“Al di là dell’entità delle pene inflitte, la sentenza ci dice che la notte tra il 2 e il 3 marzo 2014 non vennero rispettate norme finalizzate a scongiurare la perdita di una vita umana nell’esecuzione di un fermo”.
COMUNICATO STAMPA
CONDANNE IN PRIMO GRADO PER OMICIDIO MAGHERINI: DICHIARAZIONE DI ANTONIO MARCHESI, PRESIDENTE DI AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA
Si è concluso questa mattina il processo di primo grado per la morte di Riccardo Magherini, avvenuta durante un fermo dei carabinieri a Firenze, nella notte tra il 2 e il 3 marzo 2014.
La sentenza ha visto condannati tre dei quattro carabinieri imputati, per il reato di omicidio colposo: due a sette mesi, il terzo a otto perché giudicato colpevole anche di percosse. Un quarto carabiniere è stato assolto, così come le due volontarie della Croce Rossa che erano intervenute per prestare soccorso a Riccardo Magherini.
Questo il commento rilasciato da Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, dopo la lettura della sentenza:
“Al di là dell’entità delle pene inflitte, la sentenza ci dice che la notte tra il 2 e il 3 marzo 2014 non vennero rispettate norme finalizzate a scongiurare la perdita di una vita umana nell’esecuzione di un fermo. Oggi viene alla luce non solo un problema di responsabilità individuale, ma anche quello più generale della mancanza di informazione e formazione sulle regole da applicare in situazioni come quella che è costata la vita a Riccardo Magherini: un problema la cui soluzione, come tragicamente dimostrato in questa occasione, è urgente e che Amnesty International Italia chiede alle istituzioni italiane di affrontare con la dovuta priorità”.
Roma, 13 luglio 2016