Sabato 30 luglio 2016, nell’ambito della VI edizione della Festa della Riscossa Popolare, si è tenuto il tavolo tematico “Organizzarsi nelle aziende, coordinarsi sui territori.
FESTA DELLA RISCOSSA POPOLARE
Una festa politica. Una festa popolare.
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ORGANIZZARSI NELLE AZIENDE, COORDINARSI SUI TERRITORI
Quando le organizzazioni operaie e popolari diventano nuove autorità pubbliche
DICHIARAZIONE UNITARIA DEGLI OPERAI E DELLE OPERAIE RIUNITI
AL TAVOLO TEMATICO DELLA FESTA DELLA RISCOSSA POPOLARE 2016
30 luglio 2016, Parco dei Camaldoli, Napoli
Sabato 30 luglio 2016, nell’ambito della VI edizione della Festa della Riscossa Popolare, si è tenuto il tavolo tematico “Organizzarsi nelle aziende, coordinarsi sui territori. Quando le organizzazioni operaie e popolari diventano nuove autorità pubbliche” a cui hanno partecipato operai e lavoratori di aziende capitaliste e pubbliche e disoccupati organizzati.
Il tavolo ha favorito il confronto e lo scambio tra esperienze di lotta, di organizzazione sindacale e di autorganizzazione del lavoro, partendo dallo specifico dei contesti in cui i presenti lavorano e/o agiscono. Ha inquadrato, più in generale, la fase politica nella quale si svolge la lotta di classe oggi nel nostro paese. Ha approfondito il ragionamento sulla necessità di organizzarsi e coordinarsi trasversalmente alle sigle sindacali di appartenenza e agli stabilimenti di riferimento, con l’obiettivo di costruire nuovi modelli di organizzazione dei lavoratori e valorizzare quelli esistenti affinché siano punto di riferimento anche per i più vasti movimenti di resistenza, attivi nelle diverse città e territori, contro gli effetti della crisi generale del sistema capitalista.
La dichiarazione che segue rappresenta l’esito dei lavori del tavolo tematico e un nuovo punto di partenza.
Resistere all’attacco dei padroni e dei loro governi significa occuparsi delle nostre aziende, per impedire che vengano chiuse, ridimensionate, delocalizzate. Rivendicare “diritti”, “lavoro”, “riconversione industriale”, ecc. è giusto e legittimo, ma finché gli operai e gli altri lavoratori lasceranno nelle mani delle attuali autorità il compito di trovare rimedi e soluzioni, le cose non possono cambiare e non cambieranno. Protestare, dunque, non è sufficiente. Bisogna passare dalla difesa delle condizioni di vita e di lavoro, per giunta sempre più precarie, all’attacco dell’attuale ordinamento economico e politico.
Intendiamo promuovere lo sviluppo del coordinamento di operai, lavoratori e di tutti quanti sono colpiti dalla crisi del capitalismo che si aggrava e si estende sempre più (smantellamento industriale che riguarda ormai ogni parte d’Italia, dove sono presenti aziende che costituiscono centri di produzione vitali per intere città e regioni; degrado e privatizzazione dei servizi pubblici, della sanità e dell’istruzione; disastro ambientale e dissesto idrogeologico che hanno raggiunto livelli mai visti prima; precarietà diffusa e attacco ai diritti dentro e fuori le aziende).
Noi operai, noi lavoratori, noi precari e disoccupati possiamo e dobbiamo coordinarci per costruire un’alternativa economica e politica al governo Renzi, espressione dei padroni, dei Marchionne e dei Riva e di tutti gli altri finanzieri e speculatori, che attacca i diritti e le conquiste della classe operaia e delle masse popolari nel campo del lavoro, della scuola, della sanità, dell’ambiente.
Possiamo e dobbiamo organizzarci e organizzare, coordinarci e coordinare per rompere l’isolamento dei tanti focolai di resistenza sociale oggi attivi nel paese, ma ancora non sufficientemente in sinergia tra loro per essere già la forza promotrice di un nuovo corso. Possiamo e dobbiamo organizzarci e organizzare, coordinarci e coordinare come stanno facendo gli operai della FCA (exFIAT) di Melfi, Termoli, Cassino, Val di Sangro e di altri stabilimenti del gruppo; gli operai della siderurgia dell’ILVA di Taranto con quelli di Piombino e di Terni; gli operai che si organizzano in comitati e si coordinano tra loro come alla Piaggio di Pontedera, alla Continental di Pisa, alla GKN e alla CSO di Firenze; i lavoratori del nascente Comitato per la Salute che si stanno organizzando in diverse aziende ospedaliere a Napoli e in Campania e più in generale i lavoratori che si organizzano nelle aziende pubbliche, nelle amministrazioni, negli ospedali, nelle scuole, nei trasporti; i disoccupati; gli studenti; gli immigrati; gli organismi popolari che lottano per la difesa dell’ambiente e del territorio, per la difesa dei beni comuni, per la difesa e l’attuazione della Costituzione frutto della Resistenza; i movimenti NoTAV e NoMUOS.
