Nnegli ultimi decenni l’Occidente ha scoperto nel Sud del mondo movimenti che lottano senza mirare alla presa del potere e senza ricorrere alla resistenza armata per svincolarsi dal dominio altrui.
NEWSLETTER DI COMUNE
SABATO 26 NOVEMBRE, TAVERNA COMUNALE
Se dovessimo raccontare cos’è una taverna comunale forse faremmo bene a prendere in prestito le parole di Chris Carlsson dedicate alla Critical mass: “Non inoltriamo posizioni al governo, non chiediamo riforme, non facciamo domande, vogliamo solo poter realizzare un mondo che per il resto del mese ci limitiamo a sognare”. L’appuntamento di novembre è per sabato 26, subito dopo la grande manifestazione “Non una di meno”, contro la violenza maschile sulle donne: insieme all‘ex Lavanderia del Santa Maria della Pietà di Roma promuoviamo una Taverna in onore di sua maestà la bicicletta. Il programma del 26 è in fase di definizione, le idee sono molte, le cose certe sono tre. La prima, ci sarà una conversazione, curata da Comune e l’ex Lavanderia, con Paolo Bellino Rotafixa, diventato da alcuni giorni nientemeno che il responsabile dello sviluppo della ciclabilità di Roma: a ragionare di bici, di città, del mondo ridisegnato da un sellino, tra gli altri, ci saranno quelli delle ciclofficine, i nostri amici di Salvaiciclisti e altre realtà dell’universo della mobilità no oil. La seconda, la taverna resta in primo luogo un momento in cui condividere cibo buono (in questo caso una cena) e sostenere così l’esperienza di comunicazione indipendente di Comune. La terza, ci divertiremo, con grandi e piccoli, in un luogo ribelle quanto conviviale. Cominciate a prenotare, ci siamo stancati di sognare: info@comune-info.net
INSUBORDINAZIONI, LOTTE: UN PATRIMONIO OCCIDENTALE?
Alcune lotte di liberazione occidentali, non c’è dubbio, hanno influenzato altre lotte nel resto nel mondo. Ma è anche vero che negli ultimi decenni l’Occidente ha scoperto nel Sud del mondo movimenti che lottano senza mirare alla presa del potere e senza ricorrere alla resistenza armata per svincolarsi dal dominio altrui. Oggi nuove forme di lotta sembrano emergere ovunque: lotte che, spiega Franco La Cecla, non si pongono più solo in chiave di militanza, “ma di condizione, di situazione effettiva”: un migrante, ad esempio, “è per sua stessa natura un agente di cambiamento e provoca intorno a sé dei cambiamenti…”
FRANCO LA CECLA
PARLANDO DI RIVOLUZIONE JOHN HOLLOWAY
LA RESISTENZA VISCERALE ACHILLE MBEMBE
Il FEMMINISMO DEL FARE OGNI GIORNO MARIA GALINDO
I MOVIMENTI E LA FINE DELLE DEMOCRAZIE RAÚL ZIBECHI
MA SIAMO CERTI CHE NON SUCCEDE NIENTE? GUSTAVO ESTEVA
GLI STATI UNITI NON SONO SOLO TRUMP
«Le ragioni che negli Usa hanno portato alla vittoria una destra pericolosa erano già comparse, con prospettive ben diverse, in movimenti come Il popolo di Seattle e Occupy Wall Street… Se invece di versare inutili lacrime e rabbiosi insulti provassimo a ricostruire *percorsi di “insubordinazione creativa…? Il riferimento più radicale e innovativo sembra che sia ancora l’esperienza del movimento delle donne… l’orizzontalità dei rapporti, la creazione di nuove forme decisionali collettive (consigli, assemblee, attenzione infinita al “metodo”), e soprattutto la consapevolezza che “le situazioni non si creano da sole”… Se il neoliberismo è stato il m ovimento che è riuscito a convincere tutti che la crescita economica era l’unica cosa importante, dalla storia dei movimenti libertari, e fra questi prioritariamente il femminismo, viene l’idea – resa oggi reale e possibile dalla crisi del modello capitalistico e patriarcale di sviluppo – che necessario è prima di tutto avere “tempo per vivere”, ritrovare la capacità di immaginare altri valori, cominciare a costruire un “futuro di redenzione” in qualsiasi momento…»
LEA MELANDRI
NAZIONAL-OPERAISMO E GUERRA RAZZIALE
A proposito del successo di Trump, scrive Franco Berardi Bifo: “Hanno votato per lui coloro che sono stati traditi dalla sinistra, in America come in Europa… ha vinto il Nazional-Operaismo… I prossimi dieci anni saranno tremendi, è bene saperlo… Il prossimo collasso finanziario, che è dietro l’angolo provocherà una guerra di classe nelle strade… Trump ha vinto perché rappresenta un’arma nelle mani dei lavoratori impoveriti, dato che la sinistra li ha consegnati disarmati nelle mani del capitale finanziario. Purtroppo si tratta di un’arma che si rivolgerà presto contro i lavoratori stessi… La guerra razzi ale si concluderà presto e non c’è dubbio su chi sarà il vincitore…”.
