“Il bivio di Parigi”

Il riscaldamento globale segue le previsioni più pessimiste. Il vertice di Parigi, Cop21, è un punto di non ritorno: c’è bisogno di un cambiamento enorme. Il clima e la vita di milioni di persone sono merci in mano a politici e multinazionali che proteggono i propri interessi.

 

 

NEWSLETTER DI COMUNE

 

IL BIVIO DI PARIGI

Il riscaldamento globale segue le previsioni più pessimiste. Il vertice di Parigi, Cop21, è un punto di non ritorno: c’è bisogno di un cambiamento enorme, non limitato ai governi. Il clima e la vita di milioni di persone sono merci in mano a politici e multinazionali che proteggono i propri interessi, ma dipendono da noi Analisi, proposte, appelli, appuntamenti (a cominciare dalla Marcia globale del 29 novembre in tante città di tutto il mondo), sitografia, letture consigliate e notizie da Parigi giorno per giorno DOSSIER

25 COSE DA FARE SUBITO PER IL CLIMA
Serve una svolta radicale dei meccanismi ambientali che ci sovrastano. Servono obiettivi concreti, efficaci nel breve periodo. Ecco una lista degli interventi da considerare essenziali per l’Italia e alcuni principi e criteri operativi. Qualche esempio? Immediata chiusura degli impianti a carbone, incentivi per il rispamio energetico, interventi per la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, ampliamento delle aree protette, deforestazione zero, promozione di modelli di consumo alimentare sani… Proposte magari incomplete e per alcuni aspetti provocatorie che aiutano tutti però a capire cosa succederà al vertice sul clima di Parigi (‪#‎cCop21) nei prossimi giorni
ALBERTO CASTAGNOLA

IL VIDEO CHE LE MULTINAZIONALI NON VOGLIONO FAR VEDERE

QUESTA È LA TERRA DEL SOL LEVANTE
Dopo Fukuhima nel 2011, il Giappone ha deciso di investire fondi per incentivare la produzione di energia rinnovabile. Sono partiti nel 2012 e non si sono fermati più: in neanche quattro anni la produzione di energia solare è raddoppiata. Certo i reattori nucleari che sono rimasti non li spegneranno domani, ma hanno capito che occorre cambiare rotta e programmano il cambiamento. Da dove hanno cominciato? Senza consumare altro suolo, dai tetti degli edifici esistenti. Cosa viene fuori da questa storia? Che dove lo si vuole un modo per transizionare alle rinnovabili lo si trova. In Italia cosa programmiamo esattamente? Le trivelle dello Sblocca Italia?
MARIA RITA D’ORSOGNA

SVEZIA, PRIMO PAESE LIBERO DAL PETROLIO M.R.D.

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I NUOVI SUDDITI
Se La favola del Progresso infinito si è conclusa da tempo. La volontà di potenza da qualche parte deve pur andare: la guerra e il terrore sono la sua voce. Ormai sudditi digitali, restiamo a guardare un mondo che implode
ENRICO EULI

L’ARABIA SAUDITA, UN ISIS CHE CE L’HA FATTA
“Daesh nero, Daesh bianco. Il primo taglia gole, uccide, lapida, taglia le mani, distrugge il patrimonio comune dell’umanità e disprezza l’archeologia, le donne e i non musulmani. Il secondo è meglio vestito e più ordinato, ma fa le stesse cose. Lo Stato islamico; l’Arabia Saudita. Nella sua lotta contro il terrorismo – scrive lo scrittore algerino Kamel Daoud -, l’Occidente fa la guerra contro l’uno ma stringe la mano all’altro… Tutto ciò lascia scettici sulle fragorose dichiarazioni delle democrazie occidentali sulla necessità di combattere il terrorismo. La loro guerra non può che essere miope poiché ha come obiettivo l’effetto non la causa. L’Isis è una cultura prima che una milizia… e ha una madre, l’invasione dell’Iraq, ma ha anche un padre, l’Arabia Saudita e il suo complesso religioso-industriale…”
KAMEL DAOUD

