Treno Verde, risultati smog e rumori al Tuscolano

Livelli di polveri sottili contenuti entro i limiti nei percorsi effettuati nell’area del quartiere Tuscolano a Roma, ma i decibel continuano ad assediare le aree monitorate.


Roma, 21 marzo 2016

Comunicato stampa

                        Treno Verde di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane

 

Smog e rumore nel quartiere Tuscolano a Roma

Decibel elevati in quattro punti su cinque. Le aree verdi urbane si dimostrano i maggiori alleati contro le polveri sottili

 

Il Lazio resta sotto la morsa dell’inquinamento atmosferico

A Ceccano già superati i 35 giorni di PM10 fuori controllo, Frosinone segue a ruota.

 

Legambiente: “Con l’arrivo della bella stagione non si rimetta nel cassetto il problema della qualità dell’aria. La Regione apra la discussione sulla revisione del Piano Regionale della qualità dell’Aria e a Roma si programmi una nuova domenica ecologica”

 

 

 

Livelli di polveri sottili contenuti entro i limiti nei percorsi effettuati nell’area del quartiere Tuscolano a Roma, ma i decibel continuano ad assediare le aree monitorate.

È questa la fotografia scattata dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che in questi giorni ha fatto tappa a Roma Termini, settima tappa del tour 2016 del convoglio ambientalista che sta percorrendo l’Italia per monitorare la qualità dell’aria e l’inquinamento acustico, ma anche per parlare di smart cities, ecoquartieri, mobilità nuova e stili di vita.

I risultati del monitoraggio scientifico – realizzato grazie alla collaborazione con Valorizza, brand di Studio SMA e Gemmlab, e con il contributo scientifico La Sapienza e CNR – è stato presentato questa mattina in conferenza stampa da Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio e Andrea Minutolo, Ufficio scientifico Legambiente, alla presenza di Luca Gugliermetti, DIAEE – Sapienza, Università di Roma e Chicco Tagliaferri, Share’ngo – Town Manager Roma.

“Il nostro monitoraggio – spiega Andrea Minutolo, dell’Ufficio scientifico nazionale di Legambiente – non vuole sostituirsi ai controlli eseguiti dagli enti preposti, ma fornire un’istantanea, in termini d’inquinamento atmosferico e rumore, su alcuni percorsi all’interno dei quartieri delle nostre città. Proponiamo un approccio metodologico diffuso, una campionatura itinerante che, messa a regime, permetterebbe alle città di individuare le criticità e attuare risoluzioni concrete e mirate, a servizio del benessere e della sicurezza dei cittadini. Occorre finalmente ripensare i quartieri e le città anche in funzione anti-smog. Come già accaduto in altre tappe del Trenoverde, anche a Roma, infatti, si è potuto riscontrare come il traffico sia sicuramente il principale responsabile degli incrementi dei i livelli d’inquinanti, ma su questi influiscono anche la conformazione fisica dei quartieri, così come le aree verdi si confermano grandi alleate nella lotta allo smog”.

 

 

A dimostrare l’urgenza di adottare azioni concrete e politiche di sistema per uscire dall’emergenza smog – che nel 2015 e in questi primi mesi del 2016 ha interessato non solo la Capitale ma anche molte città laziali – vi sono anche i dati della campagna di Legambiente “Mal’Aria”. Nell’anno appena trascorso si è arrivati a Frosinone a 115 giorni di superamento dei livelli di inquinanti consentiti (la legge stabilisce un “bonus” di 35 giorni all’anno) e addirittura a 121  superamenti della centralina di Ceccano, la peggiore di tutto il Lazio. A queste si aggiungono quelle di Cassino con 70 superamenti, Alatri 57, Ferentino 42 e poi Colleferro che seppur in provincia di Roma è parte integrante della Valle del Sacco, con 60 superamenti. In questi primi mesi del 2016 Ceccano, secondo i dati Arpal, ha già superato il bonus concesso dalla legge, avendo già raggiunto i 37 giorni di superamento e Frosinone si avvia a farlo (ad oggi sono 32 i giorni con inquinanti superiori ai limiti).

