“Il dominio del consumo”

La libertà di mercato esige che i veneziani bevano acqua in bottiglia prodotta a Caserta e i casertani acqua in bottiglia prodotta a Venezia.

 

 

 NEWSLETTER DI COMUNE

 

IL DOMINIO DEL CONSUMO
La libertà di mercato esige che i veneziani bevano acqua in bottiglia prodotta a Caserta e i casertani acqua in bottiglia prodotta a Venezia. Intanto, ovunque nei supermercati troviamo le fragole del Sudafrica, anche quando i campi sono coperti di neve, i fagiolini dal Burkina Faso anche quando la nostra terra è indurita dal gelo, le pesche del Cile anche quando i nostri peschi sono ancora in fiore. Tuttavia, il mercato dipende da noi: le imprese restano in una posizione di profonda dipendenza dal nostro comportamento di cittadini consumatori. Consumo critico e riduzione dei consumi possono orientare le nostre scelte, individuali e collettive
FRANCESCO GESUALDI

UN CAMBIAMENTO DELL’IMMAGINARIO SERGE LATOUCHE

I BOLLINI DELLA SPESA SI FANNO IN CLASSE
“Ogni mattina, ancora prima dell’appello, ancora prima del buongiorno, c’è qualche bambino che con il sorriso annuncia di avere cinque, dieci, bollini”, racconta il maestro Alex Corlazzoli. La tua classe non ha una lim? Manca un modem router wi-fi? Avete bisogno di un carrello per il trasporto dei tablet, di webcam per i personal computer o di un notebook touch? Oppure di un programma di giochi di memoria per le materne e le primarie o ancora di carta per le fotocopie? Ci pensa la grande distribuzione. Le scuole italiane anche quest’anno hanno aperto le porte ai supermercati, alla Coop, alla Conad e (novità di quest’anno) a Esselunga. Naturalmente il ministero dell’Istruzione non ha detto una sola parola su questa operazione di marketing con cui ha steso i l tappetto rosso ai colossi del consumismo. L’obiettivo? Una fidelizzazione tra i banchi di scuola dove i bambini imparano fin da piccoli a riconoscere i marchi della grande distribuzione… “Nessun insegnante dovrebbe prestarsi a questo sistema …”
ALEX CORLAZZOLI

LA SCUOLA BUONA DI ESSELUNGA E COOPPIETRO RATTO

LO SGUARDO LUNGO DI PIER PAOLO PASOLINI

È soltanto oggi, quando la demenza e la barbarie sono uscite dai margini per invadere il centro della scena, che possiamo renderci davvero conto di quanto il presentimento più marcio e oscuro di Pasolini si sia fatto realtà nella storia di questo paese. La sguaiatezza del fascismo eterno che aveva messo in scena nel Salò, si è fatta pervasiva e va in onda ogni giorno sui giornali, in tivu e nella vita. Pasolini non seppe descrivere il futuro che oggi è presente se non in termini nostalgici, passatisti, in ultima analisi reazionari, scrive Bifo. Da visionario in senso proprio, tuttavia, la sua immaginazione ha “visto”, ha presentito quello che oggi si dispiega sotto i nostri occhi. A quarant’anni dalla morte, una lettura critica e autocritica della profondità dello sguardo fuoritempo di un grande protagonista del Novecento
FRANCO BERARDI BIFO

RELMU ÑAMKU E LA LOTTA INDIGENA
C’è una donna mapuche che assieme alla sua gente abita in un territorio, nel sud dell’Argentina, da anni nelle mire delle società petrolifere. Nel 2012, di fronte all’ennesimo abuso che prevedeva l’ingiunzione di sgombero del territorio ancestrale, tutta la comunità ha opposto resistenza lanciando pietre contro le ruspe che stavano per travolgere un ragazzo. Una pietra ha ferito al naso l’ufficiale giudiziario. Relmu è finita sotto processo con l’accusa di tentato omicidio, sebbene non ci siano prove contro di lei. Tutto il processo è stato una montatura ordita dalla società petrolifera e da funzionari corrotti che ha obiettivi precisi: con Relmu colpire idealmente tutte le donne che resistono, rendere inoffensiva la resistenza mapu che e cercare di intimidire le comunità che lottano per la difesa del territorio e della loro dignità. Mercoledì Relmu è stata assolta!
SILVIA RIBEIRO

