La sottomissione della dimensione sociale alla regola finanziaria ha prodotto una condizione di paralisi dell’Ue che al momento appare terminale. L’imposizione del debito ha provocato lo svuotamento della democrazia e l’impoverimento drammatico delle condizioni di vita.
NEWSLETTER DI COMUNE
“Aderisco a Facciamo Comune insieme perché Comune pianta semi di parole ribelli, ed è un luogo dove si guarda senza veli all’abisso, ma anche a come contrastarlo, insieme. Con parole, semi, bici e Comune”
(Flore Murard-Yovanovitch)
A CHE PUNTO È LA NOTTE EUROPEA?
La sottomissione della dimensione sociale alla regola finanziaria ha prodotto una condizione di paralisi dell’Ue che al momento appare terminale. L’imposizione del debito ha provocato lo svuotamento della democrazia e l’impoverimento drammatico delle condizioni di vita. Anche per questo l’ondata migratoria è stata accolta da sentimenti rabbiosi che si esprimono in forme identitarie e razziste. Scrive in una lucida analisi Franco Berardi Bifo: “La risposta dell’Unione, dopo Bratislava, è univoca: crepate sotto le bombe, oppure rivolgetevi a quel galantuomo di Erdogan….”. E l’Italia? “Nelle ultime settimane il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi, consapevole del fatto che le misure legislative denominate riforme (per esempio il Jobs Act) non hanno nessuna possibilità di contrastare la stagnazione, di ridurre la disoccupazione e di restituire risorse alla popolazione impoverita, ha manifestato a più riprese insofferenza verso il “rigore” europeo… Ho paura che sia troppo tardi…
FRANCO BERARDI BIFO
LA LEZIONE DI LIBERTÀ DI NICOLETTA
Nicoletta Dosio è un’insegnante valsusina. È un’attivista, anzi uno dei simboli della lotta No Tav… una persona combattiva ma mite e aperta al confronto; solo che ha l’imperdonabile vizio di dissentire e all’occorrenza di disobbedire. È quello che ha deciso di fare quando l’estate scorsa la procura di Torino le ha notificato l’obbligo di firma solo per avere preso parte a una manifestazione. Nel vostro paese, nel duemilasedici. Nicoletta non ha rispettato la restrizione perché priva di qualsiasi fondamento: anzi, è partita per un tour che l’ha portata a girare mezza Italia per spiegare le ragioni di una lotta e della sua disobbedienza. Così l’autorità ha ritenuto di notificarle gli arresti domiciliari. Nicoletta ha già detto chiaro che non rispetterà neanche questo provvedimento, perché non ammette che la sua casa diventi la sua prigione e non ha nessuna intenzione di diventare carceriera di sé stessa… I rischi che si sta prendendo, Nicoletta se li sta prendendo per tutti…, non è vero che questo è un paese morto nel quale ognuno pensa ai propri tornaconti… SEGUE QUI
MARCO ARTURI
SE TUTTI CORRONO…
“La scuola, se ha l’ambizione di educare alla libertà, non deve imitare ciò che accade nella società, ma operare per contrasto, in modo critico e concreto. Se tutti passano ore ed ore incollati a schermi di ogni dimensione, dobbiamo delimitare un luogo protetto dove osservare le cose più semplici come un albero, la pioggia, la luce del sole che muta i colori delle cose al passaggio delle nuvole… Se si tende a vivere in luoghi asettici totalmente artificiali, bisogna trovare il modo di sporcarsi con i colori, toccare la terra e piantare, anche in un piccolo giardino… Se tutti corrono, ci vuole un luogo dove poter andare lenti, dove trovare il tempo necessario per non fare le cose in fretta e con superficialità. Se andiamo lenti e abbiamo la pazienza di tornare e ritornare più volte alle stesse domande, aumentano le possibilità che arrivino tutti e, forse, si creano le occasioni per incontrare davvero profondamente qualcosa…”
