“Dal pacifismo alla nonviolenza”

Denunciamo la disumanizzazione, l’oppressione e la violenza in ogni sua forma – fisica, economica, razziale, religiosa, ecologica, psicologica, di genere e morale.

 

 

Dal pacifismo alla nonviolenza

Denunciamo la disumanizzazione, l’oppressione e la violenza in ogni sua forma – fisica, economica, razziale, religiosa, ecologica, psicologica, di genere e morale. Ci ribelliamo a restare incatenati a una cultura meccanica di risentimento, senso di colpa e vendetta e lanciamo una rivoluzione nonviolenta intenzionale, personale e sociale. Non accetteremo un futuro chiuso per l’essere umano e il nostro pianeta. Reclamiamo il diritto di ogni essere umano di essere felice e libero. Libero da ostacoli esterni e interni, libero dal dolore e dalla sofferenza.

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Berlino: workshop sul Reddito di Base Universale

Secondo gli esperti, oggi c’è abbastanza ricchezza perché 12 miliardi di persone possano vivere in dignità. Pertanto, non è la mancanza di risorse ma l’ingiustizia sociale e l’iniqua distribuzione del reddito che lo impedisce. I progressi tecnologici stanno eliminando posti di lavoro. Alcuni esperti dicono che in 2 o 3 decenni più del 50% degli attuali posti di lavoro scompariranno. Questo per alcuni è una tragedia, per noi è l’occasione per liberarci e investire la nostra energia in ciò che pensiamo sia più importante. Tutti questi dati indicano che siamo ormai a un bivio: o continuare sul percorso attuale, una dittatura economica globale capace di riproporre stadi di semi-schiavitù o di schiavitù che pensavamo superati; o facciamo un salto storico come raramente l’umanità ha conosciuto, mettendo l’essere umano come valore e preoccupazione centrale.

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I giovani chiedono più spazio nel Movimento per la Pace

Al Congresso sul Disamo dell’IPB di Berlino conclusosi il 3 ottobre scorso a Berlino, circa 40 giovani di 16 differenti paesi si sono incontrati nel corso di un Raduno Giovanile. Pressenza ha intervistato tre di loro: Marie Cucurella dalla Francia, Emma Pritchard dall’Inghilterra e Simon Ott dalla Germania. Alla domanda su quale fosse il valore più importante per loro, Marie ha risposto: “Solidarietà e rispetto”. Emma: “Giustizia. Non tanto giustizia legale, quanto uguaglianza, il concetto di condivisione, di dialogo”. Simon: “Collaborazione. Anche giustizia. Accesso equo alle risorse e uguaglianza di diritti. Condivisione”

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