“Il Def 2016 è evanescente come una bolla di sapone, appena va sul concreto svanisce. Il segnale che si manda a 1,3 milioni di famiglie in disagio abitativo è di abbandono totale di qualsiasi intervento strutturale”.
Roma 27aprile 2016
Comunicato stampa
Def 2016: “Il Def 2016 è evanescente come una bolla di sapone, appena va sul concreto svanisce. Il segnale che si manda a 1,3 milioni di famiglie in disagio abitativo è di abbandono totale di qualsiasi intervento strutturale ”
Dichiarazione di Massimo Pasquini, Segretario Nazionale Unione Inquilini
“Il Def 2016, che è propedeutico alla legge di stabilità, ci consegna da parte del Governo solo uno sterile e improponibile quadro di insieme che riporta vecchi e stantii dati che si riferiscono a improbabili stanziamenti di 1,8 miliardi di euro, ovvero una miscellanea di fondi fino al 2020, ma omettendo ad esempio l’azzeramento del fondo contributo affitto che consentiva a 350.000 famiglie di non cadere nel gorgo della morosità, tralasciando il fallimento del fondo morosità incolpevole e il ritardo estremo del piano di recupero di alloggi di edilizia residenziale pubblica, che era alla base del diniego alla proroga sfratti per famiglie in fortissimo disagio abitativo. Di fatto il Governo ha delegato la questione abitativa all’ordine pubblico o al massimo alla caritatevole assistenza di qualche onlus.
Il Def che viene proposto è evanescente come una bolla di sapone destinata a svanire appena tocca il concreto.
Lasciare a se stesse o meglio nelle mani della forza pubblica la questione della precarietà abitativa che ha connotati e numeri da problema strutturale, in un Paese del G8, è inammissibile.
A fronte di 650.000 famiglie collocate nelle graduatorie comunali per un alloggio a canone sociale, a fronte delle circa 80.000 sentenze l’anno di sfratto, delle 150.000 richieste di esecuzione presentate ai commissariati, ai circa 35.000 sfratti eseguiti con la forza pubblica ogni anno, il Governo pilatescamente se ne lava le mani.
Manca nel Def qualsiasi riferimento, anche accennato, al recupero e riuso a fini abitativi del vasto patrimonio demaniale civile e militare, manca un previsione di bilancio a sostegno di politiche abitative pubbliche degne di tale denominazione, manca qualsiasi riferimento al rifinanziamento del fondo contributo affitti.
Vogliamo augurarci che da parte dei Gruppi parlamentari la questione abitativa sia segnalata al distratto Governo Renzi, meno distratto quando si parla di sostegno alla rendita e alla speculazione immobiliare, come questione prioritaria e strutturale.”
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