Sull’isola greca di fronte alla Turchia, gli Stati e l’Europa mostrano tutta la loro indifferenza e il loro dominio contro chi fugge da guerre, persecuzioni e miseria. Tuttavia, sull’isola migliaia di volontari si autorganizzano.
NEWSLETTER DI COMUNE
RACCONTARE IL MONDO OGNI GIORNO PER NON ABITUARSI AL DOMINIO
UNA FINESTRA DI LIBERTÀ [BRUNO AMOROSO]
Carissimi, capisco bene le difficoltà di gestire un sito libero ma queste sono la dimostrazione che abbiamo ragione a denunciare il precipizio nel quale siamo caduti. E come scriveva Sartre: “Siamo tutti complici e vittime”. La tragedia già descritta nel passato è di tale ampiezza che “in un mondo in cui tutti fuggono a gambe levate in tutte le direzioni, anche chi cammina composto nella direzione opposta sembra che fugga”. La compostezza di Comune, nel mantenere aperta una finestra di libertà di espressione, non va intesa come collusione – cioè far finta che tutto sia normale – e neanche di pretendere la possibilità di una alternativa al presente in Europa, che non esiste (né l’alternativa né l’Europa). È un onesto sforzo di continuare a vivere e pen sare senza lasciarsi corrompere dalle sirene del compromesso (che nessuno vuole) e della retorica della democrazia (che non esiste). Un caro saluti a tutti anche per le prossime feste.
INDIPENDENTE [MATTEO SAUDINO]
Non c’è democrazia reale senza informazione indipendente: per questo sostengo Comune per il 2016. Matteo S., docente di filosofia Torino
MONSANTO E L’ANNO DELLE LIBELLULE
Durante l’estate, le libellule volano e si raggruppano. Si vedono pullulare nei giorni più caldi. Si fanno notare quando è giorno. Ma quando cala la notte, sono difficili da vedere. Però si sentono cantare. E quando sono molte, il suono è molto forte. Libellule così, si fanno vedere spesso al bloqueo contro la Monsanto, vicino alla città di Malvinas Argentinas. Sono trascorsi più di due anni da quando gli abitanti di questa cittadina a pochi chilometri da Córdoba, hanno deciso di opporsi al mega-progetto della Monsanto per la lavorazione di sementi transgeniche, alimentando speranze in tutto il mondo. Il loro accampamento-presidio resiste e si rafforza malgrado le violenze subite, le repressio ni poliziesche e i diversi ordini di sgombero. L’ultimo di questi è stato notificato il 30 dicembre, dando un ultimatum di 24 ore. Al momento è temporaneamente sospeso ma l’allerta tra gli occupanti del presidio resta alta. La Monsanto deve andarsene ma, come dice uno degli occupanti, bisogna cacciare non solo la Monsanto che è fuori ma anche quella che portiamo dentro. E per fare questo, come dice un’altra partecipante al presidio, occorre “abitare in modo diverso questo pianeta”
LEANDRO ROSS
LE MULTINAZIONALI SI DIVORANO TRA LORO ACCAMPATI DA UN ANNO CONTRO MONSANTO RAÚL ZIBECHI
LESBO
Sull’isola greca di fronte alla Turchia, gli Stati e l’Europa mostrano tutta la loro indifferenza e il loro dominio contro chi fugge da guerre, persecuzioni e miseria. Tuttavia, sull’isola migliaia di volontari si autorganizzano
GIACOMO CAPRIOTTI
SIAMO ANGOSCIATI. IL GRIDO DI MEDICI E SCIENZIATI