COME SI DIFENDE LA TERRA
Molti la ricordano come la ragazza sull’albero di Oria. Quella foto – scattata da Valerio Saracino il 13 aprile nelle campagne del comune brindisino dove sono cominciati i primi abbattimenti degli ulivi ammalati – ha raccontato l’inizio di una resistenza che molti non si aspettavano, ma ha permesso anache a tanti e tante di guardare il proprio territorio in modo diverso. Ha nutrito il coraggio di lottare. Qui un’altra donna del Salento, Eleonora Ciminiello, spiega perché la ribellione di Stefania, attrice e insegnante di teatro nelle scuole, ha a che fare con la Val di Susa, con i movimenti dei contadini e delle donne (ovunque, aggiungiamo noi, come dimostrano ad esempio Relmu Ñamku e la sua comunità) ma soprattutto con la lotta che tutti i giorni ognuno di noi deve fare con la pa ura e l’indifferenza. “Più dei tagli, più dei pesticidi, più dello spettro di morte che nelle ultime settimane aleggia nel cielo salentino, sono proprio la paura innescata nel popolo e la sua inguaribile indifferenza, le armi utilizzate per la distruzione…”
ELEONORA CIMINIELLO

DAL FUOCO AI FLUSSI. PERMACULTURA E CLIMA
Dobbiamo passare dal bruciare petrolio, gas, carbone e uranio alla cattura dei flussi di energia del sole, del vento e dell’acqua secondo modalità rinnovabili. Il movimento della ‪‎permacultura – promosso in tutto il mondo da gruppi di donne e uomini che mettono in pratica, educano, ricercano ogni giorno sistemi con cui prendersi cura della terra, delle persone e del futuro – offre prospettive vitali e strumenti che permettono di affrontare il catastrofico cambiamento climatico. Un nuovo articolo nel dossier sul clima, aspettando la conferenza internazionale ‎Cop21
ASSEMBLEA INTERNAZIONALE DI PERMACULTURA

IL CLIMA (E NON SOLO) A PARIGI
Il mondo arriva decisamente impreparato al prossimo vertice di Parigi (Cop21). Occorre capire che liberarsi dei combustibili fossili non significa solo sostituire una tecnologia con un’altra, petrolio, metano e carbone con fonti rinnovabili; ma che per farlo occorre ridisegnare “dal basso”, e in modo democratico, cioè partecipato, tutta l’organizzazione sociale. Mobilità (car e bike sharing, car-pooling, taxi collettivo, distribuzione condivisa delle merci, promozione dell’intermodalità), edilizia (risparmio energetico e cogenerazione per riscaldamento e climatizzazione), filiera alimentare (agricoltura naturale multicolturale e di filiera corta, orti urbani), rifiuti ( raccolta differenziata, riduzione alla fonte, riuso e riciclo) sono i settori che richiedono con maggiore urgenza una rapida e radicale conversione ecologica e sociale. Un dettagliato articolo di Guido Viale (nel dossier sul clima “Il bivio di Parigi”)
GUIDO VIALE

IL BIVIO DI PARIGI

UNA SITUAZIONE DI GUERRA
L’accusa rivolta dal governo di Tobruk all’Italia su un possibile sconfinamento – ritualmente smentito dal ministero della Difesa – in acque territoriali libiche di tre navi partecipanti alla missione Euronavfor Med è solo la punta di iceberg di una situazione ad alto rischio, tra confusione e ricorrenti esplosioni di violenza
FRANCESCO MARTONE

L’INDIGNAZIONE EFFIMERA
“Al netto dei tanti errori di Marino, sui quali è inu­tile tor­nare, resta il fatto che la persona-sindaco Marino è stata let­te­ral­mente mas­sa­crata nella sua dignità di per­sona e desti­tuita di ogni ragione poli­tica”, scrive Enzo Scandurra. Eppure la “legit­tima indi­gna­zione… appare un fuoco di paglia, una levata di scudi senza alcun esito poli­tico…”. Abbiamo bisogno di mettere in discussione tutto, di “ripar­tire da una revi­sione pro­fonda di alcune cate­go­rie sto­ri­che…”, di ripartire ad esempio dalle parole di Pietro Ingrao «Io sento peno­sa­mente la sof­fe­renza altrui: dei più deboli, o più esat­ta­mente dei più offesi…”. Aggiunge Scandurra: “C’ è, in quelle parole, il senso vero della poli­tica. Forse le per­sone (di sini­stra) non sof­frono più il dolore guar­dando le ingiu­sti­zie, i soprusi, lo scar­di­na­mento delle regole, l’abuso di potere, l’ineguaglianza sociale, la sof­fe­renza dei poveri e degli oppressi…”
ENZO SCANDURRA

