“Nessuno pensava fosse possibile lottare contro un gigante dell’energia come Terna Spa. Ci voleva il coraggio di una donna come Silvia Ferrante e di tanti e tante in Abruzzo. La lotta non è terminata ma è già accaduto qualcosa che sembrava impossibile”.
NEWSLETTER DI COMUNE
SPAZI DI LIBERTÀ (PIPPO, LA CITTÀ DELL’UTOPIA)
“Fare Comune insieme significa garantirci spazi di libertà in cui scambiarci esperienze e pratiche di mondi altri: Comune permette questo scambio, grazie e adelante anche nel 2016!”
FACCIAMO COMUNE INSIEME
LA NOSTRA CAMPAGNA 2016
SILVIA STA VINCENDO
Nessuno pensava fosse possibile lottare contro un gigante dell’energia come Terna Spa. Nessuno immaginava che questa storia di resistenza liberasse un forte senso di comunità, non solo locale. Ci voleva il coraggio di una donna come Silvia Ferrante e di tanti e tante in Abruzzo… La lotta non è terminata ma è già accaduto qualcosa che sembrava impossibile
ALESSIO DI FLORIO
SE ASPETTIAMO GOVERNI E IMPRESE SIAMO FRITTI
È sconcertante notare come il tema dei mutamenti climatici sia talmente marginale nelle discussioni e nelle priorità delle istituzioni e delle campagne elettorali. Allora c’è ben altro da fare: dobbiamo farlo noi, movimenti, singoli cittadini, comunità che resistono alle trivelle, chi disobbedisce al petrolio e suoi derivati, le amministrazioni locali virtuose… Forse oggì proprio attraverso il tema del climate change si può mettere in crisi il modello capitalista attuale e cominciare a creare un mondo nuovo ora
FRANCESCO MARTONE
ECCO CHI SONO QUELLI DI NUIT DEBOUT
Per i grandi media quelli di Nuit debout sono giovani radical chic che vivono nel centro di Parigi. Una ricerca vera svela ben altro quanto a età, provenienza e motivazioni di coloro che non smettono di riempire le piazze della Francia. Secondo il gruppo di ricercatori di scienza sociali che, con curiosità e umiltà, si sono aggirati in Place de la Repubblique per diversi giorni, “la pluralità di cause e di posizioni, la difficoltà di ridurre all’unità o alla omogeneità militante”, sono caratteristiche importanti del movimento. Ma quello che i grandi media non riusciranno mai a spiegare sono diverse altre car atteristiche. La prima: perché l’80 per cento degli intervistati spera che il movimento non si trasformi in un partito. La seconda: l’ironia diffusa, insieme a molta rabbia e nonostante la crescente repressione (negli ultimi due giorni decine di arresti in tutto il paese). Con uno spiccato senso dell’umorismo, una signora di una certa età incrociata nella piazza, che rimpiangeva di non aver potuto concretizzare il suo impegno ai livelli della sua simpatia per il movimento, alla domanda “Lei è qui per partecipare a Nuit debout?” ha risposto: “Oh sì, mi piacerebbe molto, davvero molto! Ma io ormai sono troppo vecchia, sapete! Non posso più restare in piedi… per troppo tempo!”
REPORTERRE
ORA LO POSSIAMO FERMARE
La grande e allegra manifestazione Stop TTIP del 7 maggio non è stata solo l’esito di un percorso importante nei territori. I due pilastri dell’accordo Usa-Ue (che vuole formalizzare la dittatura del profitto delle grandi aziende), segretezza e velocità, sono ormai definitivamente saltati, grazie a un lavoro dal basso enorme diffuso in tutta Europa. Quelli di sopra dipendono sempre da quelli di sotto…
MARCO BERSANI
CEDI STRADA AGLI ALBERI
“Dai attenzione a chi cade. Leggi poesie ad alta voce… Salutare un vecchio non è gentilezza, è un progetto di sviluppo locale. Camminare all’aperto non è seguire il consiglio del medico, è vedere le cose che stanno fuori… Camminare, guardare gli alberi… Abbiamo bisogno di cose profonde e invece zampettiamo in superficie… “
FRANCO ARMINIO
L’ERA TRUMP. UNA SCOREGGIA CI SEPPELLIRÀ?
