Sulla crisi del sistema politico borghese USA

L’uccisione dei poliziotti di Dallas e l’anticipata partenza del Presidente USA dal vertice della NATO in corso a Varsavia hanno richiamato su grande scala l’attenzione sulla crisi del sistema politico borghese USA e sulla crisi sociale che la determina.

 

Comunicato CC 13/2016 – 11 luglio 2016

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Cosa succede negli USA? Cosa succede nell’UE? Cosa succede nel mondo? Cosa vogliamo far succedere?

L’uccisione dei poliziotti di Dallas e l’anticipata partenza del Presidente USA dal vertice della NATO in corso a Varsavia hanno richiamato su grande scala l’attenzione sulla crisi del sistema politico borghese USA e sulla crisi sociale che la determina. La decisione annunciata a Varsavia dal vertice NATO che le soldataglie della Comunità Internazionale dei gruppi europei, americani e sionisti (CI) continueranno a devastare l’Afghanistan, sottintende che la CI continuerà le guerre che ha in corso in Africa, in Asia e in America Latina per eliminare o destabilizzare gli Stati che non aprono senza riserve il loro paese alle scorrerie dei gruppi imperialisti della CI e che continuerà ad alimentare le guerre civili nei paesi dove i gruppi imperialisti hanno interessi contrastanti. La decisione annunciata a Varsavia mette in luce la crisi della dominazione della CI sul mondo: non è in grado di creare un nuovo ordine conforme ai suoi interessi ed essa stessa è lacerata da interessi contrapposti: in definitiva ogni gruppo imperialista deve valorizzare il capitale che esso amministra. La Goldman Sachs assume José Manuel Barroso al suo servizio. Questa, oltre la crisi sociale interna degli USA, è l’altra grande sorgente che alimenta la crisi particolare del sistema politico borghese USA.

Dato il ruolo mondiale dello Stato federale americano, la crisi del sistema politico borghese USA influenzerà il corso delle cose in tutto il mondo. Essa conferma che la borghesia imperialista è un gigante dai piedi di argilla, una belva oramai impotente a dirigere l’umanità, anche se ancora capace di fare grandi danni.

L’andamento della crisi del sistema politico borghese USA dipende anche dalle lotte in corso nel mondo, ma la sua soluzione in definitiva dipende dallo sviluppo del movimento comunista negli USA: a questo sviluppo possono contribuire e contribuiscono i comunisti di tutto il mondo, principalmente lavorando alla rinascita del movimento comunista nel loro paese. Il primo paese imperialista che romperà le catene della CI farà scuola anche alle masse popolari americane, come e meglio di come a suo tempo fece l’Unione Sovietica guidata prima da Lenin e poi da Stalin.

La crisi che sconvolge la società USA ha le apparenze della persecuzione e discriminazione razziali, dell’oppressione degli afroamericani e della loro resistenza. Queste sono un aspetto reale e permanente della storia degli USA fin dalla loro fondazione. Ma proprio Barak e Michelle Obama sono la dimostrazione che oramai non è più la razza che fa degli afroamericani il bersaglio della mobilitazione reazionaria negli USA. Se un nero è ricco oppure abbastanza istruito, carrierista e intraprendente, l’essere nero non ne fa un bersaglio della persecuzione e discriminazione razziali.

Il corso delle cose, l’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale e lo sviluppo della seconda crisi per sovrapproduzione assoluta di capitale hanno portato e portano anche negli USA all’eliminazione delle conquiste strappate in tutti i campi dalle masse popolari alla borghesia imperialista nella prima parte del secolo scorso. Da alcuni decenni le condizioni generali del proletariato e del resto delle masse popolari peggiorano anche negli USA nonostante le ricchezze che i gruppi imperialisti USA estorcono nel resto del mondo. E nelle masse popolari americane gli afroamericani pagano il prezzo più caro, come gli immigrati e in altri modi le donne. È un processo analogo a quello  di cui sono vittima gli immigrati in Europa. In una società in cui la divisione e l’oppressione di classe si acuiscono, nei gradini più bassi della scala quanto più si scende tanto più cresce la proporzione dei gruppi vittime di discriminazioni ereditate dalla storia e delle vittime della ricolonizzazione dei vecchi paesi coloniali. Non è la xenofobia che aumenta in Europa. Arabi, asiatici e africani ricchi sono accolti a braccia aperte come investitori, come clienti e come turisti. Sono l’oppressione e lo sfruttamento che aumentano in Europa. È l’oppressione di classe che diventa più feroce.

