Clamori dalla Colombia

       13/07 - MOBILITAZIONE POLITICA DELLE FARC PROVOCA DELIRI ALLA DESTRA OLTRANZISTA COLOMBIANA http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6519-1307-mobilitazione-politica-delle-farc-provoca-deliri-alla-destra-oltranzista-colombiana.html Agli ormai consueti deliri via twitter del narco ex presidente Uribe, si aggiungono sempre più frequenti le farneticazioni del procuratore Ordoñez. Quest'ultimo si è inventato di sana pianta che alcuni fronti tra i quali il 57 delle FARC-EP sarebbero contrari a quanto pattuito a L'Avana. In realtà solo alcuni singoli elementi appartenenti a una differente unità (Fronte I), si erano manifestati in tal senso, situazione che viene gestita internamente dalle FARC. Il Comandante del Fronte 57, Olmedo Ruiz, ha smentito il chiacchiericcio e le false denunce con un video ad hoc. Peraltro i Fronti 57 e 36 operanti nel Blocco Efraín Guzmán delle FARC (nordovest della Colombia) sono impegnati in prima linea in due tra i più significativi progetti pilota avviati nel paese, di comune accordo con il governo. Uno di essi, ricalcando una vecchia proposta del Comandante Marulanda, individua nella sostituzione volontaria e concertata con le comunità contadine delle coltivazioni di foglia di coca con prodotti alimentari, la via maestra per ridurre l'impatto del narcotraffico nella società. Ovviamente nell'ambito di uno sviluppo integrale del territorio che contempli una forte spesa sociale in modo da costituire una alternativa di vita sostenibile per le popolazioni rurali finora escluse. In questo modo si rende evidente ancora una volta che le FARC non hanno mai avuto nulla a che spartire col narcotraffico, ma hanno solo protetto dal terrorismo di Stato le comunità rurali nel cui grembo si sono formate. Risulta anche chiaro come le FARC abbiano sempre mantenuto la propria vocazione politica di partito, nonostante siano state da sempre costrette alla clandestinità. Ora che sembra si possano aprire, grazie ai dialoghi dell’Avana, quegli spazi democratici a lungo negati dallo Stato oligarchico, le FARC si apprestano a mobilitare tutto il proprio potenziale e le proprie strutture per proseguire la loro lotta sul terreno della politica aperta. È contro questa prospettiva che chi vive di guerra ed esclusione popolare indirizza i propri attacchi, temendo di perdere privilegi e rendite. La pace con giustizia sociale andrà costruita dal popolo colombiano combinando mobilitazioni democratiche, lotta di piazza e resistenza antimperialista. 

06/07 - INVIATO USA ALL'AVANA: QUANTO ACCORDATO E' IRREVERSIBILE http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6517-0607-inviato-usa-allavana-quanto-accordato-e-irreversibile.html In un'intervista rilasciata al quotidiano “El Tiempo", e pubblicata il 3 luglio scorso, Bernie Aronson, inviato speciale degli Stati Uniti al Tavolo dei Dialoghi dell'Avana, ha dichiarato di essere "convinto che la guerra sia conclusa, e che quanto accordato sia irreversibile". Aronson conferma il consenso statunitense rispetto agli accordi siglati, nonché la volontà di escludere le FARC dalla lista delle organizzazioni terroriste. In merito alla possibilità per le FARC di ottenere seggi al Congresso colombiano in automatico, Aronson chiarisce che l'organizzazione rivoluzionaria aveva già rappresentanti alla Camera e senatori eletti fra le fila dell'Unión Patriótica, con seggi perduti dopo il loro assassinio, e che riconsegnarli equivarrebbe ad una forma di risarcimento. Infine, alla domanda se Simón Trinidad (guerrigliero ingiustamente recluso nelle carceri USA) possa essere liberato come richiesto dalle FARC, l'ex Sottosegretario di Stato statunitense risponde che non esiste alcuna discussione in merito a questa liberazione. Affermazione, quest'ultima, piuttosto poco credibile, a differenza delle altre, giacché per l'insorgenza Simón fa parte della propria Delegazione di Pace, e il suo rilascio sembra una conditio sine qua non per il raggiungimento dell'accordo definitivo; esattamente come avvenuto per la sua illecita incarcerazione, la liberazione di Simón Trinidad passa per una scelta dettata da volontà politica, e non per in iter di semplici steccati giudiziari. Nonostante le belle parole di Aronson, nel complesso, va ribadito che per gli USA l’obiettivo primario resta quello di smobilitare il movimento guerrigliero colombiano, al fine di consentire alle multinazionali a stelle e strisce di depredare il territorio e le risorse del paese andino-amazzonico senza intralcio. Alla volontà di pace dell’imperialismo, per antonomasia, non è lecito credere.