Possiamo e dobbiamo organizzare e coordinare azioni di lotta per sperimentare e adottare misure atte a sviluppare produzioni utili alla collettività anche se non ai profitti dei padroni e degli speculatori e a riconvertire in maniera ecosostenibile aziende e attività dannose per la salute dei lavoratori e per l’ambiente, salvaguardando i posti di lavoro; per stabilizzare lavori precari e difendere i diritti e le condizioni di vita e lavoro conquistati; per creare nuovi posti di lavoro utili, facendo così fronte alla disoccupazione crescente e reintegrando i licenziati politici ormai sempre più numerosi.
Possiamo e dobbiamo dare vita a momenti di confronto sistematici per rendere i nascenti coordinamenti ambiti di elaborazione e lavoro collettivi e di prospettiva per la costruzione di un’alternativa politica per il paese e stringere legami organizzativi per unire le tante di forme ed esperienze di resistenza sociale, muovendoci insieme nelle fabbriche, nelle città e nelle campagne, passo dopo passo, ciascuno organizzandosi nel suo ambito di lavoro, di vita, di interesse, come nuove istituzioni di direzione della produzione e dei territori, come nuove autorità pubbliche, cioè come fondamento di un’alternativa politica e di un nuovo governo che dia forma e forza di leggi, che regolano l’economia, la politica e la società in tutto il paese, a quello che le organizzazioni operaie e popolari decidono e fanno.
In questa prospettiva, operativamente, ci impegniamo fin da subito
· a usare la campagna referendaria per il NO alla modifica imposta dal governo Renzi della Costituzione della Repubblica Italiana allo scopo di promuovere la costruzione e il coordinamento di organizzazioni operaie e popolari in fabbriche, aziende, quartieri, città e territori,
· a costruire iniziative unitarie non solo per la difesa formale, ma anche e soprattutto per l’attuazione pratica della Costituzione della Repubblica Italiana, a partire dal diritto al lavoro, alla casa, alla pensione, all’assistenza sanitaria e all’istruzione pubbliche, a condizioni dignitose di vita e di lavoro,
· a procedere nello sviluppo di queste iniziative senza farsi legare le mani da leggi e procedure che violano espressamente la Costituzione, che sono create e gestite da autorità e istituzioni che agiscono in violazione della Costituzione, che sono contrarie agli interessi delle masse popolari.
Facciamo appello a tutti gli organismi operai e popolari del paese, alle avanguardie di lotta, agli operai e ai lavoratori più coscienti e avanzati, a tutti i sinceri democratici, agli intellettuali, agli attivisti, ai sindacalisti che difendono gli interessi dei lavoratori, a tutti quelli che hanno a cuore il progresso del paese affinché assumano anche loro questo impegno.
Decidiamo fin da oggi di incontrarci nuovamente a Taranto, il prossimo 27 agosto 2016, all’iniziativa organizzata dagli operai dell’ILVA in memoria dei compagni caduti sul posto di lavoro, per mettere a punto prossime iniziative e attività.
Mimmo De Stradis, USB della FCA di Melfi (PZ)
Cristian Avino, FILCAMS-CGIL della Formeld Int. di Napoli
Patrizia Fabbricini, CGIL dell’ASL Ospedale Maresca di Torre del Greco (NA)
Mena Lombardi, UIL dell’ ASL Ospedale Pascale di Napoli
Rinaldo Valenti, FIOM della Rational di Massa
Rino Tarallo, USB della Caserma di Cassino (FR), dipendente civile dell’Esercito Italiano
Mauro Covili, SGB dell’ASL di Bologna
Cinzia Montanaro, RSU FIOM della Werther Int. di Reggio Emilia
Emanuele Castorina, Lista precari e disoccupati organizzati VII Municipio di Roma
Emiliano Villa, Lista precari e disoccupati organizzati VII Municipio di Roma
Resoconto del dibattito “Costruiamo organizzazioni operaie e popolari e avanziamo nella lotta per le amministrazioni locali di emergenza” del 14 agosto alla Festa della Riscossa Popolare di Massa. [Leggi sul sito]
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