LA GUERRA NON VUOLE VOCI FUORI DAL CORO
“Siamo in guerra”. È una delle frasi che più vengono gridate e ripetute ovunque. La chiamata alle armi e i retorici richiami nazionalisti puntano a travolgere tutto e tutti. Del resto siamo a novembre, il mese che contempla la ricorrenza della fine della Prima Guerra Mondiale: sono passati cento anni, ma ancora una volta c’è una corsa agli armamenti. A Carrara la mamma di un bambino, la cui scuola il 4 novembre stava partecipando alla cerimonia ufficiale delle forze armate, ha ripudiato la retorica trionfale in piazza e ha espresso il suo dissenso. Ecco come è andata
ALESSIO DI FLORIO

UN CAMBIO DI PASSO PER LA PACE
Cosa possono fare i movimenti contro guerra e terrirismo? Elaborare proposte di gestione altra del conflitto con strumenti di diplomazia dal basso, per creare ponti con le popolazioni civili e le reti sociali che in Siria e Iraq lavorano per la pace. Soprattutto in un momento buio come questo è necessario un grande sforzo di fantasia e condivisione, di costruzione di strumenti di lavoro collettivi, di messa in comune di conoscenze e competenze, e di pratiche di “autogestione” decentrata delle mobilitazioni
FRANCESCO MARTONE

QUALCUNO DOVRÀ PUR PAGARE PER PARIGI
“La risposta che attendevamo sull’emergenza transitanti nella Capitale è arrivata martedì 24 mattina, dopo cinque mesi – scrivono i volonatari e le volontarie del centro Baobab di Roma – Ventiquattro migranti sono stati prelevati dal Baobab per l’identificazione, tra di essi eritrei, etiopi e magrebini. Strano modo di intervenire, in tenuta antisommossa e con unità cinofile; proprio ora che i migranti sono drasticamente diminuiti iniziano perquisizioni e identificazioni per allontanarli dal luogo che per cinque mesi ha coperto un buco dell’amministrazione pubblica sostenendosi col mero volontariato… È un atto di violenza che noi volontari condanniamo con fermezza e dal quale ci dissociamo, perchè lascia in strada persone incolpevoli, attuando una caccia all&r squo;uomo alimentata dalla paura di atti terroristici, amplificata mediaticamente e politicamente dopo i fatti di Parigi… Il terrore in questi mesi al Baobab c’è stato ogni giorno. A partire da Delina, non più di tre anni e dedita a pettinare i capelli delle volontarie. È una terrorista, sì, perchè se la si guarda negli occhi incute il terrore del senso di colpa suscitato dalla nostra inerzia e dai nostri pregiudizi….”
VOLONTARI DEL BAOBAB

NOI, GLI ALTRI, LA PAURA. LA FOBIA DELL’ISLAM SANTIAGO ALBA RICO

LE BANLIEUE, DAESH E IL TERRORE
 

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METTIAMO IN COMUNE GLI ORTI
Accade in molti angoli del mondo: «All’inizio avevamo una scheda dove ciascuno annotava le ore lavorate e al momento del raccolto questo veniva diviso in funzione delle ore lavorate. Con sorpresa, nel corso di una riunione, fu proposto di non segnare più le ore. Infatti il gruppo cominciava ad avere una coscienza comunitaria… Così si continua a fare ancora oggi. Al termine delle ore di lavoro ciascuno ritira ciò che serve per la propria famiglia» (Raúl Zibechi, «Territori in resistenza»). 27 e 28 novembre, “Orti in Comune”: laboratori, incontri e festa dedicati agli orti urbani di Roma
JLC

IL GAS DEGLI STUDENTI FUORISEDE
Mangiar bene, a poco, basandosi su un sistema di valori etico e a chilometro zero. Con questi presupposti nasce il progetto degli studenti Unito di creare un Gas, gruppo di acquisto solidale. Manituana, il laboratorio culturale autogestito di via Sant’Ottavio, segue i colleghi del Politecnico, che già mesi fa aveva fondato AlterGas, gruppo di acquisto dedicato agli ingegneri. L’idea è di coinvolgere tutti gli studenti di Torino, in particolar modo i fuorisede. Il mondo si cambia anche con la spesa di ogni giorno