► ALTRI INTERVENTI SU ROMA: ALBERTO CASTAGNOLA LAURA FANO GIANLUCA PECIOLA ANTONIO CASTRONOVI PIERO BEVILACQUA

INTRECCIARE RETI
C’è una convinzione sempre più diffusa in diversi angoli del mondo: gli strumenti del passato non possano aiutare a dare creatività ed efficacia alle lotte dei nostri tempi. Per questo molti pezzi di società cercano sguardi nuovi con cui osservare e con cui cambiare il mondo. Sotto questo punto di vista, uno degli ambiti più ricchi di iniziative, è la pedagogia critica. Nasce in questo scenario il successo di partecipazione e di qualità dei contenuti della due giorni “L’educazione prende corpo”, promossa dalla Rete di Cooperazione Educativa (Rce) a Bastia Umbra il 24 e 25 ottobre. Un nostro racconto di Bastia è leggibile in C’è speranza. Qui, invece , Carlo Ridolfi, uno dei promotori di Rce, ragiona su come hanno messo in comune idee e azioni e restituisce alla parola “rete”, piuttosto abusata e un po’ maltrattata (anche nei movimenti), qualche orizzonte e tanta dignità. “Abbiamo due caratteristiche alle quali teniamo molto – scrive Ridolfi – La prima, pensiamo che una Rete come la nostra sia non una iniziativa culturale ma un progetto politico… La seconda, cerchiamo, per quanto possibile e per quel che ci riesce, di improntare anche i nostri rapporti pratici all’economia del dono…”
CARLO FRANCESCO RIDOLFI

ALLA SCOPERTA DELL’ECOLE DI FREINET
Un edificio a due piani, dipinti di bianco e con gli infissi azzurri, in aperta campagna tra orti, filari di vite, pini marittimi, capanni per gli attrezzi, piscina e teatro all’aperto. Nelle aule: tavoli mobili uniti in isole, un angolo dedicato alla lettura con divanetto e tanti libri, sulle pareti molti disegni dei bambini e le pagine del giornale scolastico. Benvenuti nella scuola di Célestin Freinet, che ha avuto tra i suoi maestri anche Chagall e Picasso. “La conoscenza non avviene, come crede qualcuno, attraverso lo studio di regole e leggi – scrive ‎Freinet -, bensì attraverso l’esperienza”
ANGELA MALTONI

 

APPRENDERE FACENDO

LA FARSA DELL’INTERNET GOVERNANCE
Per quindici anni gli incontri sull’Internet Governance hanno ricevuto molta attenzione e spinto la nostra immaginazione a farci credere che le regole comuni per ‎Internet potessero scaturire da discussioni globali “multi-stakeholder”. Sta diventando evidente che Internet Governance è un modo falso per tenerci occupati e nascondere una triste realtà: nulla di concreto in questi anni, non una singola azione è emersa dagli incontri multistakeholder; mentre allo stesso tempo la tecnologia è stata usata contro gli utenti di Internet come strumento di sorveglianza, controllo e oppressione. Tuttavia restiamo a far rsistere Internet, se si considera Internet come l&rs quo;insieme dell’Infrastruttura, delle sue tecnologie, e soprattutto la somma di attività, dati e contenuti che tutti noi contribuiamo a diffondere In questo senso Internet può e deve essere considerato un bene comune di tutti e tutte. Per questo reti di cittadini autorganizzano l’Internet Ungovernance Forum: dopo Istanbul 2014, quest’anno il forum si terrà in Brasile (in Italia si apre venerdì 7 novembre a Roma al Fusolab 2.0)
FELYNX

