Durante la guerra fredda la NATO non abbatté mai un aereo militare di Mosca. Oggi la Turchia, paese NATO in mano a uno dei manovratori dell’ISIS, lo ha fatto.
Il trappolone turco sul filo della guerra mondiale
Durante la guerra fredda la NATO non aveva mai abbattuto un aereo militare di Mosca. Oggi la Turchia, paese NATO in mano a uno dei manovratori dell’ISIS, lo ha fatto. È una gravissima provocazione che può trasformare la guerra siriana da guerra NATO per procura a guerra NATO senza mediazioni, col rischio molto concreto di far scattare quelle clausole dell’alleanza atlantica che ci trascinerebbero tutti in un conflitto molto esteso e difficilmente controllabile. Sicuramente al figlio di Erdoğan, che gestisce il contrabbando di petrolio dell’ISIS, non piaceva affatto che negli ultimi giorni i Sukhoi Su-24 gli avessero distrutto centinaia di autocisterne azzerandogli il business. Abbatterne uno, a costo di una guerra mondiale, è la risposta del suo paparino, per alzare la posta in gioco. Un bel trappolone per la Russia, che qualche risposta dovrà dare, e per tutti gli alleati NATO, da invischiare nei calcoli strategici di Erdoğan, uno dei grandi perturbatori del Vicino Oriente. E noi dovremmo essere disposti a morire per le autocisterne che finanziano l’ISIS. Come no?
[Pino Cabras]
martedì 24 novembre 2015
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