Il 19 febbraio 2016, le aziende
Cosigo Ressources (Canada) e
Tobie Mining and Energy (USA) hanno presentato una
denuncia presso un tribunale di arbitrato in Texas, riferisce il quotidiano
Portafolio. A tal proposito, si appellano alle regole del trattato di libero commercio che consentono alle aziende che ritengono che i loro profitti si siano ridotti a causa delle norme lavorative, ambientali o sociali, di citare in giudizio la controparte, lo Stato, presso corti private.
Le licenze minerarie delle aziende si trovano all’interno del Parco Nazionale Yaigojé Apaporis, nella parte colombiana della regione amazzonica. La giungla, che confina con la frontiera con il Brasile, è la terra d’origine di sette popoli indigeni e ospita una notevole biodiversità: animali, piante e paesaggi. Il parco nazionale è stato fondato ufficialmente nel 2009 grazie agli sforzi delle popolazioni indigene.
Dinanzi ai giudici nazionali della Colombia, Cosigo Resources ha perso, nonostante gli anni spesi in tutte le istanze presentate, come riportato da El Espectador e Semana. Nel 2015, la Corte Costituzionale a Bogotà ha deciso che il Parco Nazionale è legale e che l’estrazione mineraria d’oro non si può implementare.
Ora, però, le aziende intendono prevaricare la giustizia e la sovranità del paese sudamericano ricorrendo ad un tribunale privato in Texas – senza possibilità di appello. La corte deve decidere, in sessioni a porte chiuse, in merito alla corresponsione dell’incredibile somma di oltre 14 miliardi di euro (al cambio attuale), a titolo di risarcimento per il presunto valore del deposito d’oro che l’azienda avrebbe potuto estrarre.
Chiediamo ai presidenti di Stati Uniti, Canada e Colombia di porre fine agli abusi dei tribunali di arbitrato e ai trattati di libero commercio.