La piattaforma europea CONCORD, con una lettera inviata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, esprime le proprie preoccupazioni e formula le proprie proposte in vista del prossimo incontro del Consiglio Europeo del 28 e 29 Giugno.
Gestione dei flussi migratori e AGENDA 2030
Cambiare rotta per un approccio più ambizioso
Lettera di CONCORD Italia al Presidente Renzi
La piattaforma europea CONCORD, con una lettera inviata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, sottoscritta anche dalle organizzazioni italiane rappresentate dal CINI, esprime le proprie preoccupazioni e formula le proprie proposte in vista del prossimo incontro del Consiglio Europeo del 28 e 29 Giugno.
Nello specifico, due le questioni evidenziate dalle associazioni aderenti: le criticità del New Migration Partnership Framework e il ruolo europeo nell’applicazione dell’Agenda 2030.
Sul tema migrazioni, CONCORD ritiene che la Comunicazione della Commissione accolga alcuni punti avanzati dal Migration Compact presentato dal Governo italiano, quali l’approccio strutturale al tema e la forte attenzione alla dimensione esterna con il lancio di un “Piano per l’Africa”. Al tempo stesso, esprime in maniera netta le sue forti critiche su alcuni rilevanti aspetti del New Migration Partnership Framework: l’esternalizzazione del controllo dei flussi attraverso la cooperazione con regimi repressivi, come il Sudan e l’Eritrea, o con paesi in conflitto come Libia ed Iraq (cause delle migrazioni e non soluzioni), mina alle fondamenta la credibilità stessa dell’Unione Europea, riducendo la sua capacità di spingere altri Paesi ad accettare e proteggere i rifugiati senza condizioni annesse. L’accordo con la Turchia del resto mostra chiaramente tutti i limiti di un tale approccio. Inoltre, legare la “buona condotta” dei Paesi africani in tema di controllo delle migrazioni a un sistema di incentivi economici positivi e negativi, di fatto strumentalizza la cooperazione allo sviluppo, condizionando la disponibilità dell’Unione a concedere aiuti solo a chi sostiene il suo bisogno di affrontare l’immigrazione irregolare: una scelta in contrasto con il Trattato di Lisbona e gli impegni assunti dall’Ue a Parigi, a Busan e nell’Agenda 2030.
Al contrario, CONCORD propone una programmazione vincolante in materia di ammissione dei migranti e un quadro giuridico che fornisca opzioni regolari per la mobilità come possibili interventi da mettere in campo: se l’Unione si dotasse di una vera e propria politica estera comune e assumesse una prospettiva di sicurezza umana nella sua politica di migrazione, invece di una più ristretta visione centrata sul controllo delle frontiere, i benefici delle migrazioni risulterebbero chiari ed evidenti.
Sull’Agenda 2030, in vista del Forum politico ad alto livello delle Nazioni Unite previsto per il prossimo luglio, CONCORD chiede ai capi di Stato e di Governo europei di assumere congiuntamente una forte dichiarazione politica che impegni l’Unione ad attuare efficacemente l’Agenda su tutti gli obiettivi in discussione. Tale dichiarazione dovrà essere costruita attraverso una valutazione dei piani di attuazione che alcuni paesi stanno già predisponendo, l’organizzazione di una consultazione pubblica di tutti gli attori della società civile e delle istituzioni interessate e la preparazione di una Comunicazione da parte della Commissione che delinei la strategia generale dell’Unione nell’attuazione della Agenda stessa.