25/06 - FIRMATO ALL'AVANA IL CESSATE IL FUOCO BILATERALE http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6512-2506-firmato-allavana-il-cessate-il-fuoco-bilaterale.html Lo scorso 22 giugno le delegazioni del Governo e delle FARC hanno firmato l'accordo per il “Cessate il fuoco e la fine delle ostilità bilaterali e definitivi”, passo fondamentale per il superamento in chiave politica del pluridecennale conflitto sociale ed armato colombiano. E' stato pattuito che nei 180 giorni successivi alla firma degli accordi di pace dovrà concludersi il processo di deposizione delle armi; inoltre, vengono stabilite garanzie di sicurezza e lotta contro le organizzazioni criminali e paramilitari, nonché un accordo sulla ratifica. Il documento prevede che una volta entrato in vigore l'accordo, “la Forza Pubblica riorganizzerà i suoi schemi affinché le FARC possano ritornare e riorganizzarsi in 23 zone”, preposte alla deposizione delle armi ed alla reincorporazione alla vita civile dei guerriglieri. Terminata la guerra, inizia ora una nuova battaglia: quella dell'inclusione del popolo nella vita del paese. Inclusione che non può essere solo politica, ma che deve essere anche economica e sociale. Per raggiungere questo risultato la strada è ancora lunga, in un paese che ha riservato al popolo solo bastone e proiettili, tuttavia si tratta di una notizia tanto attesa -in particolare da tutto il movimento popolare- quanto importante, nella misura in cui prefigura l'inizio di una vera nuova fase della storia colombiana, quella della partecipazione attiva del popolo colombiano alla costruzione della Nuova Colombia.

20/06 - CONTINUANO LE MOBILITAZIONI A SOSTEGNO DELLE RIVENDICAZIONI POPOLARI http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6511-2006-continuano-le-mobilitazioni-a-sostegno-delle-rivendicazioni-popolari.html Continuano le mobilitazioni in Colombia in appoggio alle sacrosante rivendicazioni dei contadini, degli indigeni e delle popolazioni afro discendenti. Per tutta risposta il regime reprime le proteste con la violenza eludendo accordi firmati ed implementando iniziative che vanno nella direzione opposta, sia a quanto sottoscritto con il movimento che anima lo Sciopero Agrario sia a quanto accordato all’Avana. È un film già visto quello dei governi di oligarchi, terratenenti e grandi allevatori che elargiscono promesse al momento delle proteste per poi fare orecchie da mercante quando giunge il momento di mantenere fede agli accordi strappati dalle mobilitazioni popolari con la lotta. Ricordiamo che le straordinarie mobilitazioni dell’estate 2013 portarono il governo ad assumere impegni concreti poi disattesi; nell’aprile 2014 le imponenti manifestazioni contadine dello Sciopero Nazionale Agrario e Popolare vennero coperte di sangue da una violenta repressione del regime che oggi ripropone il meccanismo rodato da decenni di terrorismo di Stato. A due anni di distanza, immemori degli impegni presi, i funzionari del governo Santos continuano a legiferare a favore dei terratenenti e dei grandi allevatori mettendo in marcia le cosiddette ZIDRES (Zone di Interesse di Sviluppo Rurale, Economico e Sociale), buone solo per aumentare la concentrazione delle terre in poche mani e per soddisfare l’appetito vorace e neocolonizzatore degli “imprenditori delle campagne” e delle multinazionali, che pretendono di continuare impunemente a rubare terre ai contadini e agli indigeni incrementando quelle disuguaglianze che sono alla base del conflitto. Il regime continua a reprimere e ad essere sordo alle rivendicazioni delle organizzazioni popolari, che invece da ogni sollevazione, blocco e sciopero escono sempre più rinforzate, aggiungendo ogni volta un mattone granitico nella costruzione della pace con giustizia sociale.

17/06 - CORTE COSTITUZIONALE FRENA LA “LOCOMOTIVA MINERARIA” http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6506-1706-corte-costituzionale-frena-la-locomotiva-mineraria.html La Corte Costituzionale colombiana ha revocato l’istituzione delle cosiddette “Aree Strategiche Minerarie”, poiché il governo non ha preventivamente consultato le comunità delle zone considerate ad alto potenziale di risorse. La sentenza rappresenta un duro colpo alla “locomotiva mineraria”, l’irresponsabile progetto santista di sfruttamento delle risorse del paese e di “sviluppo economico” basato sulla svendita delle risorse stesse e della sovranità nazionale, Oltre al diritto delle comunità ad una consultazione sul destino delle aree in cui hanno sempre vissuto, la sentenza ha stabilito che la proposta del governo violava il diritto all’alimentazione, all’accesso all’acqua e ad un ecosistema a vantaggio di imprese straniere e multinazionali. non contaminato. Le immense risorse energetiche e minerarie della Colombia sono strategiche per lo sviluppo del paese, ma la loro gestione deve essere concordata con le comunità locali. Si intende che i ricavi di questa gestione devono restare in Colombia, affinché sia possibile un vero sviluppo, a vantaggio dell’intera popolazione e non per perpetuare i privilegi della corrotta classe oligarchica e delle multinazionali dai profitti miliardari.

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