Ottenuta l’autorizzazione della Questura di Roma a svolgere la manifestazione di educatrici e maestre contro la privatizzazione dei nidi e la statalizzazione delle scuole d’infanzia, che si terrà martedì 19 gennaio a Roma, dalle ore 17.00.
COMUNICATO STAMPA
ROMA: AUTORIZZATA PER IL 19 GENNAIO MANIFESTAZIONE
CONTRO PRIVATIZZAZIONE NIDI E STATALIZZAZIONE SCUOLE INFANZIA
Dopo una mattinata di trattative, è stata ottenuta l’autorizzazione della Questura di Roma a svolgere la manifestazione di educatrici e maestre indetta dall’USB contro la privatizzazione dei nidi e la statalizzazione delle scuole d’infanzia, che si terrà martedì 19 gennaio a Roma, dalle ore 17.00.
Il concentramento sarà davanti ai cancelli dell’asilo nido di via Covelli, (zona Prenestino, Municipio V), uno dei 17 nidi che secondo il documento presentato dal Commissario Tronca verranno dati in concessione ai privati. Il corteo percorrerà via Giovan Battista Valente, via Dino Penazzato, via Mario Chiri, per tornare in via Covelli.
Oltre che dalle lavoratrici dei nidi e delle scuole dell’infanzia, precarie e di ruolo, la manifestazione è fortemente voluta anche dai genitori e dai comitati di cittadini, tra cui la Carovana delle periferie, che sfileranno insieme per ribadire con forza il No alle disposizioni contenute nel Dup, in cui viene dettato il programma di governo della città per i prossimi anni, a prescindere da chi vincerà le elezioni comunali.
Il Dup infatti non riguarda solo il settore educativo e scolastico, ma rappresenta un attacco forte ai servizi offerti dalla città (trasporto pubblico, urbanistica, la gestione dell’acqua e dei rifiuti, ecc.) e passa attraverso una politica di tagli ai fondi e ai diritti dei lavoratori: un documento programmatico che ha come unico pregio quello di spingere lavoratori e cittadini a creare fronte comune per contrastarlo.
Roma, 15 gennaio 2015
Ufficio Stampa USB
COMUNICATO STAMPA
ROMA: VIETATA MANIFESTAZIONE DELLE MAESTRE CONTRO PRIVATIZZAZIONE NIDI
USB, VOGLIONO SOFFOCARE LA PROTESTA CONTRO LA VENDITA DELLA CITTÀ
Una manifestazione di quartiere, per protestare contro l’annunciata privatizzazione degli asili nido comunali, era stata indetta dalle maestre e dalle educatrici dell’USB nella mattinata di sabato 16 gennaio in zona Prenestino, con partenza dai cancelli dell’asilo nido di via Covelli. Ma la Questura di Roma ha respinto la richiesta, sostenendo che nella stessa giornata è già prevista un’altra manifestazione, quella contro la guerra organizzata nel pomeriggio ed in tutt’altra zona (Esquilino).
“Da alcuni mesi grava sulla città un diktat contro la libertà di manifestare che, a detta della Questura e della Prefettura, riguarda il centro storico della città ed i giorni dal lunedì al venerdì. Adesso scopriamo invece che hanno deciso di estendere i loro criteri arbitrari all’intero territorio cittadino e a tutti i giorni della settimana”, denuncia Guido Lutrario, della Federazione romana USB.
Prosegue Lutrario: “Qualche settimana fa il Commissario Tronca ha pubblicato un documento, il DUP per il 2016/2018, nel quale detta il programma di governo della città per i prossimi anni, a prescindere da chi vincerà le elezioni comunali. Come dire, non importa cosa sceglieranno romani, perché quello che si dovrà fare a Roma è già scritto e rigidamente vincolato”.
“In questo DUP c’è scritto per esempio che tutti gli asili nido andranno progressivamente privatizzati – sottolinea il rappresentante USB – e che le scuole materne passeranno allo Stato. In questo modo migliaia di precarie perderanno il posto. Ed ora si vieta alle maestre di manifestare per avvertire la popolazione della sciagura che si sta preparando sui servizi pubblici. E’ evidente che c’è una emergenza democratica nella nostra città e che la gestione commissariale di Roma sta cercando di soffocare le voci di protesta”.
“La lotta delle maestre naturalmente non si ferma. Cresce invece l’esigenza di costruire il collegamento tra tutte le realtà che stanno soffrendo questa involuzione della vita democratica e questo attacco senza precedenti alle nostre condizioni di vita. La difesa del servizio scolastico-educativo infatti si basa su ragioni analoghe a quelle dei lavoratori dei trasporti o delle persone sotto sfratto, o delle associazioni che vengono sgomberate. Costruire un grande movimento che fermi questa deriva autoritaria è la nostra priorità per i prossimi mesi”, conclude Lutrario –
Roma, 14 gennaio 2016
Ufficio Stampa USB