“La nostra acqua”

C’è la stagione referendaria in corso, ci sono ovunque battaglie territoriali sull’acqua e sui beni comuni (a cominciare da grandi città come Napoli e Roma), c’è la voglia di mantenere un punto di vista critico nei movimenti



NEWSLETTER DI COMUNE
 

FACCIAMO COMUNE INSIEME
LA NOSTRA CAMPAGNA 2016

“Aderisco perché un altro mondo è possibile. E Comune ce lo racconta tutti i giorni” (Adriana Terzo)

 

NUIT DEBOUT (PARDON) MON AMOUR!
Ora che le autorità hanno reso l’occupazione di piazza della Commune, nel cuore di Parigi, precaria sembrano restare soltanto rabbia, frustrazione e l’odore dei gas lacrimogeni. In realtà migliaia di donne e uomini, quando nessuno se lo aspettava, hanno cominciato insieme ad alimentare nuove maniere di lottare, passioni, idee per cambiare il mondo, giorno dopo giorno. Presto i frutti saranno copiosi e sorprendenti…
ALICE

LA NOSTRA ACQUA
C’è la stagione referendaria in corso, ci sono ovunque battaglie territoriali sull’acqua e sui beni comuni (a cominciare da grandi città come Napoli e Roma), c’è la voglia di mantenere un punto di vista critico nei movimenti. In questo saggio Paolo Cacciari prova a rispondere a una domanda che tanti e tante si pongono da mesi: come mai un movimento così vasto e persino suggellato da una (rarissima) vittoria a un referendum popolare, come quello sull’acqua, non avrebbe dato tutti i risultati attesi? La vendetta dei poteri messi in discussione con quel referendum, la scarsa capacità di intrecciare lotte e crisi diverse, ma anche la concezione prevalentemente statocentrica del potere che costringe spesso i mov imenti dentro schemi d’azione tradizionali… In realtà il movimento dell’acqua, aldilà di inevitabili limiti e fallimenti, in questi anni ha reso visibile l’inizio di una stagione fragile quanto potenzialmente straordinaria: ora si tratta di moltiplicare e inventare i laboratori di autogoverno dei beni comuni, le comunità territoriali possono scegliere. I beni comuni restano prima di tutto un sistema di pensiero, la formazione di communitas
PAOLO CACCIARI

ESSERE MAESTRI E DIFENDERE LA TERRA
“Attività letali”: così perfino le Nazioni Unite definiscono l’azione svolta in alcuni paesi da donne e uomini che ogni giorno lottano per salvare l’ambiente naturale, per rivendicare diritti, per difendere territori e comunità. Non solo subiscono attacchi, intimidazioni, violazioni ma viene minacciato il diritto stesso alla vita. In questa lista redatta a livello mondiale, il Messico si colloca tra i primi cinque paesi. Da alcune settimane, però, in Messico risulta “letale” anche essere insegnante e opporsi alla cosiddetta “riforma educativa”. Queste, non sono lotte disgiunte ma fanno parte della stessa resistenza contro le politiche di sopraffazio ne e di spoliazione: assieme smascherano le fandonie del potere, disarmano il terrore che vorrebbe seminare e rafforzano quelle che saranno le lotte future
SILVIA RIBEIRO

PENSARE IN GRANDE
Claudia Fanti, maestra, non ha dubbi, è tempo di pensare in grande per una scuola diversa. “Orti, uscite, giardini da creare, campagna da fruire…” possono essere una parte importante dell’apprendimento, abbiamo bisogno in primo luogo di “spazi in cui tanti e tante maestri possano darsi il cambio e condurre bambini e bambine alla scoperta della vita…”. Abbiamo bisogno di lasciare “libere le maestre e i maestri di entrare e uscire dalle aule, di soffermarsi, con tutto il tempo che ci vuole, su domande e risposte su qualsiasi argomento emerga nelle classi, senza voti e scalette di varia tipologia…, ricercando insieme con i bambine e le bambini, senza alcun eccesso, senza le prove Invalsi e senza crocette, sostituendole con l’argomentazione e la conversazione, con le camminate p edagogiche, con la possibilità di rallentare i ritmi…”
CLAUDIA FANTI

