I pedoni restano tra i soggetti più vulnerabili: a Bologna, tra il 2013 e il 2014, i decessi tra chi si muove a piedi sono addirittura triplicati, a conferma dell’altra novità del rapporto presentato oggi.
Mai più scarpe sull’asfalto
Centinaia di paia di scarpe hanno occupato questa mattina il cortile del Comune di Bologna, in occasione della presentazione del rapporto sulla sicurezza stradale ACI-ISTAT. Scarpe da uomo, da donna, scarpe da bambino, scarpe consumate e scarpe nuove: un paio per ogni pedone che ha perso la vita sulle strade italiane nello scorso anno. Un’installazione toccante con la quale Centro Antartide e Comune di Bologna hanno voluto dare il via ufficiale in città alle iniziative della settima edizione di Siamo Tutti Pedoni, la campagna nazionale per la sicurezza degli utenti deboli della strada.
Siamo Tutti Pedoni torna a sottolineare una situazione piuttosto cupa, evidenziata anche dal rapporto ACI- ISTAT sulla sicurezza stradale presentato oggi a Roma: in un contesto dove la flessione delle vittime della strada è quasi in arresto, grave novità del 2014, l’indice di mortalità per i pedoni è ben quattro volte superiore rispetto a quello degli occupanti di autovetture (2,75 contro 0,67). I pedoni restano così tra i soggetti più vulnerabili: a Bologna, tra il 2013 e il 2014, i decessi tra chi si muove a piedi sono addirittura triplicati, a conferma dell’altra novità del rapporto presentato oggi: l’incidentalità più alta si riscontra nei centri urbani. Tra il 2013 e il 2014, l’aumento della mortalità pedonale in questi contesti è di quasi il 5%.
I numeri nazionali ci parlano di 578 morti nel 2014 e quasi 20.000 feriti ogni anno. Una situazione che si fa più grave nei mesi da novembre a marzo. Tra gli utenti maggiormente coinvolti poi ci sono gli anziani, che rappresentano quasi la metà delle vittime, seguiti dai bambini. Dati che sono lo specchio di città troppe volte a misura di automobile più che di persona, e che rivelano il bisogno di educazione e formazione alla prudenza e al rispetto sulle strade. “Restiamo umani” ha ricordato non a caso l’assessore Colombo: “più che inasprire la contrapposizione tra autisti e pedoni vogliamo ricordare che l’interesse alla sicurezza delle persone appartiene a tutti e si ottiene solo incentivando la collaborazione tra diversi utenti della strada. Prima che autisti, ciclisti o motociclisti siamo tutti umani oltre che pedoni”.
In questi giorni che inaugurano la stagione “buia” della pedonalità “Siamo tutti pedoni si concentra particolarmente sul tema dell’educazione permanente di pedoni e autisti, con una sezione dedicata sul sito: questa e altre installazioni in tutta Italia, insieme ad eventi di guerrilla marketing e alla distribuzione dei materiali della campagna, hanno l’obiettivo di far riflettere e invitare a una convivenza civile e rispettosa sulle strade, specialmente nei centri urbani.
Siamo Tutti Pedoni arriva contemporaneamente in questi mesi nelle principali città italiane, da Trento a Catania, da Cesena a Sassari, con l’abituale taglio leggero: il libretto della campagna alterna testi informativi, messaggi di testimonial come Piero Angela e Carlo Verdone e vignette delle principali matite italiane, con l’idea di far riflettere autisti e pedoni con il sorriso. La campagna vive anche sui social con l’hashtag #SiamoTuttiPedoni e sulla pagina Facebook www.facebook.com/SiamoTuttiPedoni.it, sulla quale è stato anche lanciato il contest “Che città pesti?”, che invita a raccontare la propria città attraverso un selfie ai piedi, per ricordare che Siamo Tutti Pedoni.
L’installazione “Mai più scarpe sull’asfalto” è stata realizzata con la generosa collaborazione del Teatro Testoni Ragazzi – La Baracca e del Centro Cardinal Poma dell’Arcidiocesi di Bologna. Siamo Tutti Pedoni è promossa da una vasta rete di istituzioni, associazioni e aziende con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, Ministeri della Salute, Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, ANCI, ACI e Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza Stradale della Regione Emilia-Romagna. La campagna è curata dal Centro Antartide di con la collaborazione dei sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.