FRANCO BERARDI BIFO
È ARRIVATA LA TEMPESTA
“Venti anni di delocalizzazioni, di globalizzazione selvaggia, di dominio dei centri finanziari hanno provocato una macelleria sociale spaventosa… Un ventennio di guerre cosiddette umanitarie, poi, ha seminato sfracelli geopolitici ad ogni angolo del pianeta, creato infiniti terrorismi, un senso di insicurezza e di paura lancinante… Ci aspettano anni davvero difficili… Si è scelto di navigare a vista, di vivere alla giornata, di fare l’occhiolino ai poteri forti, al massimo di provare a mitigarne l’operato. Si è diventati ciechi e sordi al malessere che diveniva disperazione e rabbia nelle nostre società. Ed è arrivata la tempesta… “.
SILVESTRO MONTANARO
CANTEREMO DEI TEMPI BUI? STAVOLTA NO
Bruno Tognolini, scrittore:
«“Canteremo ancora nei tempi bui?”, si chiedeva Bertolt Brecht.
E rispondeva: “Canteremo dei tempi bui”.
E invece no, stavolta no: faremo altro.
Faremo ciò che dice la sapienza popolare, quella sarda per esempio, che prescrive nelle pene “Attu Contrariu”. Contromossa, controspinta, omeopatia e scaramanzia dell’operare. Se ti opprime l’angoscia “deppis fai Attu Contrariu”, canta Rossella Faa: tu canta e ridi.
Noi tutti dobbiamo fare Atto Contrario. Non cantare dei tempi bui, ma della luce. Della gioia e della bellezza, della speranza, dell&rsqu o;allegria della battaglia, che sono sempre disciolte in tutti i tempi. Perché non restino “incantate”, senza canti, non languiscano e svaniscano nel buio.
Per i tanti che a quel buio non cederanno….. SEGUE QUI
NEOLIBERISMO E POPULISMO: NON C’È ALTRO? CHRIS CARLSSON
ACCADE OGNI QUATTRO ANNI MICHAEL ZEZIMA
HANNO VINTO ANCHE PER ABDELSALÂM
I compagni di Abdelsalām, l’operaio egiziano ucciso da un auto-trasportatore alla periferia di Piacenza durante un picchetto, hanno vinto la vertenza con la Seam e hanno firmato un contratto a tempo indeterminato. A due mesi dall’omicidio, raccontano quanto devono al loro amico, un “attivista” sindacale con cinque figli che gli ha insegnato il valore della solidarietà e per il quale non cessano di chiedere giustizia. Molti degli operai del settore della logistica sono arrivati in Italia da lontano, lavorano in condizioni assolutamente precarie e sono disposti a stare in un capannone tutta la notte per pochi soldi, ma sono anche molto determinati a lottare. Al posto degli egiziani, la Seam voleva impiegar e altri lavoratori africani meno costosi. Una vera guerra tra poveri.
GIANLUCA SOLERA
QUELLA SCUOLA RESTAURATA DA GENITORI E INSEGNANTI
Avrebbero potuto restare a guardare, aspettare, delegare, magari protestare, rivendicare. Invece no, un gruppo di genitori insieme a docenti e a ex docenti con stucco e pittura hanno ripulito corridoi, biblioteca e palestra di una scuola di Genova. Tutto autofinanziato e autogestito. Poi hanno promosso un mercatino per acquistare una lavastoviglie: alle feste di compleanno ospitate dalla scuola niente plastica. Certo, la questione delle responsabilità sull’edilizia scolastica non è chiusa, tuttavia ancora una volta risulta evidente che ciò che non vuol fare un’istituzione potrebbero cominciare a farlo le comunità locali. “Siamo noi adulti insieme, insegnanti e genitori che dovremmo dare l’esempio di comunità”, dice la maestra Luciana. In fondo, fare una scuola diversa non dipende sempre da una riforma, dipende in primo luogo da noi.