Noi comunisti dobbiamo denunciare la persecuzione e la discriminazione razziali e contro le donne. Ma dobbiamo denunciare ancora più l’oppressione e lo sfruttamento di classe che sono il contesto in cui la persecuzione e la discriminazione razziali e di genere si acuiscono. Se non contribuisse a questo, la denuncia della persecuzione e della discriminazione razziali e di genere resterebbero una sequela di grida impotenti e di implorazioni.

Dobbiamo denunciare le nefandezze e le crudeltà della borghesia imperialista, ma dobbiamo anche mettere in luce la sua debolezza e la crisi del suo dominio. Anche in questo campo noi comunisti non siamo soli: la sinistra borghese con varie voci e da vari lati spesso addirittura grida più forte di noi e con maggiore dettaglio di argomenti. Ma vi è una grande differenza tra chi denuncia la debolezza del nemico dell’umanità per incitare i suoi a combattere con più entusiasmo e forza per sbaragliarlo e instaurare il socialismo e chi denuncia la debolezza (vera) del nemico e aspetta che prima o poi crolli. Un sistema sociale non crolla, le classi dominanti trovano sempre una qualche soluzione per protrarre la loro agonia e le sofferenze che questa infligge all’umanità se non si scontrano con un nemico potente che le elimina. Bisogna distruggere il sistema capitalista e instaurare il socialismo.

A livello internazionale, Cina e Russia sono bersaglio delle manovre aggressive della Comunità Internazionale dei gruppi europei, americani e sionisti. Questo e le loro grandi dimensioni inducono alcuni esponenti e organismi della sinistra borghese, persino alcuni personaggi e organismi che si dichiarano comunisti, ad assumere la Cina e Russia come campioni delle sorti dell’umanità e a schierarsi dalla loro parte. Il loro schieramento è cosa importante ma non perché accresce la forza o la volontà di resistenza della Cina e della Russia (o dei BRICS di cui però oramai la sinistra borghese parla meno, vista la piega presa dalle cose in Brasile, in India e in SudAfrica). Il loro schieramento è importante e grave perché accresce l’impotenza della sinistra borghese e dei personaggi e organismi che si dicono comunisti ma subiscono l’influenza della sinistra borghese. Li distoglie dal lavoro fecondo di mobilitare e organizzare le masse popolari e li riduce a spettatori e tifosi degli avvenimenti mondiali e dello scontro. In definitiva solo la rinascita del movimento comunista nel mondo e la seconda ondata della rivoluzione proletaria mondiale cambieranno il corso catastrofico che la borghesia imperialista impone al mondo. Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità Internazionale dei gruppi europei, americani e sionisti mostrerà la strada e aprirà la via anche alle masse popolari del resto del mondo e si gioverà del loro appoggio. L’Italia può essere questo paese, anche perché sede del Vaticano, uno dei pilastri della CI. La crisi della Repubblica Pontificia si aggrava. L’esito delle recenti elezioni amministrative la conferma e l’aggrava. Il referendum contro la riforma Renzi della Costituzione e per la sua attuazione offre un ottimo contesto per sviluppare il nostro lavoro. La lotta degli operai metalmeccanici e dei lavoratori di altre categorie per il rinnovo del CCNL crea un contesto favorevole alla moltiplicazione di Organizzazioni Operaie (OO) nelle aziende capitaliste. Le mille proteste in corso contro le misure antipopolari del governo Renzi, i referendum abrogativi e le lotte dei dipendenti pubblici creano un contesto favorevole alla moltiplicazione di Organizzazioni Popolari (OP) in ogni azienda e istituzione pubblica e in ogni zona d’abitazione. L’esito delle elezioni amministrative ha creato un contesto favorevole alla creazione di Amministrazioni Comunali d’Emergenza (ALE). Persino l’Amministrazione Comunale di Roma, sede della Corte Pontificia e centro nazionale della malavita e della speculazione, è finita nelle mani del M5S.

