Conferenza mondiale su internet a Wuzhen

Una settimana prima dell’inizio della Conferenza, è entrata in vigore una nuova, durissima legge sulla sicurezza online che richiederà a tutte le aziende che operano in CIna di applicare una censura senza precedenti.

 

CONFERENZA MONDIALE SU INTERNET A WUZHEN: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE DI PROTESTARE CONTRO LA LEGGE CINESE SULLA SICUREZZA ONLINE

In occasione della III Conferenza mondiale su Internet, in programma nella città cinese di Wuzhen dal 16 al 18 novembre, Amnesty International ha chiesto a tutti i rappresentanti dell’industria tecnologica che parteciperanno all’incontro di rendere noto nel modo più chiaro al governo di Pechino che non si renderanno complici di massicce violazioni del diritto alla libertà d’espressione e del diritto alla privacy.

Una settimana prima dell’inizio della Conferenza, è entrata in vigore una nuova, durissima legge sulla sicurezza online che richiederà a tutte le aziende che operano in CIna di applicare una censura senza precedenti e di fornire alle autorità cinesi informazioni personali in assenza di sufficienti garanzie a protezione della libertà d’espressione e del diritto alla privacy.

“L’industria tecnologica presente a Wuzhen deve avere il coraggio di protestare contro la nuova legge sulla sicurezza online, che autorizza procedure abusive e porta la censura a livelli finora mai visti in Cina” – ha dichiarato Patrick Poon, ricercatore sulla Cina di Amnesty International.

“La nuova legge costituisce una minaccia concreta nei confronti della natura globale e aperta di Internet. Le aziende che accetteranno di operare rispettandone le disposizioni diventeranno di fatto guardie di sorveglianza per conto delle autorità cinesi e così facendo porranno a rischio i diritti di persone che li esercitano del tutto legittimamente” – ha sottolineato Poon.

Amnesty International ha esaminato la nuova legge sulla sicurezza online, giungendo alle seguenti conclusioni:
– il concetto di sovranità di Internet, come descritto nella legge, pone una minaccia reale alla natura globale e aperta di Internet;
– le aziende dovranno fornire alle autorità accesso alla cosiddetta “infrastruttura critica”, in assenza di sufficienti garanzie;
– se non risponderanno alle richieste delle autorità, le aziende rischieranno multe, sospensioni o cessazione delle loro attività;
– le aziende che rispetteranno la legge rischieranno di contribuire a violazioni dei diritti umani, in contrasto con le loro responsabilità.

FINE DEL COMUNICATO                                                  
Roma, 16 novembre 2016

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