LUCIANA FARNETI
RIVEDIAMO IL NOSTRO MODO DI FARE SCUOLA. LETTERA AI GENITORI
Valentina Guastini è maestra e mamma e fa parte della Rete di Cooperazione educativa. In questa lettera ha trovato le parole e il tono adeguati con cui raccontare di una scuola “imbrigliata in una rigidità che non risponde più ai tempi del dopoguerra” e del bisogno di sperimentare, di “staccarsi dal preconfezionato (quaderni pieni di schede fotocopiate non si possono vedere), staccarsi dalla frenesia del Tutto e subito (lavorare con lentezza, Ci vuole il tempo che ci vuole), smetterla di pretendere un immobilismo fatto di giornate intere seduti al banco, ripetiz ione mnemonica di saperi che sono appiccicati con lo sputo perché non vissuti… Quello che i genitori non sanno, perché spesso nemmeno gli insegnanti lo sanno, è che come maestra potrei per esempio decidere di non adottare alcun libro scolastico, ne ho libertà… La didattica resta, per fortuna, ancora lo specifico professionale di ciascun insegnante; è la sua competenza… I bambini hanno bisogno di uscire dall’aula per saper affrontare il mondo, hanno necessità di un equilibrio fra saperi e vita, dovrebbero poter ritrovare nella natura quello che viene affrontato in classe… Un apprendimento che possa condurre i bambini ad una condivisione dei saperi attraverso processi di riflessione, di pensiero critico e divergente…”.
VALENTINA GUASTINI
BREVE STORIA DELLA CUCINA DI STATO
Un grande articolo. Ma non siamo così certi che si parli di cucina…
ANTONIO VIGILANTE
SEMINARE UN MONDO NUOVO
CI VUOLE IL TEMPO CHE CI VUOLE
REINVENTARE LA SOLIDARIETÀ LOCALE
Cinque giorni di dibattiti, proiezioni, tavole rotonde, workshop, degustazioni a Roma, con l’Associazione Botteghe del mondo e Aiccre.
LE DONNE, LA PIOGGIA E IL TEMPO SOTTRATTO
Quando le donne del Sud del mondo svelano i nostri ritmi frenetici. “Sono tornata in Senegal dopo due anni – scrive Sofia Costanza – Ho incontrato donne ricurve sulla terra… I loro sorrisi erano il trucco che copriva la loro fatica, a volte un canto era la migliore medicina alla stanchezza… Per me che vengo dalle città, dai loro ritmi frenetici, dall’ansia compulsiva delle nostre vite, frutto di una paura innescata dalla competizione e da un’angoscia autistica in cerca di produttività, era come riprendere contatto col respiro. Era come ricevere il primo schiaffo dell’ostetrica sulla schiena… Non tesserò certo le lodi delle schiene spezzate delle donne nei cam pi. Non amo né esalto l’ideale romantico della sofferenza. Amo ed esalto invece la lezione di vita che le donne sempre mi hanno impartito… Abbiamo chiamato forza il dominio dell’altro e della natura. La abbiamo identificata col superare qualsiasi limite di tempo, energie e necessità dei nostri corpi. Molti di noi non dormono, non mangiano, non fanno più l’amore. Ma sono altamente qualificati o professionalmente ineccepibili. Altri sono ricchi ma non hanno tempo. Altri si sentono soli ma sono sempre fra la gente… “.
SOFIA COSTANZA
UNA POMPEI SOTTO L’APPIA ANTICA?
Sotto uno sfasciacarrozze potrebbe nascondersi una piccola “Pompei” romana. Grazie al Comitato per il parco della Caffarella questa storia incredibile potrebbe arricchire e sconvolgere quello che sappiamo sulle origini della città con più monumenti al mondo.
Per seguire gli aggiornamenti di Comune-info ogni giorno su facebook clicca «Mi piace» qui
Inoltre dopo aver cliccato “Mi piace” mettete la spunta su “Ricevi le notifiche” per poter rivevere la notifica dei nostri post sulla Vostra pagina Fb.
Seguici anche su twitter.