Le nuove amministrazioni comunali (M5S a Roma, Torino e altrove, di rottura con le Larghe Intese come De Magistris a Napoli, di sinistra che ha rotto col PD come a Sesto Fiorentino) si scontreranno ben presto e in modo sempre più acuto  con il loro proprio legalitarismo: l’ostinazione ad attenersi alle procedure disposte dalle autorità della Repubblica Pontificia e alle loro leggi anziché promuovere la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari e far leva sui nuovi rapporti di forza che così nascono per attuare i propositi che hanno dichiarato. I procedimenti giudiziari, le vie legali, i ricorsi alle varie istanze della Pubblica Amministrazione della RP, i referendum sono tutti strumenti ausiliari: limitarsi ad essi è votarsi alla sconfitta e alla cooptazione nel sistema della RP. Un lavoro utile e dignitoso per tutti quelli disposti a lavorare, e una accurata opera di educazione delle nuove generazioni senza risparmio di mezzi: ecco le principali misure contro la malavita, la criminalità e la corruzione. L’assurgere di OO e OP al ruolo di nuove autorità pubbliche, il formarsi di Organismi Giovanili nella Scuole Medie Superiori e nelle Università, il reclutamento degli elementi decisi a compiere la Riforma Intellettuale e Morale necessaria per diventare comunisti: ecco come oggi facciamo avanzare la rivoluzione socialista nel nostro paese. La crisi delle banche, risultato delle speculazione e delle manovre dei banchieri, dimostra che le operazioni bancarie non sono dettate da sacre “leggi dell’economia” ma da interessi e manovre: quindi è possibile costringere ogni banca a finanziare i mille lavori utili che ALE, OO e OP possono lanciare, basta creare i rapporti di forza adeguati.

Questo è la creazione del nuovo potere. Questo è la creazione delle condizioni per costituire il Governo di Blocco Popolare che aprirà la via della rinascita del movimento comunista in misura sufficiente ad instaurare il socialismo. Questo è concorso alla creazione di un nuovo sistema di governo del paese e contemporaneamente concorso a rendere sempre più difficile ai vertici della Repubblica Pontificia e ai loro padrini europei, americani e sionisti il governo del paese. I contrasti di interessi e di progetti rendono sempre più difficile ai vertici della RP governare. La criminalità, l’illegalità e la corruzione sempre più diventano loro correnti modi operativi. L’esplosione degli scandali ad opera dei vertici stessi, delle loro istituzioni e dei loro agenti è non cura del male ma manifestazione dei contrasti e una forma della lotta per bande che disgrega la classe dominante. Essa è un animale già impotente ma ancora feroce, capace ancora di fare molto male: mobilitazione reazionaria, guerre, miseria e distruzione dell’ambiente, del territorio e delle infrastrutture.

Contro il catastrofico corso delle cose, contro la guerra imperialista, l’eccidio e la persecuzione degli immigrati, la disoccupazione e le mille sofferenze che la borghesia imperialista e il suo clero impongono all’umanità, contro la devastazione della Terra inevitabile conseguenza del modo di produzione capitalista, la sola via d’uscita è la rivoluzione socialista!

In Italia la costituzione del Governo di Blocco Popolare è un passo sulla via della rinascita del movimento comunista verso l’instaurazione del socialismo!

Il primo paese che romperà le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti mostrerà anche alle masse popolari degli altri paesi la via per rompere con l’attuale disastroso corso delle cose e si gioverà della loro solidarietà.

Osare sognare, osare pensare, osare vedere oltre l’orizzonte della società borghese!

Impadronirsi della scienza delle attività con cui gli uomini fanno la loro storia, svilupparla e usarla per instaurare il socialismo!

Assimilare la concezione comunista del mondo rende capaci di

– individuare per ogni organizzazione operaia e popolare le iniziative che – stanti le forze e le risorse intellettuali, morali e pratiche (uomini, conoscenze, relazioni, risorse finanziarie e mezzi di mobilitazione, convinzione e costrizione) di cui già dispone – è in grado di prendere e che accresceranno le sue forze e risorse e allargheranno e rafforzeranno la sua influenza e autorità; le persone che è in grado di reclutare; le relazioni che è in grado di sviluppare; gli appigli che il contesto presenta su cui è in grado di far leva e di cui è in grado di giovarsi; le  brecce che il campo nemico presenta in cui è in grado di infiltrarsi e attraverso cui è in grado di irrompere e grazie alle quali è in grado di acuire le contraddizioni dei nemici,

– mobilitare la sinistra dell’organismo ad agire.

Costituire clandestinamente in ogni azienda capitalista, in ogni azienda pubblica, in ogni istituzione e in ogni centro abitato un Comitato di Partito per assimilare la concezione comunista del mondo e imparare ad applicarla concretamente ognuno nella sua situazione particolare!

Studiare il Manifesto Programma del Partito è la prima attività di chi si organizza per diventare comunista. Stabilire un contatto clandestino con il Centro del Partito è la seconda. Promuovere la costituzione di OO e OP e il loro orientamento a costituire il GBP è la terza.

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Comitato Centrale del (n)PCI http://www.nuovopci.it 
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