INFORMATICA PER IL SOCIALE
Dal 12 novembre al 1 dicembre si terrà alla Scuola del Sociale (della ex Provincia di Roma ora Città Metropolitana si Roma Capitale) il corso gratuito “Informatica per il sociale. Gestire e utilizzare l’Ict nel terzo settore”. Tenuto da Nicolas Denis e Matteo Micalella, il corso si compone di quattro lezioni da quattro ore l’una e di alcuni moduli online per un totale di 32 ore. L’obiettivo è fornire ai partecipanti le competenze necessarie per valutare, scegliere e gestire strumenti informatici innovativi, con particolare attenzione alla loro integrazione nelle attività proprie delle organizzazioni del Terzo Settore
R.C.

I SERVIZI PUBBLICI MERCE GLOBALE
I mercanti di Ue e del governo non smettono di vendere, c’è da piazzare ancora qualche servizio pubblico: per questo dentro quasi ogni capitolo dei negoziati Ceta e T-tip troviamo elementi che vanno nella direzione della privatizzazione dei servizi pubblici. Ma la notizia questa volta è un’altra: la campagna Stop T-tip ha costretto il governo a imbarazzanti azioni di difesa: leggete l’articolo di Marco Bersani, la risposta del viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda e la replica al viceministro. Sì, nonostante i grandi media a far da cassa di risonanza, sono in diffico ltà
MARCO BERSANI

COME NASCE UN ECO-VILLAGGIO
Il progetto è stato chiamato H2Os perché è incentrato sulla raccolta e distribuzione delle acque piovane. Per realizzarlo è stata creata una cooperativa che ha formato trenta giovani e gestisce un piccolo macchinario che serve a fabbricare i mattoni di terra crudai. La prima eco-casa sarà adibita a centro polifunzionale di servizi comunitari: una piccola foresteria, un ambulatorio, un ufficio municipale, un’aula attrezzata con internet-point, bagni, un pozzo collettivo e, in un lotto adiacente, un jardin communautaire, un orto comunitario gestito da alcune donne. I risultati, le informazioni e gli insegnamenti raccolti verranno condivisi nella forma di un manuale open source per favorire la massima diffusione del progetto come modello costruttivo replicabile ed adattabile. Per chi volesse vede re con i propri occhi, c’è anche un viaggio di turismo responsabile a disposizione: destinazione Senegal PAOLO CACCIARI

4 NOVEMBRE, HO RICORDATO CON RABBIA E DOLORE
Il 4 novembre 1918 terminava la grande guerra degli italiani – un conflitto figlio delle politiche imperialiste e nazionaliste dei principali stati europei e di un capitalismo industriale e militare – con oltre 600.000 morti. Milioni di contadini e operai furono mandati ad uccidersi reciprocamente. Da quelle macerie sorgerà il ventennio fascista. “Per questo, oggi come ieri, davanti alle guerre di lor signori, mascherate da conflitti per la nazione, per dio, per la pace, per la giustizia o per la libertà, l’unica soluzione è l’obiezione di coscienza – scrive Matteo Saudino, insegnante di storia e filosofia a Torino -, come atto di virtù e di lungimiranza politica…”
MATTEO SAUDINO

IN GIOCO NON C’È SOLO UN TRENO INUTILE
Il primo fu chiamato a giudicare il comportamento dell’esercito degli Stati Uniti in Vietnam, il secondo il ruolo delle imprese multinazionali nelle dittature di Pinochet e delle altre giunte militari del Sudamerica. Dal 1979 l’eredità del Tribunale Russel, per iniziativa di Lelio Basso, è stata raccolta dal Tribunale Permanente dei Popoli. Giovedì 5 novembre sarà a Torino per esprimere un’autorevole e importante sentenza su alcune gravi violazioni dei diritti fondamentali come il mancato ascolto di un’intera comunità. Sono state commesse, quelle violazioni, in nome del progresso, per realizzare il percorso del treno ad alta velocità da Torino a Lione e altri megaprogetti utili soltanto al sacro business delle Grandi Opere. Un a notizia di grande rilievo per chi si sente parte di quello che è da tempo molto più di un movimento di protesta e forse trascurabile per il circo mediatico che, in caso di Tav, si alimenta solo di problemi ordine pubblico
EZIO BERTOK

 

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