIETNICA RIFIUTA L’INTERCULTURA
Il 21 marzo i ragazzi dei Centri interculturali per Minori di Roma hanno ricevuto dalle mani del sindaco Marino l’incarico di Ambasciatori di Cittadinanza. Un titolo simbolico in nome del quale questi ragazzi avrebbero diffuso tra i coetanei ideali di antirazzismo ed eguaglianza. I Centri interculturali per i Minori, a Roma, rappresentano una sfida lanciata più di vent’anni fa per aiutare a crescere bambine e bambini, ragazze e ragazzi e a fare di loro cittadine e cittadini responsabili. Più di 3.000 ragazzi sono stati accolti nei Centri in questi anni: nei Centri studiano, giocano, imparano la cittadinanza responsabile, il rifiuto del razzismo, la parità tra i sessi e il rifiuto di qualsiasi forma di discriminazione. Ma da ormai cinque anni quei Centri sono andati avanti con proroghe periodiche che hanno umiliato il lavoro degli operatori e reso sempre più difficile l’organizzazione del servizio offerto: le richieste di nuovi bandi, in tutti questi anni, non sono mai state accolte, né dalla giunta Alemanno né, tantomeno, dalla giunta Marino. Nei prossimi giorni i Centri interculturali restituiranno al Comune quell’incarico così importante consegnato il primo giorno di primavera…
MARIA PIA CANDREVA
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► PERIFERIE ROMANE [CARLO CELLAMARE]
L’OROLOGIO A MURO NON È PIÙ FERMO ALLE 14,45
Avevano promesso che avrebbero fatto ripartire l’orologio a muro fermo alle 14,45 di chissà quale giorno di quale remoto anno e ci stanno riuscendo magnificamente. Dal maggio dello scorso anno nel cuore di Torino, tra Piazza Castello e la Mole Antonelliana, nel grande complesso seicentesco abbandonato della Cavallerizza Reale, ha preso vita una delle più partecipate esperienza di rianimazione urbana ad opera dei suoi cittadini. Una straordinaria esperienza che mette insieme fianco a fianco nell’assemblea di gestione artisti, storici dell’arte, associazioni culturali, di promozione sociale e ambientaliste, studenti universitari e non, ragazzi dei centri sociali, abitanti del quartiere
PAOLO CACCIARI
UNA SCUOLA FUORI CLASSE
Cosa si muove nella società tra chi cerca ogni giorno di trasformare l’universo della scuola e, più in generale, dell’apprendimento? Possiamo riconoscere tre fronti: uno interno alla istituzione scolastica (che, ad esempio, resiste all’aziendalizzazione della scuola e che al tempo stesso sperimenta didattiche che mettono al centro la relazione educativa e l’apprendere facendo), uno che si propone di costruire modelli e percorsi alternativi (dove occorre non fare confusione tra la scelta di mandare i propri figli in luoghi elitari e il tentativo di costruire percorsi oltre la scuola statale, motivati da una ricerca di contesti educativi che rispettino la persona del bambino e la sua libertà di app rendere), e un altro che agisce nel territorio e con soggetti non inseriti nel percorso dell’istruzione formale. Questi settori possono intrecciare percorsi e punti di vista, intorno al rifiuto dei valori della pratica educativa tradizionale, dogmatica e adultocentrica. Si tratta di sperimentare nuovi spazi di libertà e di aprire la scuola alla società, per non lasciare le tematiche dell’educazione chiuse nelle mura scolastiche
ANDREA SOLA
GRAMELLINI E IL SASSO DAL CAVALCAVIA
Anche Massimo Gramellini ha sentito il bisogno di commentare il manuale di scuola superiore che propone il problema di fisica di un sasso, lanciato da un cavalcavia. Che si tratti di un testo provocatorio, sciocco e di pessimo gusto è evidente: ma davvero, scrive Matteo Saudino, noi insegnanti “siamo così minorenni (nel senso kantiano del termine) da non avere strumenti per decodificare certe anomalie intellettuali?”. In realtà, “Gramellini riesce a toccare l’Alberto Sordi che vi è in noi – nel senso dei personaggi che il grande attore metteva insieme -, riesce a dire tutto e il contrario di tutto, muovendo critiche innocue a personaggi ormai innocui, gridando al dito e mai a lla luna, facendo dei luoghi comuni un filosofia di vita alla portata di quella piccola borghesia a cui La Stampa-Bugiarda di Torino si riferisce… Sarebbe bello, egregio Gramellini, che scrivesse qualche pezzo sui problemi della scuola quando a fronte di tetti e muri che crollano, il governo del suo amico Renzi continua a dare finanziamenti alle scuole private…”
MATTEO SAUDINO
► L’EDUCAZIONE È UN TRENO A VELA (CARLO FRANCESCO RIDOLFI)
► SCORGERE QUALCOSA CHE ACCADRÀ (V. GUASTINI E C. F. RIDOLFI)
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