Noi, parte del movimento per i diritti ambientali, sociali e umani siamo profondamente colpiti per gli omicidi di Berta Cáceres e Nelson García in Honduras.
Giorni fa, i finanziatori del progetto idroelettrico Agua Zarca hanno reagito contro la violenza assassina diffusa in Honduras. Le banche di sviluppo FMO – Olanda – e FINNFUND – Finlandia – hanno sospenso immediatamente tutti i pagamenti a venire.
Ora, anche le aziende Voith e Siemens devono ritirarsi immediatamente dall’ Honduras. Lo esigono 22 organizzazioni tedesche, il paese di origine delle aziende fornitrici di attrezzature per la produzione di energia elettrica per la centrale.
Già nel 2013 si era ritirata dal progetto la compagnia statale cinese Sinohydro a causa del conflitto territoriale con la popolazione locale.
Un mese fa circa, sconosciuti sono entrati in casa di Berta Cáceres e le hanno sparato, uccidendola. Da anni, la leader indigena e gli integranti dell’ organizzazione COPINH hanno ricevuto gravi minacce. Nel 2015, Berta ha ricevuto il prestigioso Premio Goldman per la sua difesa dell’ambiente.
Bertha Zúñiga Cáceres, figlia di Bertha, relaziona l’impresa di costruzione DESA con l’omicidio. Inoltre, accusa il governo di condividere, con l’impresa, la responsabilità dell’omicidio della madre, per aver dato la concessione per progetti idroelettrici e minerari in territorio indigeno (vedi intervista a Democracy Now!). Olivia, la figlia maggiore, pensa che l’intenzione del governo honduregno e dei gruppi di potere economico sia quello di lasciare impunito il crimine della madre.
Il 15 marzo, è stato ucciso in casa sua anche Nelson García, integrante di COPINH. Quella mattina, stava assistendo alcune famiglie indigene sfollate dalle forze di “sicurezza” honduregne.