“Nomen est omen: la parola «trump» in inglese significa diverse cose: briscola, carta vincente, e come verbo significa sconfiggere, travolgere, e anche ingannare. E per finire significa scoreggia, o peto se preferite. Credo che abbiamo trovato il modo per definire il fascismo che viene. Violenza, ossessione identitaria, razzismo e guerra, come il fascismo del secolo passato, moltiplicato però dalla potenza dei media. Ecco la carta vincente che sta travolgendo le difese della civiltà. Sarà una scoreggia che ci seppellirà? … “
FRANCO BERARDI BIFO
BRASILE. OS DE ABAIXO HANNO FATTO PAURA
C’è la paura degli scioperi e delle altre espressioni di una lotta che si andava intensificando tra la gente delle favelas, i lavoratori, i poveri e i giovani neri, insomma “os de abaixo“, quelli di sotto, alla radice del brusco voltafaccia operato da molti grandi imprenditori che avevano a lungo sostenuto i governi di Dilma e di Lula. Cosa li ha spinti a scatenare un’offensiva tanto potente per aprire la strada alla destra? Quella del Brasile resta una società coloniale, dove l’accumulazione di capitale si sostiene sulla segregazione che presuppone il non riconoscimento dell’umanità de os de abaixo. Abbiamo creduto a una favola che raccontava una storia diversa, alcuni per con venienza, altri per pigrizia o per paura
RAÚL ZIBECHI
LA SOCIETÀ CHE SI MUOVE
Malgrado siano privi di rappresentanza politica, i processi sociali profondi di resistenza restano molto vivi in Tunisia e generano importanti e strenue proteste in diverse zone del Paese. Si tratta di movimenti sociali e artistici assai diversi da quelli tradizionalmente organizzati dalle rappresentanze sindacali e dalla società civile. I nuclei di rivolta che non si piegano a una normalità insostenibile dell’esistenza – una condizione che affonda molte delle sue radici nella storia coloniale, in un rapporto di forte subordinazione tra centro (le regioni costiere) e periferie e nella scandalosa distribuzione delle risorse – seguono quasi sempre dinamiche di autogestione e rivendicano con forza l’indi pendenza. Non riescono a elaborare proposte sociali ed economiche capaci di prefigurare alternative ma provano a sperimentare, in modo democratico e dal basso, una ricerca che rappresenta la più potente arma contro lo sviluppo del terrorismo e della marginalizzazione
DEBORA DEL PISTOIA
COMUNITÀ SENZA EURO
Di “monete complementari” ormai se ne parla sempre più spesso e nuovi esperimenti vengono avviati, non sempre con successo. In realtà è bene parlare di “Sistemi comunitari di scambio”. In Italia sono diventate più di attualità per lo sviluppo che hanno avuto due esperienze tuttora in corso: lo Scec e il Sardex, ma esistono anche altre esperienze tra cui il Bus (Mag6 Reggio Emilia) e il Susino in Val di Susa. Tutte queste esperienze, piccole o grandi che siano, sono generalmente fondate su alti valori sociali e ambientali e costruite per essere un sostegno alla comunità locale
GIOVANNI ACQUATI
LA SCUOLA, IL MONDO E IL BISOGNO DI RALLENTARE
“Sembra che a scuola oggi si voglia sempre ‘arrivare da qualche parte’, e arrivare in fretta. Sembra che sia importante arrivare per primi, che si debbano valorizzare quelli che sanno fare tutto velocemente e che gli altri che camminano sulla stessa strada, ma più lentamente siano solo di intralcio a chi deve perseguire la sua meta, o meglio la meta che altri hanno deciso per lui. Sembra che rallenti la corsa intrapresa anche fermarsi a dialogare, a verificare se qualcuno non si è perso, a rispettare ogni diversità nella sua peculiarità…”. Del resto “viviamo in una società che corre, che cambia velocemente e che ci impone ritmi che ci impediscono di relazionarci all’altro con quell a lentezza che deve essere tipica di chi sa ascoltare e dialogare…”
EMILIA DE RIENZO
L’ARCA DEI PACIFICI SALPA IL 24 MAGGIO
Loro non aspettano che i media tornino a occuparsi di Gaza, non delegano la costruzione di spazi di pace a capi di stato e generali militari, non rinunciano a fare della scuola un laboratorio di creatività e speranza. Due piccole imbarcazioni a vela – grazie alla scuola elementare “Vann’Antò” di Ragusa e alla ong Vento di Terra che hanno aderito al progetto dei Pacifici -, prenderanno il largo simultaneamente da Gaza e da Ragusa,con tanto di sagome umane, per portare un messaggio di pace e fratellanza
VENTO DI TERRA
LA LINGUA SALVATA
Lingue e dialetti stanno scomparendo dal pianeta più rapidamente delle specie viventi, a causa in particolare della diffusione dell’inglese. Intanto, i dati dell’Ocse sono chiari: la prima generazione dei figli di migranti non raggiunge lo stesso grado di istruzione dei loro coetanei indigeni. Secondo i dati OCSE è proprio la lingua a creare lo svantaggio. Eppure ognuno ha il diritto ad apprendere la madrelingua, orale, quando è fisiologicamente possibile, e scritta: “Per cui, mentre i ministri dell’istruzione progettano fin dalle elementari lezioni in lingua inglese, non sono in grado, non solo di procurare i mezzi, ma neppure di pensare a come garantire ai figli degli immigrati il diritto di imparare a scuola per mezzo d ella loro madrelingua, quella famigliare e di tutti i giorni, come è nel diritto di tutte le bambine e i bambini di questo mondo…”
GIOVANNI FIORAVANTI
SEMPRE APERTE
“Non è la prima volta che i ministri dell’istruzione pensano di rendersi utili alla società chiedendo alle scuole di cancellare quel piccolo scandalo che è la chiusura domenicale delle scuole e quello più grande delle ferie estive degli insegnanti… Ci aveva pensato a suo tempo Berlinguer nel 1996… Allora come oggi un espediente per occultare seri problemi sociali, un irresponsabile gioco al rialzo sulle possibilità e sulle responsabilità della scuola… Ma le istituzioni “totali “ non hanno mai fatto bene a nessuno… I giovani hanno bisogno di studiare e riflettere da soli e di vivere fuori dalla scuola con altri giovani e altri adulti, che non siano i soliti insegnanti, i momenti fondamentali de lla propria complessiva formazione umana e delle proprie esperienze di partecipazione alle sorti del mondo che gli appartiene… E poi con quali soldi? Con quale personale? Con quale genere di contratto di lavoro?… Forse a Roma hanno dimenticato che con i tagli agli enti locali, le scuole devono misurare le spese per telefono, luce, acqua, riscaldamento, pulizie, rifiuti, manutenzione…”
RAIMONDO GIUNTA
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