Mentre la concentrazione di CO2 in atmosfera continua a salire, il drastico cambiamento di rotta al vertice sul clima di Parigi non sembra emergere né tra gli inquinatori storici né tra gli ultimi arrivati come Cina e India.
NEWSLETTER DI COMUNE
RACCONTARE IL MONDO OGNI GIORNO
Il tempo del terrore ha rubato la scena del circo mediatico. Quella che chiamano “la dolorosa ma inevitabile rinuncia a un po’ della nostra libertà” sembra aver seppellito anche il tempo della crisi. E poi, dicono i network che contano, il peggio è passato: dalla crisi stiamo cominciando ad uscire. Le guerre devastano il pianeta come forse mai era accaduto prima ma si sa che in passato hanno spesso salvato l’economia. Come avvenne dopo la grande depressione del ’29.
La guerra dei giorni nostri è ovunque, tra gli Stati e dentro gli Stati. Insegue, spietata, perfino chi lascia tutto e fugge per allontanarsene. E poi c’è la guerra di tutti gli Stati contro tutti i popoli, con le sue armi, i muri e i recinti. È la stessa guerra che si combatte contro i fiumi, l’aria e la terra ma soprattutto contro la dignità delle persone per sottometterne ogni aspetto della vita alle insaziabili esigenze dell’accumulazione di denaro e di potere.
È insensato continuare a chiedere ai potenti di fare il contrario di quel che fanno, è assurdo aspettarsi da loro i cambiamenti alla profondità necessaria. Possiamo costruirli noi, ogni giorno, ma dobbiamo imparare ad ascoltare e ad ascoltarci. E poi bisogna inventare uno sguardo diverso sulla realtà e una nuova capacità di sognare. Noi pensiamo che sia essenziale cominciare anche a raccontarli, quei cambiamenti. Vi andrebbe di aiutarci?
Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni
IBAN IT58X0501803200000000164164; Banca Pop. Etica, Roma;
causale Campagna 2016 – È possibile inviare il sostegno anche con PAYPAL.
UNIVERSITÀ COMUNE [ENZO SCANDURRA]
“Aderisco volentieri all’appello di far continuare vivere Comune. Con i miei studenti, all’università, discutiamo spesso gli articoli di Comune sull’ambiente”
Enzo Scandurra, docente La Sapienza di Roma
LEGGI LE ALTRE ADESIONI
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UN ACCORDO SENZA AMBIZIONI
Mentre la concentrazione di CO2 in atmosfera continua a salire, il drastico cambiamento di rotta al vertice sul clima di Parigi non sembra emergere né tra gli inquinatori storici né tra gli ultimi arrivati come Cina e India
ALBERTO ZORATTI
IL MONDO RIFIUTA IL VOSTRO GREENWASHING
IL SORPASSO DELLE RINNOVABILI FA BENE AL CLIMA
IL BIVIO DI PARIGI
COME ABBIAMO FATTO CONDANNARE CHEVRON
Quell’avvocato può raccontare di quando, nel 2005, si sedette in un’aula giudiziaria di New York con una cartellina nella quale teneva la documentazione raccolta per difendere gli indigeni della provincia amazzonica di Sucumbios. Si batteva contro le decine di legali della terza impresa degli Stati Uniti, Chevron-Texaco, accusata di aver avvelenato un’intera regione e la gente che l’abitava per trent’anni senza alcun limite, una catastrofe ecologica trenta volte superiore a quella provocata dalla Exxon Valdez. Lui però aveva un vantaggio, ha raccontato, non doveva inventare nulla, poteva limitarsi a dire quel che era avvenuto. Il 10 e l’11 dicembre, alla Biblioteca Giovenale di Roma e alla Stat ale di Milano, l’avvocato ecuadoriano Pablo Fajardo racconterà l’inaudita normalità criminale di quella devastazione e la grande lotta che l’ha portata a conoscenza del mondo ottenendo anche il maggior risarcimento mai riconosciuto nei disastri ambientali, 19 miliardi di dollari, poi ridotti a 10 nel 2013. Con Fajardo, ci sarà uno dei grandi protagonisti di quella lotta: Humberto Piaguaje, dirigente indigeno secoya e coordinatore dell’associazione delle vittime del petrolio. Una straordinaria occasione per parlare di come possa essere possibile fermare la corsa verso l’autodistruzione della vita sul pianeta e della chiusura della Cop 21 di Parigi
R.C.
