Molte foreste tropicali sono in fiamme perché la UE pretende di proteggere il clima con l’uso del biodiesel. In tutta la UE, nei serbatoi delle auto si consumano ogni anno circa due milioni di tonnellate di olio di palma. Il biocombustibile si aggiunge al diesel fossile, secondo quanto previsto dalle leggi della UE. A luglio 2015 il Consiglio Europeo ha deciso di aggiungere il 7% di biodiesel ai combustibili fossili, aumentando la quantità percentuale di bioenergia importata, in media, del 5% per ogni serbatoio.
Per la coltivazione dell’olio di palma si sacrificano le foreste e le torbiere dell’Indonesia, il maggiore esportatore di olio di palma al mondo. Agli inizi di ottobre di quest’anno, 17.000 Km2 di foresta sono stati distrutti nel Borneo e a Sumatra. Avvalendosi degli incendi illegali, le compagnie stanno preparando nuove piantagioni, essendo questo un espediente più economico della deforestazione meccanica. “Ogni anno le nostre foreste vengono incendiate, ogni anno è peggio”, dice Nordin di Save our Borneo, organizzazione controparte di Salviamo la Foresta. Da oltre tre mesi, almeno 25 milioni di persone stanno vivendo intossicate dal fuoco e dal fumo e per questo anche 20.000 oranghi, un terzo della popolazione totale, sono in pericolo di vita.
La situazione è specialmente drammatica nella provincia di Kalimantan centrale, in Borneo, luogo di nascita di Nordin. Per alcuni giorni, la concentrazione di particelle tossiche nell’aria è stata di 90 volte superiore alla quantità raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un indice di grande pericolo.
Ora i capi di stato della UE si devono convincere che il biodiesel è dannoso per la salute della natura, gli animali, gli esseri umani ed il clima. Per favore chiedete la fine della politica del biodiesel nella UE.