FRANCO LORENZONI
6 OTTOBRE, TAVERNA COMUNALE: CI VUOLE IL TEMPO CHE CI VUOLE
RALLENTARE PER ANDARE PIÙ LONTANO
EDUCAZIONE SENZA DOMINIO
Ci sono sentieri, sperimentazioni e cambiamenti che nascono dal basso coltivati con coraggio e creatività da cui nascono ogni giorno semi di libertà. L’incontro nazionale della Rete dell’educazione libertaria che ha raccolto ad Abbiategrasso quasi trecento persone (rendendo protagonisti anche bambini e ragazzi) è uno di quei sentieri
FRANCESCA MORESI E MATTEO MAZZUCCO
IL CORPO
Col movimento non autoritario nella scuola, ma soprattutto col femminismo dei primi anni Settanta, il corpo si fa protagonista di singolari, anomale pratiche politiche. Rimasto per secoli fuori dalla scena pubblica, si rivela fin dalla sua comparsa riserva di una forza vitale sconosciuta alle traballanti istituzioni della civiltà dell’uomo. Una brillante pillola di storia del femminismo con cui illuminare tante lotte di questi giorni
LEA MELANDRI
VIOLENZA DI GENERE, POLITICA E MEDIA
Borgosatollo (Brescia), Roma, Melito (Reggio Calabria), Parma, Milano, Rimini, Rovato (Brescia), Montesarchio (Benevento), Cagliari, Rovigo, Ravenna… Una piccola selezione della violenza di genere ha raggiunto in queste ultime settimane le cronache, un frammento di un frammento della realtà sparsa in tutta Italia. A settembre 2016 abbiamo oltre 70 vittime di femminicidio. Le donne vittime di stalking nel nostro paese ammontano ormai a tre milioni e mezzo. Oltre sei milioni e ottocentomila hanno subito una qualche forma di violenza. Di fronte a tutto questo non c’è solo una politica che di fatto non guarda o non sa guardare il problema, c’è anche il modo in cui i media riportano la violenza di g enere, un modo sbagliato, controproducente, connivente
MARIA G. DI RIENZO
MEDITERRANEO
“Ogni giorno in classe leggiamo il quotidiano per capire e far capire – scrive Alex Corlazzoli, maestro – Nei giorni scorsi abbiamo letto dell’ennesima barca affondata nel Mar Mediterraneo. E Mirko: ‘Ma io non li voglio. Sono sporchi. E poi devono rispettare le nostre regole’. A lui ha risposto Mauro: ‘Ma lo sai che anche noi siamo andati in America?’. Insieme abbiamo visto questo straordinario cortometraggio che ogni maestro e ogni maestra dovrebbero vedere con i propri alunni:
GUARDA IL CORTOMETRAGGIO
FUGA DALL’ECONOMIA DELLA CRESCITA
Non sarà un governo diverso, non sarà un nuovo protagonismo dei parlamenti nazionali e degli Stati, meno ancora la nomina di nuovi dirigenti nella finanza e nell’economia. Per ribaltare la dittatura del profitto serve prima di tutto un cambiamento culturale e nei territori, servono persone che in basso costruiscano relazioni sociali diverse. Processi di questo tipo, tra inevitabili limiti e contraddizioni, sono presenti ovunque, si tratta di cambiare lo sguardo per riconoscerli e per alimentarli. Intanto si moltiplicano i luoghi nei quali cittadini, movimenti, ricercatori e pezzi di società civile si incontrano per accompagnare questo cambiamento. Dopo la riuscita della Quinta conferenza internazionale sulla decres cita a Budapest a inizio settembre, in occasione dell’anniversario della nascita di Gandhi e della Giornata della nonviolenza, Firenze ospita il 2 ottobre, al Teatro Verdi, la Conferenza internazionale “L’Economia della Felicità”. Intervengono, tra gli altri, Vandana Shiva, Serge Latouche, Bob Hobkins, Mauro Bonaiuti, Marco Deriu, Gianni Tamino, Maurizio Pallante, Helena Norberg-Hodge
R.C.