“Sullo Smog occorre tenere alta la guardia e le belle giornate non devono farci dimenticare che nel Lazio e a Roma l’inquinamento atmosferico resta una delle grandi emergenze da affrontare – dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio –. Secondo il piano di risanamento della qualità dell’aria in vigore, a Roma resta ancora da programmare la quarta domenica ecologica, appuntamenti che devono essere fissati fin da subito. Alla Regione chiediamo che si apra la discussione sulla revisione del Piano Regionale di Risanamento della Qualità dell’Aria, per aggiornare uno strumento legislativo indispensabile alla salubrità della vita in tutto il Lazio, torniamo inoltre a ribadire la nostra disponibilità verso l’assessorato all’ambiente a collaborare nella sua stesura, chiedendo che cittadini e associazioni siano convocati in merito. Bisogna fare di più e velocemente, rilanciando i mezzi pubblici, con lo sviluppo delle ferrovie metropolitane, dei mezzi urbani di superficie e delle metropolitane per salvaguardare la salute dei cittadini e poter tornare a respirare. Le esperienze raccontate in questi giorni a bordo del Treno Verde – prosegue Scacchi – dimostrano come in molti quartieri della Capitale esperienze di rigenerazione sono già realizzate come lo straordinario Parco di Garbatella, e quelle per una mobilità nuova avviate come il progetto del Grab. A Roma si è ancora troppo schiavi dell’auto privata, il cui uso va disincentivato a favore dei mezzi pubblici e le bici; qui a Roma Termini sta per nascere un mega parcheggio per automobili, chiediamo che nasca anche una velo-stazione e ampie aree per il parcheggio delle due ruote”.

 

 

IL MONITORAGGIO SMART DEL TRENO VERDE – la novità

 

I tragitti individuati per il monitoraggio itinerante – che grazie ad una strumentazione portatile consente di misurare in continuo i valori di inquinanti (PM10, PM2,5 e PM1) – sono stati scelti in maniera tale da poter effettuare un confronto tra le diverse aree di un tessuto urbano. A Roma il monitoraggio ha riguardato in particolare il quartiere Tuscolano, nel tratto compreso tra le fermate della metro A di Cinecittà e Numidio Quadrato.

È stato possibile così rilevare in tempo reale le concentrazioni nell’aria delle polveri sottili e del rumore simulando, quindi, i livelli d’inquinamento che ogni cittadino respira spostandosi tra le strade cittadine. L’obiettivo – oltre scattare un’istantanea del quartiere preso in esame – è quello di informare in tempo reale i cittadini e gli amministratori attraverso la pubblicazione dei risultati del monitoraggio sul portale www.trenoverde.it, facilmente accessibile e consultabile, che restituisce una mappatura di dettaglio dell’area presa in esame, così da avere un valido strumento per studiare e pianificare le soluzioni per migliorare la qualità dell’aria e dell’ambiente urbano.

Il percorso A – che ha interessato il quartiere Don Bosco (da via Tuscolana altezza Numidio Quadrato, via dell’Aeroporto, via dei Consoli, via Ponzio Cominio, via Tarquinio Collatino, via Marco Fulvio Nobiliore, via Pietro Bonfante, via Chiovenda, via Palmiro Togliatti, via Quinto Publicio, via Lamaro, Metro Cinecittà) dalle ore 8:45 alle ore 11:45 di venerdì 18 marzo – ha fatto registrare una media di PM10 pari a 18,4 microgrammi/mc. I picchi sono stati riscontrati all’inizio del percorso su via Tuscolana altezza Numidio Quadrato (19 microgrammi/mc) e su via Tarquinio Collatino in ben due stazioni di misura dove i valori registrati sono stati di 21 e 22 microgrammi/mc. Il percorso B (6 punti di monitoraggio su via Tuscolana all’incrocio la metro Cinecittà, via Palmiro Togliatti, via Orazio Pulvillo, via Marco Fulvio Nobiliore, via Ponzio Cominio, metro Numidio Qudrato) ha, invece, registrato una media di 13 microgrammi/mc. Il picco di media è stato all’altezza della metro Giulio Agricola (16 microgrammi/mc). Il monitoraggio è stato realizzato in tarda mattinata tra le 11:30 e le 13:30 di venerdì 18 marzo.

