“Sola la rivoluzione antiperialista può porre fine a guerre”

Gli attentati di Parigi confermano che la guerra lanciata dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti si estende passo dopo passo a tutto il mondo.

 

Comunicato CC 29/2015 – 14 novembre 2015

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Cosa insegnano gli attentati di Parigi

La guerra che le potenze imperialiste hanno scatenato nei paesi oppressi tracima nei paesi imperialisti!

Solo con la rivoluzione socialista nei paesi imperialisti possiamo porre fine alla guerra!

 

Denunciare senza riserve le responsabilità della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti e in particolare dell’accoppiata Bergoglio-Renzi per la diffusione della guerra nel mondo e per l’emigrazione!

 

Gli attentati di Parigi confermano che la guerra lanciata dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti si estende passo dopo passo a tutto il mondo. La canea dei loro propagandisti cerca di far leva sull’orrore di fronte al sangue versato, sulla pietà per le vittime, sulla paura per la minaccia che incombe indiscriminatamente su ognuno di noi, anzi sulle masse popolari più che sui ricchi e sul clero che si proteggono meglio, per alimentare tra le masse popolari il sostegno alla politica di guerra, di devastazione e di morte che i gruppi imperialisti conducono in tutto il mondo e che è la causa diretta degli attentati via via più frequenti nei paesi imperialisti. Incitano contro gli attentatori come se fosse un sacrilegio inatteso e inaudito che le vittime delle guerre imperialiste rispondono con le armi di cui dispongono, gli attentati, ai massacri che gli eserciti imperialisti fanno con i loro bombardieri, i loro droni e i loro missili.

Poco importano i dettagli delle operazioni in corso, poco importa chi ha armato questa volta gli autori degli attentati di Parigi, chi ha suscitato e armato i loro mandanti, chi cerca e cercherà di trarre profitto da quegli attentati. Le relazioni internazionali e la politica seguita da ognuno degli Stati borghesi è talmente intrisa di manovre e di menzogne che chi vuole ricostruire i dettagli degli avvenimenti si perde in mille congetture e trova buoni argomenti per ognuna. Cosa che già di per se stessa dimostra quanto sia menzogna la propaganda che esiste ancora una qualche direzione o controllo democratici della condotta degli Stati borghesi. Della democrazia borghese sopravvive solo il fatto strutturale che ogni governo deve ad ogni costo procurarsi un qualche seguito e consenso tra la popolazione per la politica che conduce. Fatto che è un segno della debolezza del potere della borghesia imperialista. Comanda non perché essa è forte, ma riesce ancora a comandare perché le masse popolari che non hanno ancora dispiegato su scala sufficiente la loro forza.

Gli attentati di Parigi confermano che è fuori strada chi spera in una pacificazione del mondo, in un mondo in pace che verrebbe dalla vittoria delle guerre che i gruppi imperialisti scatenano nel mondo. La sostanza della politica internazionale è che la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti colpisce ogni Stato che non si piega alla sua volontà e che non apre le frontiere alle sue scorrerie, ai suoi traffici, ai suoi affari e alle sue sopraffazioni (la Palestina e l’emigrazione mostrano dove arrivano). I soci di questa CI hanno bisogno di fare traffici e affari nei paesi oppressi, di aprire miniere, di installare piantagioni, di delocalizzarvi aziende, di imporre opere pubbliche, di vendere armi, di fare investimenti: non ne possono fare a meno, non potrebbero valorizzare altrimenti il capitale che hanno accumulato, si fanno perfino la guerra tra di loro perché ognuno deve valorizzare il suo capitale. Per i gruppi imperialisti il caos è meglio di uno Stato che rifiuta di obbedire e piegarsi, dal momento che sostituire gli Stati disobbedienti con Stati obbedienti e sottomessi si rivela un’illusione. Essi suscitano e armano ribellioni facendo in ogni paese leva sui mille buoni motivi di ribellione che hanno le varie parti delle masse popolari. Ma regolarmente i capi e gli eserciti di queste ribellioni prima o poi si rivoltano contro di loro tanto è insopportabile l’ordine che essi vogliono imporre. È un ordine che va sempre più a pezzi perfino negli stessi paesi imperialisti, benché qui una parte importante della popolazione goda ancora di quel che resta delle conquiste di civiltà e di benessere che le masse popolari avevano strappato nella prima parte del secolo scorso sulla scia della prima ondata della rivoluzione proletaria suscitata nel mondo dalla vittoria della rivoluzione in Russia nel 1917.

