In un mondo pacifico, approntare armi nucleari sarebbe un crimine gravissimo, contro il quale ci dovrebbe essere la più ampia e incisiva mobilitazione internazionale. Sfortunatamente, il mondo attuale è alla mercè di bestie feroci e senza scrupoli.
La Corea del Nord non minaccia nessuno
In un mondo pacifico, approntare armi nucleari sarebbe un crimine gravissimo, contro il quale ci dovrebbe essere la più ampia e incisiva mobilitazione internazionale. Sfortunatamente, il mondo attuale è alla mercè di bestie feroci e senza scrupoli, che negli anni scorsi hanno fatto a pezzi più di un paese indifeso, causando milioni di morti.
In queste circostanze la Corea del Nord (che ha conosciuto la ferocia dei bombardamenti USA-ONU, che hanno sganciato sulle sue città e villaggi più bombe di quelle impiegate in Asia nella seconda guerra mondiale), per perfezionare il suo deterrente contro le continue minacce a cui è sottoposta, ha effettuato il 4° esperimento nucleare militare (su 2055 finora realizzati nel mondo). Ciò non aggrava i pericoli di guerra, ma anzi li allontana.
Di fronte al coro di ipocrita esecrazione – condito dalle solite ignobili volgarità – che si alza in particolare dai media occidentali, e per quel che ci riguarda dall’Italia, e di fronte alle rimostranze che vengono in questa occasione anche da Russia e Cina, riteniamo necessario esprimere completa solidarietà alla Corea del Nord, che non minaccia nessuno, come ribadito nei comunicati ufficiali anche in queste ore, e non avrebbe certo da guadagnare in un conflitto nucleare, ed è invece continuamente nel mirino dello sterminato arsenale nucleare USA, delle provocazioni della Corea del Sud, governata dalla figlia del “Pinochet coreano” Park Chong Hi, e del Giappone impegnato a rinverdire la tradizione del militarismo imperiale. Forse è il caso di ricordare le “esercitazioni militari” che periodicamente simulano con grande realismo e dispiego di mezzi l’invasione del Nord, oppure l’iniziativa provocatoria USA – una delle tante – che vorrebbe impedire l’accesso al mare aperto alle navi di paesi accusati di trasferire tecnologie o armamenti nucleari (qualcuno si ricorda dell’Iraq e delle armi di distruzione di massa?).
L’ipocrisia degli imperialisti nordamericani, dei loro alleati e dell’ONU (che, va ricordato, in Corea è parte belligerante), è particolarmente rivoltante quando viene invocato il Trattato di non proliferazione nucleare TNP, che viene regolarmente violato proprio da loro: da quei paesi europei – Italia inclusa – che ospitano le armi nucleari americane, dagli USA con la messa a punto e il dispiegamento di armi nuove e più efficaci e una deriva bellicista che impone la corsa al riarmo anche a Russia e Cina, in spregio totale dell’art. VI del trattato (gli stati in possesso dell’arma nucleare si devono impegnare “a condurre quanto prima i negoziati in buona fede su efficaci misure relative alla cessazione della corsa alle armi nucleari e al disarmo nucleare e su un Trattato di disarmo generale e completo sotto un rigoroso ed efficace controllo internazionale”). C’è poi la vergogna mondiale dell’arsenale nucleare israeliano, unico del Medio Oriente in fiamme, la cui minaccia e pericolosità non sembra mai preoccupare nessuno e che nessuno ha mai proposto di sanzionare.
L’ipocrita esecrazione mondiale di queste ore, con tanto di convocazione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e probabili ulteriori sanzioni contro la Corea del Nord, fa in realtà da cortina fumogena che nasconde i veri piani di guerra che vengono portati avanti da anni e in crescendo dagli USA e dalla NATO.
Aginform
7 gennaio 2016