La posta in gioco per i vertici della Repubblica Pontificia è riuscire a piazzare alla testa delle amministrazioni di punta e nel resto del paese uomini fedeli al progetto di accentramento dei poteri, di smantellamento degli enti locali, di privatizzazione dei servizi pubblici che stanno attuando con il governo di Renzi e della sua cricca.
Elezioni amministrative: il nostro programma è un piano di riscossa per ogni città e per il paese
La campagna elettorale è entrata nel vivo per gli oltre 1300 Comuni (comprese le principali città del paese: Milano, Roma e Napoli) che andranno al voto alle prossime elezioni amministrative del 5 giugno, tra promesse di raddoppio del bonus bebè, meno tasse per tutti e crescita economica, guerra per bande nei e tra i partiti delle Larghe Intese, tentativi di “serrare i ranghi” nel PD in cambio della convocazione di un congresso subito dopo i referendum costituzionali, intensificarsi della campagna di diffamazione, ridicolizzazione e denigrazione del M5S (vedi gli avvisi di garanzia a Nogarin, sindaco di Livorno e a Pizzarotti, sindaco di Parma).
La posta in gioco per i vertici della Repubblica Pontificia è riuscire a piazzare alla testa delle amministrazioni di punta e nel resto del paese uomini fedeli al progetto di accentramento dei poteri, di smantellamento degli enti locali, di privatizzazione dei servizi pubblici che stanno attuando con il governo di Renzi e della sua cricca.
Per noi comunisti le elezioni amministrative sono un’occasione per orientare, incitare e organizzare le persone volenterose in ogni quartiere, in ogni città, in ogni scuola, in ogni ospedale, in ogni azienda, in ogni istituzione perché si mettano insieme, individuino i lavori che occorre fare, li propagandino, si colleghino con altri organismi che fanno altrove o in altri campi la stessa cosa, si facciano aiutare da tecnici volenterosi dove ne hanno bisogno, impongano con le buone o le cattive alle autorità locali (comuni e regioni) di provvedere, di finanziare i lavori delle squadre di lavoratori che essi stessi formano, si coordinino e si coalizzino con altri organismi per costringere le autorità a provvedere, per costituire nuove autorità locali, per rendere il paese ingovernabile dai vertici della Repubblica Pontificia fino a costituire un loro governo d’emergenza e farlo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia.
Il documento “Quattro punti per le Amministrazioni Locali di Emergenza” elaborato dal Settore Amministrazioni Locali di Emergenza del P.CARC che pubblichiamo qui di seguito è uno strumento per quanti sono decisi a usare la campagna elettorale per alimentare, promuovere e rafforzare le organizzazioni operaie e popolari e il loro ruolo nella lotta per cambiare il corso disastroso delle cose che i vertici della Repubblica Pontificia, l’Unione Europea, la Troika e la NATO impongono nel nostro come negli altri paesi, a partire dal ruolo chiave che hanno e possono avere le amministrazioni locali [leggi tutto il documento]
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