Accolto il ricorso proposto al Tar Lazio avverso la determinazione della regione Lazio del 22/07/2015 n. G9137 con la quale la Idea 4 srl era stata autorizzata a conferire ulteriori rifiuti nella discarica di inerti di Magliano Romano.
DISCARICA DI MAGLIANO ROMANO, IL TAR DEL LAZIO DA’ RAGIONE AL COMITATO ED AI GRE
Accolto il ricorso che 91 cittadini residenti nella zona, il Comitato No Discarica Magliano Romano e i Gruppi Ricerca Ecologica Lazio, con l’ausilio degli Avvocati Vittorina Teofilatto, Daniela Terracciano e Alessandro Di Matteo, hanno proposto al Tar Lazio avverso la determinazione della regione Lazio del 22/07/2015 n. G9137 con la quale la Idea 4 srl era stata autorizzata a conferire ulteriori rifiuti nella discarica di inerti di Magliano Romano.
E’ una vittoria particolarmente importante in quanto il Tar non solo riconosce il ruolo che, negli anni, ha svolto il Comitato di Magliano, ma anche perché l’azione proposta è servita ad evitare che l’ennesima autorizzazione concessa alla Idea 4 dalla Regione Lazio recasse danni concreti e “non meramente ipotetici” per l’ambiente.
Infatti la Regione aveva già assentito 92 codici di rifiuti, nonché 2 codici CER tramite silenzio assenso e, con il provvedimento impugnato, aveva permesso il conferimento di ulteriori 21 codici CER. Sulla natura effettivamente inerte di questi ultimi, sulle modalità di controllo, sulle possibilità di rimediare ad eventuali danni ambientali, il Tar non solo ha condiviso i numerosi dubbi del Comitato e dei G.R.E. Lazio ma ha anche stigmatizzando l’operato della Regione Lazio che si è limitata solo a “prendere atto” di rappresentazioni pur sempre fatte da una parte privata, ossia dalla Idea 4, senza alcuna verifica e istruttoria permettendo di fatto che l”ampliamento dei rifiuti si traducesse “in un generatore di rischi ambientali”.
Tanto è stata macroscopica l’illegittimità rilevata, che il Collegio dopo aver definito come “vistoso” il vizio di legittimità del provvedimento impugnato, si è sentita in dovere di richiamare la Regione, semmai ce ne fosse stato realmente bisogno, ad applicare l’evidente principio di buon senso che “se la discarica è stata assentita secondo il procedimento proprio stabilito per discariche di inerti, occorre che i rifiuti che vi si adducono siano sicuramente inerti. Se questa certezza non sussiste il rifiuto dubbio non deve allora pervenire alla discarica”.
Prosegue il Collegio sottolineando che “qualora poi, per effetto di una rinnovata e più approfondita ed aggiornata istruttoria, la Regione dovesse avvedersi di un eventuale intento di parte orientato a far modificare in modo sostanziale l’assenso alla discarica di cui già dispone (da discarica per inerti a discarica di rifiuti di natura diversa), la stessa avrà altresì modo di valutare se ed in quale misura le circostanze di fatto ed ambientali siano in grado di prendere in considerazione un tale più ampio intento di Idea4, alla luce peraltro degli interessi altresì coinvolti delle altre parti privati e di quelli di più generale e pubblica natura.”
Pertanto, in considerazione della sonora bocciatura del provvedimento impugnato, il Comitato No Discarica Magliano Romano e i Gruppi Ricerca Ecologica Lazio sperano che la sentenza del Tar Lazio sia di monito per la Pubblica Amministrazione, e in particolare per la Regione Lazio, dissuadendola almeno per il futuro dal concedere con troppa superficialità altre analoghe autorizzazioni di modifica ed ampliamento di discariche senza prima aver effettuato tutti gli atti e le verifiche di competenza al fine di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.
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