NON ESAMINARE MA SCAMBIARE DONI
L’esame scolastico è figlio di una logica del controllo, di un’idea produttivistica della cultura. A questa logica possiamo contrapporre l’idea di formazione come dono, di apertura del sapere e di condivisione della conoscenza
PAOLO MOTTANA
UN DORMITORIO AUTOGESTITO
Ha aperto il 6 dicembre, il dormitorio sociale allestito in un mese negli spazi dell’ex Caserma Masini di Bologna occupata dal collettivo Labàs nel 2012. Sei camere doppie, dodici posti letto per accogliere chi è in strada o migranti in transito. Labàs organizza laboratori creativi di falegnameria, uno spazio doposcuola dedicato ai bambini e al rapporto con i genitori, che si svolgono ogni settimana, e un locale dedicato a “La biopizza” a chilometro zero. Loro uccidono il welfare, noi facciamo un’altra cosa
REDATTORE SOCIALE
DI QUALE LEGALITÀ PARLIAMO
Fondare paure per governare: accade a Pisa e in molte città. Del resto è noto: c’è la legalità di quelli di sopra (governanti, imprese, media e costruttuttori) e la legalità di quelli di sotto… (foto: riunione di una pericolosa cellula di estremisti del pensiero critico: Progetto Rebeldìa; si ostinano a pensare con la propria testa e a ribellarsi facendo)
PROGETTO REBELDÌA
SETE DI ORTI URBANI
A Roma la rete che ha messo insieme orti e istituzioni (e fatto nascere la delibera comunale dedicata agli orti urbani) non smette di seminare, tra incontri con realtà di Milano, Bologna, Genova e Lampedusa e tavoli di lavoro per il futuro. Prossimo obiettivo? Affrontare il tema dell’accesso all’acqua. Nuovi spazi comunitari ed ecologici crescono
LUIGI DI PAOLA
BIKE TO SCHOOL ORA HA ANCHE LA SUA APP
Il Bike to school è un movimento spontaneo, che va avanti solo grazie alla buona volontà dei genitori e dei volontari e alla gran voglia di pedalare per strada dei bambini (e di sicuro non grazie alle amministrazioni) che vogliono riprendersi le città. Qualche giorno fa, in quattro scuole romane Eadessopedala e Zolle hanno portato la frutta ai bambini pedalatori del Bike to school per festeggiare l’arrivo della nuova applicazione, pensata per poter auto-organizzare con più facilità i gruppi e condividere i percorsi
ANNA BECCHI
ROMPERE LO SCHEMA DELLA VIOLENZA SULLE DONNE
Sappiamo tutte r tutti che la guerra fa male sempre, ma fa male soprattutto alle donne. Lo stupro è parte integrante della guerra, il corpo delle donne è il bottino da conquistare o il luogo dove lasciare il marchio dell’umiliazione. Le donne ciociare “marocchinate” durante la seconda guerra mondiale sono incredibilmente e spaventosamente simili alle bosniache vittime di pulizia etnica durante la guerra in ex-Jugoslavia, così come alle donne yazide rese schiave e stuprate dall’Isis. Abbiamo bisogno di rifiutare la guerra e la “banalità del male”, abbiamo bisogno di rompere quello schema terribile che ha accompagnato finora la storia dell’umanità
LAURA FANO
NON SIAMO PIÙ DISPOSTI A TRATTARE
Gli ultimi grandi Trattati internazionali hanno diverse cose in comune: vengono preparati possibilmente senza fare troppo clamore (attraverso incontri definiti “round”), considerano i cittadini soltanto come oggetti/consumatori, mettono al centro le imprese, svuotano di significato la parola democrazia. E. soprattutto, hanno il grande obiettivo di mostrare il liberismo come unica strada possibile di evoluzione del mondo. Tuttavia coloro che sono in alto lo sanno: da Seattle in poi sempre più reti, movimenti e cittadini tentano in molti modi di rallentare, bloccare o far cadere quei Trattati, a cominciare dal T-tip
GIOVANNI ACQUATI
VI ANDREBBE DI AIUTARCI
Per una volta parliamo di noi. Sì, di questa piccola avventura che fra qualche mese vorrebbe compiere quattro anni. Un’età delicata, bella e difficile. Così abbiamo pensato che sia arrivato il tempo di cambiare passo soprattutto su una questione. Quella della consapevolezza di non poter fare da soli. Lo abbiamo sempre saputo, l’abbiamo scritto spesso. Dobbiamo inventare un “come” fare comune insieme. Con chi vuole, come può e quando potrà. Per questo vi chiediamo di condividere un problema e lanciamo una nuova campagna da far vivere ogni giorno. Se questa nostra appassionata fatica serva davvero a qualcuno o a qualcosa, dovrete dircelo voi che leggete. Alla vecchia maniera: poche righe di adesione alla campagna 2 016 (info@comune-info.net) per spiegare se e perché volete che Comune continui a esistere ma, per chi può, anche un essenziale sostegno concreto di almeno 20 euro, o 5 euro al mese per tutto il 2016, se preferite
SABATO SERA
Saremo insieme a tanti e tante sabato 12 alla Taverna Comunale promossa con il “Laboratorio sociale autogestito 100 celle”, a Roma, in un luogo accogliente come Casale Falchetti. Alle 18 conversazione su conversione ecologica e sociale, clima, territorio, decrescita… a seguire cena per sostenere le casse di Comune. Il menù non è niente male ed è decisamente comunitario: Gianluca, Marco e Riccardo (chi cucina Comune ogni giorno) con Daniela, Annarita, Gisa, Virginia, Felynx, Delia, Claudia e Nilde metteranno in comune tempo e cibo buono (tra lasagne, frittate, insalate miste, verdure, frutta, dolci). Al vino naturale ci pensa il Laboratorio sociale autogestito 100 celle. Qui trovate le inf ormazioni sull’appuntamento che fa parte di una due giorni – venerdì e sabato – piuttosto interessante per chi ha voglia di domande e di convivialità (non dimenticate di prenotare la cena a info@comune-info.net)
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