SYRIZA CONTRO LE IMPRESE AUTOGESTITE
Doveva essere il giorno in cui il governo di Syriza riconosceva anche formalmente lo straordinario percorso di imprese autogestite e recuperate come Viome. Invece venerdì 1 luglio, nonostante le promesse, il governo ha fatto finta di ascoltare i lavoratori di Viome e la Carovana di lotta e solidarietà promossa con altri movimenti e subito dopo ha inviato le forze dell’ordine per impedire il campeggio di protesta al di fuori del ministero del lavoro: tre plotoni di poliziotti in tenuta antisommossa hanno attaccato, picchiando i manifestanti e usando gas lacrimogeni, due persone sono state arrestate (tra i quali un giornalista indipendente), diverse sono rimaste ferite. La Viome in questi mesi ha ricevuto soli darietà da tutto il mondo e ha costruito una intensa rete di relazioni con diverse realtà sociali, nutrendo un grande messaggio di speranza per le lotte dal basso non solo in Grecia. Ovviamente, nonostante l’aggressione, i lavoratori sono rimasti e hanno piantato le tende…
R.C.

CARO DEL RIO MA QUALE LOW COST…
«L’annuncio del ministro Del Rio “Cambia la tratta italiana della Tav: costerà 2,6 miliardi in meno” ha fatto andare in fibrillazione le penne di molti giornalisti e siti online… Diciamo subito che è un’abile operazione di propaganda – spiegano quelli di Notav.info – L’unico dato che valutiamo come positivo è il fatto che governo e osservatorio cercano soluzioni per giustificare un’opera inutile e sempre più costosa… Quest’ operazione simpatia, porta in sé l’implicita sconfitta delle tesi di ogni sitav passato e futuro. In realtà non parliamo di nulla di nuovo, ma di una strategia di realizzazione a fasi che permette ai furbacchioni di parlare di riduzione dei costi e dei chilometri, e omettere che sono presi in considerazione sono alcune voci di costo e che i tempi si allungano rispetto al previsto…”. L’unica cosa certa, dunque, è che il governo ha ammesso ciò che lo straordinario movimento della Val di Susa dice da oltre vent’anni: il Tav è inutile e costoso…
NOTAV.INFO

STIAMO STRANGOLANDO LA TERRA
Allarme delle Ong: la gravissima siccità in corso ha messo in ginocchio l’intera Etiopia. Uno studio della Nasa rivela che il Medio Oriente, tra il 1998 e il 2012, è stato colpito dalla peggiore siccità mai registrata in Cipro, Israele, Giordania, Libano, Palestina, Siria e Turchia. Nei mesi scorsi almeno tremila barili di greggio sono finiti nei fiumi Chiriaco e Maranon, nel Perù nordoccidentale, a causa delle perdite in un oleodotto della compagnia statale Petro Perù: la comunità indigena Achuar è stata la più danneggiata. In Europa non si possono coltivare ogm, in Italia non si può fare neanche la sperimentazione sul campo, ma l’80 per cento della soia che si con suma in Europa è d’importazione ed è ogm Rr, è trattata con glifosate e costa più della soia nazionale… Rassegna stampa critica a cura di Alberto Castagnola, economista e obiettore di crescita, per chi vuole smettere di tenere la testa sotto la sabbia…
ALBERTO CASTAGNOLA

INSIEME A CHI NON HA PIÙ FIATO PER GRIDARE
Il 3 luglio 1995, in punta di piedi, Alex Langer lasciò questa terra. In occasione del G7 a Napoli del luglio 1994 scrisse: “Silenziate un po’, per favore, i vostri altoparlanti, moderate le vostre televisioni, limitate le vostre pubblicità, contenete le vostre telenovelas! Date spazio e voce, ospitalità e megafono alle molte voci dei piccoli, alle voci del sud, alle voci di coloro che non scelgono di gridare, o che non hanno più fiato per farlo…”
ALESSIO DI FLORIO

THE FLOATING PITH
L’articolo di Luca Mercalli, Floating Piers, delirio galleggiante, ha ricevuto moltissime attenzioni. I punti di vista, è evidente, possono essere tanti. Scrive, tra l’altro, Mimmo Cortese: “In quest’epoca di muri, di frontiere, di chiusure e di restrizioni, le banchine galleggianti di Christo sono un ponte, insieme, simbolico e reale. Un ponte libero, senza pedaggi, aperto a tutti, senza esclusioni, senza limitazioni. Un luogo d’incontro e di passaggio, un luogo vivo e vivace… I bambini di MontIsola diventeranno grandi. Potranno dire che nulla è impossibile, nemmeno camminare sulle acque. A loro, una volta, è riuscito…”
MIMMO CORTESE

CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE
Dopo le ultime, atroci, storie di violenza molti uomini, in modo poco visibile, hanno preso parola pubblicamente, hanno promosso gruppi di discussione, appelli a un impegno comune, incontri. “La violenza degli uomini verso le donne, ormai ne siamo consapevoli, non si può liquidare come patologia di pochi marginali – si legge in un appello diffuso da Maschile plurale – Condannare la violenza senza riconoscere la cultura che la produce e la giustifica, è un gesto vuoto… Ma l’indignazione, ai tempi di facebook, può essere una trappola: può esaurirsi in tre giorni…”. Si tratta allora di promuovere incontri in ogni città, di “scavare più a fondo e a mettere in gioco noi stessi”, di darci un tempo di as colto e dialogo, d’iniziativa e riflessione: “tre mesi durante i quali trasformare l’indignazione in occasione di cambiamento…”, e una Giornata nazionale contro la violenza maschile “che coinvolga il più possibile il mondo della scuola, dell’informazione, della cultura, della politica e dell’associazionismo…”. Qui il testo completo dell’appello (a cui ha aderito anche la redazione di Comune) da far rimbalzare ovunque
MASCHILE PLURALE

POSTO OCCUPATO
«… Entrando mi ha colpito da subito il drappo rosso posto su una delle sedie dell’aula. Ne ho chiesto la ragione… L’iniziativa si chiama “posto occupato”. Quel posto sarebbe stato di una donna che purtroppo non c’è più: è stata uccisa da un uomo… Penso che sarebbe significativo – scrive Tonio Dell’Olio – che ogni aula pubblica, chiesa, tribunale, consiglio comunale e, perché no, anche cinema, teatro e stadio possa e debba fare la stessa cosa… Intanto il programma di scrittura del pc continua a segnalarmi come inesistente il termine femminicidio…»
TONIO DELL’OLIO

IL DOTTOR CANNABIS È STATO ASSOLTO
Il medico Fabrizio Cinquini è stato giudicato innocente. La detenzione delle 24 piante di cannabis utilizzate per scopo terapeutico non possono costituire reato. Una vittoria per libertà di ricerca sulla cannabis terapeutica, contro la stupidità e l’arroganza dell’antiprobizionismo e delle grandi lobby farmaceutiche
TERRA NUOVA

IL RECUPERO DI UN RELITTO
Cosa perdiamo se di fronte al recupero dei corpi, dei morti del Mediterraneo, la domanda diventa “Quanto ci costa”?
SERENA CHIODO

PER UN MONDO A COLORI
Riconoscere e ribaltare stereotipi e luoghi comuni è un esercizio complesso e poco di moda. Basta dare un’occhiata al bombardamento pubblicitario in tv, dove ad esempio non si vedono mai bambini neri se non per la raccolta fondi destinata a bambini e bambine del sud del mondo. Analogamente nei film e nelle fiction l’arabo, l’asiatico, l’europeo dell’est, le persone con disabilità sembrano incarnare quasi sempre ruoli stereotipati: spacciatore, prostituta, criminale, buttafuori, badante, selvaggio, terrorista, “bisognoso”… L’obiettivo della lettera che pubblichiamo, scritta da Brhan Tesfay – scrittore e papà d’origine eritrea, da più di trenta anni cittadino di Prato -, resta in primo luogo provocare discussioni, mostrare punti di vista nascosti tra chi si occupa di televisione, di cultura, di cinema ogni giorno. E di scuola, aggiungiamo noi. Una cosa è certa: la realtà è in movimento e ricca di sfumature, “le rappresentazioni della realtà no”, come ricorda Brhan, per questo dobbiamo smettere di finanziare e fare (in quanto produttori, distributori, registi, sceneggiatori, direttori di rete, scrittori, giornalisti, attori… ma anche cittadini consumatori critici) la produzione che diffonde stereotipi, dobbiamo tutti e tutte ripensare al mercato, a casa, in piazza, a scuola, nei luoghi di lavoro, i nostri linguaggi e i nostri immaginari
BRHAN TESFAY

MADE IN EUROPE
È spesso considerato una garanzia di qualità e di buone condizioni di lavoro, ma ora una indagine internazionale mostra il vero volto del “made in Europe” dell’industria calzaturiera, dalle concerie toscane fino alle fabbriche dell’Est Europa. Scarpe «italiane» o «tedesche» ma in realtà prodotte in fabbriche in Slovacchia o in Polonia, dove decine di migliaia di operaie lavorano in condizioni scandalose e per salari bassissimi
DICHIARAZIONE DI BERNA

 

 

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