ABITARE IL PIANETA SENZA DISTRUGGERLO
Dalla letale contaminazione del mercurio nella regione amazzonica peruviana alla peggior crisi idrica degli ultimi cinquant’anni nel Sud-est asiatico. L’ampia selezione di notizie curata da Alberto Castagnola segnala questa volta come la percezione continua dei rischi nascosti in ogni prodotto chimico inventato negli ultimi decenni stia diventando una condizione di vita essenziale. Una percezione, pertanto, da diffondere al massimo grado e in ogni paese
ALBERTO CASTAGNOLA
COM’È TRISTE VENEZIA (CON LE GRANDI NAVI)
Rumore a non finire, moti ondosi che danneggiano le fondamenta della laguna, paesaggio che va a farsi benedire. E rischi enormi di incidenti. Per fermare il delirio della navi grattacielo a Venezia cresce la bellissima lotta di comitati locali, associazioni, ambientalisti
GIULIO MARCON
COSTRUIRE RELAZIONI. IMPARARE DAGLI ALTRI
“A volte noi crediamo di essere in un modo e non ci accorgiamo che il nostro sguardo, la nostra postura, il nostro tono dicono a chi ci incontra tutt’altra cosa. Il dialogo tra persone per conoscersi forse può nascere anche tra queste discrepanze, tra ciò che crediamo di essere e ciò che appaiamo agli altri. Questo vuol dire accettare la critica, vuol dire spiegarsi e imparare dagli altri… Il vero coraggio è quello di imparare a guardare dentro e fuori di noi sapendo che si può e forse, a volte, si deve cambiare, sapendo che se non si può cambiare, dobbiamo imparare ad accettarci come siamo. Fragili, ma veri… “
MARIA G. DI RIENZO
DARE SENSO ALLA VITA QUI E ORA
“Il progettare la vita, il futuro, è la base per poter vivere dando senso alle azioni dell’esistenza di ognuno. Dopo aver letto l’articolo sul suicidio di due coniugi a Bologna, mano nella mano, sotto un treno, me lo ripeto e mi dico che dobbiamo impostare tutta l’educazione dei ragazzi e dei bambini sulle possibilità, oggi più che mai, senza cedere alla sensazione di sicurezza che danno i cliché proposti con forza dall’epoca in cui si vive: competizione, selezione, individualismo… Dobbiamo cambiare verso in ogni casa e in ogni scuola al modo di intendere educazione e istruzione per far fronte al vuoto della politica e dell’informazione, per tornare a pensare, ad avere utopie.. . Non resta che puntare sul desiderio e sulla sua progettazione per mezzo di un’educazione alla speranza…”
CLAUDIA FANTI
IL PRESIDENTE NUOVO SARÀ QUELLO VECCHIO
A differenza che nella “spettacolare” competizione per essere eletti primo cittadino degli Stati Uniti, per diventare presidente della Banca Mondiale c’è un solo candidato. La sua nomination ha come sponsor, tuttavia, proprio il governo di Washington. Il nuovo presidente sarà quello vecchio: Jim Yong Kim. Sebbene il suo attuale mandato venga considerato fallimentare da più parti, il dottor Kim, cittadino Usa con origini sudcoreane e un passato nella lotta all’Aids, ha le idee piuttosto chiare: lo sviluppo comporta inevitabilmente lo spostamento di masse di persone, ha detto senza batter ciglio di recente. La sua rielezione, nelle forme e nelle modalità con cui si prefi gura, è una farsa ormai abituale al vertice di una istituzione planetaria considerata tanto prestigiosa da chi sta in alto quanto screditata e nefasta da chi vive nella fasce basse delle società contemporanee
ANTONIO TRICARICO
PAPÀ, COSA VUOL DIRE: LA JUVE FA SCHIFO?
Non possiamo pensare di plasmare, con le nostre scelte, un figlio “perfetto”, anche per il semplice fatto che il figlio “perfetto” non esiste. Dobbiamo invece cercare di essere pronti ad affrontare la realtà di un figlio “imperfetto”, senza per questo trascorrere il resto della nostra vita a ricercare un errore che, peraltro, quasi certamente non riusciremmo a trovare. Non perché di errori non ne abbiamo commessi. Al contrario, le giornate trascorse con i figli sono costellate di sbagli, di cose che avremmo potuto fare diversamente e, in molti casi, meglio. Sarebbe una ricerca priva di senso per il semplice motivo che, inevitabilmente, ignoriamo gran parte di ciò che ha influenzato e che in fluenzerà la vita dei nostri ragazzi
DIEGO REPETTO
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