SARA IACOMUSSI

UN FOCOLAIO DI RESISTENZA
Nuovi presidi per bloccare le ruspe, battaglie legali, altri ulivi piantati ovunque, incontri nei territori. Il popolo degli ulivi non si rassegna. Intanto trenatacinque persone sono state denunciate per il blocco dei treni a San Pietro Vernotico (Brindisi). Chi ha dichiarato guerra agli ulivi, non riuscendo a soffocare la grande protesta, punta a criminalizzare il dissenso. Già visto. Nell’ultimo messaggio diffuso in rete dal popolo degli ulivi, tra l’altro, si legge: “Il piano di Silletti, che distrugge i nostri ulivi e la nostra Terra, va sabotato con tutti i mezzi… Di fronte alla certezza che nessun ulivo è mai morto di “Xylella”, ognuno deve fare la sua parte… Ogni casa, ogni scuola e Università, ogni luogo deve diventare un focolaio di resist enza… Siamo i discendenti di quelli che occuparono le terre d’Arneo per strapparle ai proprietari terrieri, ai feudatari che li avevano schiavizzati per secoli… “
R.C.

LA COSTELLAZIONE DEGLI SCAMBI
Da quindici anni, in Puglia, opera Costellazione Apulia, un gruppo di una cinquantina di piccole imprese che hanno come obiettivo la messa a disposizione gratuita e lo scambio senza fini di lucro di competenze, spazi, strumenti, scarti. L’idea che hanno in mente è quella dell’economia circolare che non produce scarti e non intacca le capacità rigenerative del pianeta. Almeno una volta all’anno si ritrovano ai Colloqui di Martina Franca e si interrogano su obiettivi quali il valore sociale dell’impresa, la conservazione del patrimonio e delle tradizioni storiche, la coesione sociale e il vivere bene, la decrescita sostenibile. Non sempre domina il profitto a tutti i costi
PAOLO CACCIARI

MANUTENZIONE ORDINARIA POPOLARE
Nelle grandi città, muoversi è una funzione vitale. Inevitabilmente – come sempre – i romani si arrangiano. Per lo più, si arrangiano con le automobili – così insegna la Tv – ed è un disastro. Alcuni, da tempo, si sono accorti che è molto meglio usare la bicicletta. Moltissimi di questi utilizzano il passaggio obbligato del tunnel di Santa Bibiana. Le amministrazioni romane non sono state in grado di mettere in sicurezza questo passaggio. Lo hanno fatto i ciclisti romani. Già da un anno la ciclabile “popolare” di Santa Bibiana funziona meravigliosamente ed è rispettata da tutti (gli automobilisti). Roma non ha il coraggio di toccare il modello di mobilità; gli uffici tecnici dibattono i cavilli. La gente di bici, se nece ssario, procura facili esempi di infrastrutture a basso costo sempre più utili
SALVA CICLISTI ROMA

 

TORNANO LE TAVERNE COMUNALI!: 12 DICEMBRE
Si ricomincia sabato sera 12 dicembre, tenetevi liberi. Una volta al mese o giù di lì, in luoghi diversi di Roma (per ora), le cene e i pranzi della Taverna raccolgono intorno a una tavola persone che leggono e fanno Comune. Un’occasione per fornire insieme – tra allegria, cibo buono e conversazioni piacevoli -, un sostegno alla nostra fragile avventura di comunicazione indipendente. Dopo la grande partecipazione agli appuntamenti dello scorso anno (a Scup, Casale Falchetti, Cinema Palazzo e Capodarco) siamo pronti a ripartire: presto il programma completo del 12 (alle 18 incontro pubblico, alle 20 cena a Casale Falchetti, zona Centocelle), intanto segnatelo in agenda e cercate un po’ di amici e compagni da invitare. Se sbirciate qui trovate il racconto delle precedenti Taverne.
La domanda ora è: chi viene? Scrivete a
info@comune-info.net

 

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