L’Italia è al primo posto per morti premature in Europa a causa dei livelli di PM2.5, ossidi di azoto, ozono. Secondo l’ultimo rapporto dei registri tumori la probabilità di avere una diagnosi di qualunque tumore “riguarda un uomo ogni due e una donna ogni tre nel corso della loro vita”, l’’incidenza di tumori infantili in Italia è più rispetto alle medie europee, l’Italia è anche il paese europeo che consuma più pesticidi per ettaro di suolo agricolo, da Taranto alla Terra dei Fuochi la situazione è ovunque disastrosa. “Sei milioni di italiani che risiedono in aree ad elevato rischio ambientale e sanitario – si legge in un appello di medici, ricercatori e scie nziati – senza che in quasi nessuno di questi luoghi si siano avviate le pratiche di bonifica e risanamento previste dalla legge”. E il governo cosa fa? Incentiva gli inceneritori, concede autorizzazioni a nuove trivellazioni in cerca di petrolio, moltiplica le centrali a biogas. “Sembra che non si voglia prendere coscienza del fatto che la materia sul nostro pianeta è qualcosa di “finito”…”. “Come medici, ingegneri, ricercatori, scienziati, cittadini siamo disponibili a stilare un manifesto di intenti: “Italia sostenibile e responsabile”, anche perché, coerentemente con gli impegni assunti dal nostro paese al vertice di Parigi, Cop 21, non vorremmo che tutto rimanesse, ancora una volta, lettera morta…”. Occorre prima di tutto e conoscere diffondere le tante esperienze positive e “le tante soluzioni già in essere nel nostro paese, quali ad esempio quelle attuate nei Comuni Virtuosi… “
IL TESTO COMPLETO DELL’APPELLO E LE INDICAZIONI PER FIRMARLO
GLI ORRORI HANNO UN SESSO
Ci sono verità che esitiamo a nominare. La violenza, dalle guerre tra Stati alle guerre civili dovute al fanatismo o a problemi sociali, alla persecuzione delle minoranze, ad esempio, “è stata praticata dal sesso maschile – scrive Lea Melandri -, sia pure con l’aiuto e la complicità delle donne… Come è possibile che ancora oggi, dopo tanto parlare di patriarcato e di maschilismo, non si riesca a scalfire la maschera di neutralità che impedisce di riconoscere ai responsabili di tanti orrori l’appartenenza a un sesso? Che cosa impedisce agli uomini sinceramente convinti di dover operare per la pace nel mondo di interrogarsi sulla matrice “virile” della violenza?…”. “Sta di fatto che, piaccia o meno, le guerre, le devastazioni, gli stupri privati e pubblici, gli stermini di interi popoli li ha fatti il sesso maschile…”. Per questo oggi abbiamo un gran bisogno di portare allo scoperto tutte quelle configurazioni immaginarie, le fantasie, gli schemi cognitivi secondo cui le virtù naturali del maschio sono la forza, il coraggio, la sicurezza, il senso del comando e della superiorità… – presenti sia nella formazione del singolo che dei popoli – per capire da dove nascono e come si trasmettono fenomeni duraturi come il sessismo, il razzismo, i nazionalismi, le guerre
LEA MELANDRI
VOGLIONO VIOLENTARE LE NOSTRE DONNE BRIGITTE VASALLO
CONFISCATE, CONFISCATE PURE
“Caro Governo Danese,
ho saputo che vi state avviando a esercitare il diritto di confiscare i nostri beni, al fine di coprire le spese che ci riguardano.
Non ho molta voglia di parlare di diritti.
Soprattutto dei miei.
Forse perché ho dimenticato cosa siano.
O, magari, proprio perché è la cosa che rammento meglio.
Ecco perché non protesterò.