 

 

Il percorso C, invece, ha riguardato la parte occidentale del quartiere Tuscolano attraversando dalla metro Numidio Quadrato via Cornelio Labeone, via del Quadraro, via Luscino, via Valerio Publicola, via Spartaco, via Giulio Agricola, via Lemonia, viale Appio Claudio – all’interno del Parco degli Acquedotti – e terminando a via di Capannelle. Questo percorso è stato monitorato domenica 20 marzo tra le 8:30 e le 11:00 ed ha registrato una media di 21 microgrammi/mc. Occorre precisare che all’interno dello stesso percorso i punti monitorati nella porzione densamente abitata prima del parco degli Acquedotti (dalla stazione C7 alla C12) hanno evidenziato, nonostante fosse domenica mattina, una media di circa 30 microgrammi/mc contro una media dei punti all’interno o nelle immediate vicinanze del parco (C1 – C6) pari a 12 microgrammi/mc. I valori più bassi sono in corrispondenza, come era logico aspettarsi, dei punti interni al Parco degli Acquedotti (C3 e C4 con valori di PM10 pari a 9 microgrammi/mc) mentre i picchi sono stati riscontrati nei punti terminali C11 e C12 con valori di 35 e 32 microgrammi/mc. 

 

Il monitoraggio del Treno Verde oltre al Pm10 esamina attentamente un’altra componente importante dell’inquinamento presente nelle nostre città, quella del rumore, spesso sottovalutata ma che ha conseguenze sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica.

Durante la tappa a Roma sono stati eseguiti anche cinque punti di hot spot in cui è stata fatta una misurazione di mezz’ora di Pm10 e rumore. In quattro punti su cinque i livelli di decibel superavano quelli previsti dalla zonizzazione acustica prevista in città.

L’hot spot 1 è stato eseguito su via Tuscolana all’altezza di Numidio Quadrato verso le 8 del mattino di venerdì. Il valore di PM10 rilevato è stato di 19 microgrammi/mc (in linea con le rilevazioni di polveri eseguite durante i percorsi precedenti) mentre la componente acustica mostra un potenziale superamento del limite previsto dalla zonizzazione dell’area avendo dato come risultato un Leq di 71,8 decibel rispetto al limite di 65.

L’hot spot 2 (su viale Spartaco all’altezza di va Giulio Agricola) ha mostrato una media di PM10 di 27 microgrammi/mc, la più alta concentrazione rilevata in giornata, con livelli di rumore superiori a quelli consentiti (68,4 db registrati rispetto ai 65 db consentiti).

Il terzo punto di hot spot (all’interno del Parco degli Acquedotti) ha fatto registrare un valore medio di PM10 pari a 14 microgrammi/mc – tra i più bassi della giornata – mentre un valore Leq pari a 56,9 decibel contro un limite dell’area di 50db.

Il quarto hot spot ricade all’incrocio tra Togliatti e Tuscolana e mostra un valore di PM10 di 13 microgrammi/mc ed un Leq di 65,8 decibel contro i 65 db previsti dalla zonizzazione di Roma.

Infine il quinto hot spot (ricadente in Piazza San Giovanni Bosco) ha mostrato la media di PM10 più bassa corrispondente a 8 microgrammi/mc ed è l’unica postazione dove i decibel sono entro i limiti di legge (59,2 contro i 65 previsti dalla zonizzazione).

 

 È stata installata una centralina di monitoraggio fissa – installata nel cortile della parrocchia Don Bosco – che ha monitorato gli inquinanti atmosferici per 48 ore. I valori quotidiani di Pm10 si sono mantenuti entro i limiti, con una media di 16 microgrammi/mc.

 

Infine è stata posizionata dal Cnr una centralina fissa all’esterno di un edificio scolastico in zona Torre Vecchia (in via Pietro Maffi, incrocio via Luigi Maglione). Anche in questo caso gli inquinanti monitorati non hanno raggiunto livelli di criticità.

 

 

La mappa interattiva del monitoraggio con tutti i dati rilevati è disponibile su www.trenoverde.it

 

 

 

Ufficio stampa Treno Verde

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