L’umanità soffre di una epidemia, misteriosa perché le classi dominanti mantengono segreta la sua causa. La malattia è la sopravvivenza del capitalismo e del sistema imperialista a cui i capitalisti hanno nuovamente sottomesso tutto il mondo. Questa malattia ha una cura: la rivoluzione socialista. Ma questa cura la possono fare solo le masse popolari mobilitate e guidate dal movimento comunista e oggi il movimento comunista sta ancora riprendendosi dall’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria. La borghesia imperialista e il suo clero, il clero della Chiesa Cattolica, hanno ancora la libertà d’azione che si sono ripresi all’incirca quattro decenni fa e i risultati si vedono. La catastrofe verso cui la borghesia imperialista e il suo clero spingono il mondo, spinge alla rinascita del movimento comunista, ma non è il fattore decisivo. Il fattore decisivo è che i comunisti capiscano e superino i limiti della loro comprensione delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta delle classi sfruttate e dei popoli oppressi. Sono i limiti a causa dei quali la prima ondata si è esaurita anziché instaurare il socialismo nei paesi imperialisti e condurre a compimento la rivoluzione di nuova democrazia nei paesi coloniali e semicoloniali. I comunisti devono superare quei limiti e fare della superiore comprensione raggiunta un’arma per mobilitare le masse popolari in una nuova ondata rivoluzionaria.

Promuovere la rinascita del movimento comunista è in definitiva l’unico modo realistico di lottare contro la politica di devastazione e di guerra che la Comunità Internazionale impone nel mondo. Impediremo che i gruppi che nei paesi oppressi si rivoltano contro gli Stati dei paesi imperialisti portino a loro modo la guerra nei paesi imperialisti solo se qui si svilupperà la rivoluzione socialista. Allora anche nei paesi oppressi si svilupperà nuovamente la rivoluzione di nuova democrazia e cesserà la direzione dei gruppi reazionari che oggi hanno la direzione della lotta contro l’ordine che i gruppi imperialisti vorrebbero imporre. Le masse popolari di tutto il mondo si uniranno nuovamente in uno sforzo comune per creare l’umanità del futuro e l’unione internazionale tra i paesi sarà fondata sulla solidarietà e sulla collaborazione.

Nei prossimi anni due sono le vie aperte di fronte a noi: quale delle due prevarrà dipende da quello che noi comunisti facciamo oggi, da quanto efficacemente lavoriamo alla rinascita del movimento comunista.

Una è che il movimento comunista rinasca nei paesi imperialisti e sviluppi la rivoluzione socialista portando le masse popolari a far fronte alla crisi del capitalismo fino a instaurare il socialismo.

L’altra è che la borghesia imperialista e il suo clero mantengano il potere. In questo caso la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti continuerà a imporre sul terreno economico, ambientale, culturale e delle relazioni internazionali l’attuale catastrofico corso delle cose e la guerra inevitabilmente si estenderà anche ai paesi imperialisti e per un certo periodo prevarrà la mobilitazione reazionaria delle masse popolari.

Chi cerca di far fronte alla guerra predicando la pace mantenendo in vita il capitalismo, inganna le masse popolari, frena la loro ribellione che in definitiva è l’unica forza capace di portare nel mondo la pace. Il capitalismo porta in sé la guerra come un uragano porta in sé la grandine: questo si diceva un tempo. Questa è ancora la realtà di oggi, finché il capitalismo sopravvive a se stesso.

Oggi nel nostro paese la linea per avanzare nella rinascita del movimento comunista e nella rivoluzione socialista è la creazione delle condizioni per costituire il =”http://www.nuovopci.it/dfa/avvnav07.html”>Governo di Blocco Popolare.

I comunisti possono e devono creare le condizioni perché la classe operaia, alla testa delle altre classi delle masse popolari, costituisca il Governo di Blocco Popolare facendolo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia e marci verso l’instaurazione del socialismo.

 

Bisogna costituire Organizzazioni Operaie in ogni azienda capitalista e Organizzazioni Popolari in ogni azienda pubblica (scuola, università, ospedale, ente, unità amministrativa, unità produttiva) e in ogni zona d’abitazione.

 

Il (nuovo) Partito comunista italiano chiama tutti gli elementi avanzati del nostro paese, in particolare gli operai avanzati, i giovani, le donne e gli immigrati a contribuire a questo compito; chiama i più avanzati ad arruolarsi nelle file del Partito e costituire Comitati di Partito clandestini nelle aziende capitaliste e nelle aziende pubbliche, nelle scuole e nelle università, nelle zone d’abitazione per assimilare la concezione comunista del mondo e imparare ad applicarla concretamente ognuno nella sua situazione particolare. Studiare il =”http://www.nuovopci.it/scritti/mpnpci/indicmp.html”> Manifesto Programma del Partito è la prima attività di chi si organizza per diventare comunista. Stabilire un contatto clandestino con il Centro del Partito è la seconda.

 

Avanti compagni, con coraggio e intelligenza! Faremo dell’Italia un nuovo paese socialista!

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