Non alzerò la voce per mettere a rischio ogni singolo istante che ancora mi attende…
Confiscate, confiscate pure, ma non troverete… SEGUE QUI“
CREARE UN ALTRO MODO DI VIVERE ADESSO
Abbiamo bisogno di cambiare i nostri schemi di pensiero, di consapevolezza e di leggerezza. Abbiamo bisogno di mettere in discussione il dominio del denaro e l’ideologia della crescita, di lavorare il meno possibile per riscoprire il mutuo aiuto (anziché quella competitività che il sistema impone), di rifiutare un cibo che per legge viene venduto pieno zeppo di additivi chimici, veleni, pesticidi, Ogm, ormoni… Abbiamo bisogno di una scuola e di un apprendimento diversi, di imparare ad ascoltare il nostro corpo e non di delegare tutto a un apparato medico-sanitario, abbiamo bisogno di vita sana e all’aria aperta, di sperimentare forme di democrazia diretta legate al territorio… Abbiamo bisogno di libertà, cioè impegno e cambiamento in prima persona
ANDREA BIZZOCCHI
VIVERE NEL CAOS E CREARE UN MONDO NUOVO
PATTO PER LA TERRA. PIANTEREMO SPERANZA
“L’umanità si trova sull’orlo di un abisso… Abbiamo distrutto il pianeta… Un contesto di paura e di odio sta prendendo il sopravvento… Ci impegniamo a proteggere i nostri suoli e la biodiversità… Non accettiamo l’agricoltura industriale come una soluzione alla crisi climatica e alla fame… Ci impegniamo a praticare e proteggere l’agricoltura ecologica su piccola scala… Non accettiamo nuovi accordi commerciali di “libero” scambio basati sui diritti patrimoniali e sul principio della personalità delle corporations… Pianteremo ovunque giardini di speranza, e coltiveremo i semi del cambiamento verso una nuova Cittadinanza Planetaria…”
APPELLO INTERNAZIONALE
LA TELA DELLE SIBILLE
C’e’ una lunga tradizione in molti luoghi, continenti, paesi, regioni, di una memoria storica o anche leggendaria delle Sibille. Sono mai esistite? La storia, spazzolandola al contrario, dice di sì. Storie di resistenza
DANIELA DEGAN
DIFESA DISARMATA
Sono solo 3 milioni l’anno, briciole se paragonati ai 17 miliardi che lo Stato spende per le forze armate, ma il primo finanziamento al Servizio civile nei Corpi Civili di Pace è comunque una vittoria dei movimenti per la pace. Comincia a concretizzarsi così la visione di Alex Langer del peacebuilding civile formulata nel mezzo della tragedia delle guerre nell’ex Jugoslavia: la messa in campo di una forza di pace che: “Proverà a rimuovere l’incomprensione, a promuovere i contatti nella locale società civile. Negozierà con le autorità locali. Faciliterà il ritorno dei rifugiati, cercherà di evitare con il dialogo la distruzione delle case, il saccheggio e la persecuzione d elle persone. Promuoverà l’educazione e la comunicazione tra le comunità. Combatterà contro i pregiudizi e l’odio. Incoraggerà il mutuo rispetto fra gli individui”
PAOLO CACCIARI
AUTOGESTIRE LA FINANZA PUBBLICA
Il Forum per una nuova finanza pubblica e sociale, costituitosi a Firenze nell’aprile 2013 in una partecipatissima assemblea, aveva lanciato un appello a comitati territoriali, reti di movimento, realtà associative, forze sindacali e politiche interessate per avviare un percorso di rilancio e ridefinizione della finanza pubblica che affrontasse alla radice tre questioni centrali: il debito pubblico, il sistema bancario e le politiche fiscali. Alcuni di quei soggetti hanno raccolto l’appello e fatte proprie le linee di azione emerse da quella stessa assemblea, dando vita a percorsi autonomi di critica radicale ai vincoli del debito e del patto di stabilità, attuando percorsi di audit del debito pubblico, analisi della spe sa pubblica e idee per una spending review dal basso, proposte di ripubblicizzazione e reinternalizzazione di servizi pubblici locali, coinvolgendo consigli comunali, comunità locali, lavoratori pubblici. A tre anni di distanza, per riallacciare i fili di quella proposta, alcune di queste realtà hanno deciso di incontrarsi e condividere le esperienze portate avanti a livello territoriale
ELIANA CARAMELLI
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