Sconfitto Renzi, ora al lavoro a creare le condizioni per costituire un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate e attuare direttamente le parti progressiste della Costituzione del 1948 fino a costituire il Governo di Blocco Popolare!
Comunicato CC 24/2016 – 5 dicembre 2016
Sconfitto Renzi, ora al lavoro a creare le condizioni per costituire un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate e attuare direttamente le parti progressiste della Costituzione del 1948 fino a costituire il Governo di Blocco Popolare!
Con l’attuazione diretta e da subito nella misura più larga possibile delle parti progressiste della Costituzione del 1948, le masse popolari organizzate creano le condizioni per la costituzione del loro governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare! Le Sei Misure Principali del GBP traducono in misure pratiche le parti progressiste delle Costituzione del 1948 che la Repubblica Pontificia ha violato o eluso e consolidano adeguandole alle condizioni attuali le conquiste che le masse popolari hanno già strappato.
Renzi impersonava il programma comune della borghesia imperialista, che in Italia prima del governo Renzi è stato il programma che i governi Craxi, Amato, Berlusconi, Dini, Prodi, D’Alema, Monti e Letta hanno cercato di attuare. Renzi si era impegnato ad attuarlo in una misura che i suoi predecessori non erano riusciti a raggiungere, travolgendo gli ostacoli che incontrava sulla sua strada. Il suo proposito è naufragato nei meccanismi che lui stesso aveva predisposto per vincere, nell’opposizione dei suoi concorrenti e nell’indignazione di una vasta parte delle masse popolari. Questo crea condizioni più favorevoli per la nostra lotta e la nostra vittoria.
Cosa fare ora?
Con l’esito del referendum, Renzi personalmente ha ricevuto una batosta, ma il programma che si era impegnato ad attuare e che i vertici della Repubblica Pontificia l’avevano incaricato di attuare, quello resta: la borghesia imperialista e i vertici della Repubblica Pontificia non ne hanno un altro. Cambieranno uomini e forme, ma il loro programma resta quello. È in ogni paese imperialista il programma dell’eliminazione delle conquiste di civiltà e di benessere che le masse popolari avevano strappato alla borghesia e al suo clero nel periodo del “capitalismo dal volto umano” (1945-1975), sulla scia della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976), quando il movimento comunista si era esteso nel mondo ed era ancora forte. È il programma che negli USA è stato messo in cantiere da Ronald Reagan (1981-1988) e che in Europa è stato messo in cantiere prima in Gran Bretagna da Margareth Thatcher a partire dal 1979 e poi in Germania da Gerhard Schröder a partire dal 1998. È il programma che Nicolas Sarkozy prima e François Hollande poi hanno cercato di attuare in Francia. È il programma incarnato dalla Unione Europea, dalla sua Commissione, dalla Banca Centrale Europea, dalle altre istituzioni dell’UE, tutte istituzioni create dai gruppi imperialisti franco-tedeschi appositamente per far fronte alla crisi generale del capitalismo imponendo il loro dominio nel mondo. È il programma con cui ovunque la borghesia imperialista cerca di far fronte alla nuova crisi generale del capitalismo. È il programma della globalizzazione neoliberista, della trasformazione del mondo intero in terreno aperto di caccia libera dei gruppi imperialisti, con impliciti l’asservimento degli Stati nazionali e la guerra tra gruppi imperialisti per il dominio del mondo. È un’impresa disperata nel senso preciso che è senza speranza di successo, porta solo alla distruzione dell’umanità e dell’ambiente, è la guerra di sterminio non dichiarata e l’inquinamento generale; ma è la sola via che la borghesia imperialista ha di fronte a sé, per mantenere in vita il suo sistema sociale.
L’alternativa di civiltà e benessere a questa via è la rivoluzione socialista, l’instaurazione del socialismo e la transizione verso il comunismo che sarà unione internazionale e fraterna di tutti i popoli e le nazioni sulla base della gestione collettiva e pianificata dell’attività economica. Nel socialismo c’è posto per tutti quelli che sono disposti a fare la loro parte di doveri, nessun uomo e nessuna donna sono esuberi.
Questo è il quadro internazionale e storico in cui si inserisce l’attività di noi comunisti. Tutti i propositi, i programmi e le aspirazioni che contrastano con questo contesto sono campati in aria. La sconfitta di Renzi non è ancora la nostra vittoria. Ha solo creato condizioni più favorevoli alla nostra vittoria. Noi dobbiamo perseguire la linea della costituzione del Governo di Blocco Popolare, quindi anzitutto dobbiamo promuovere l’organizzazione degli operai e degli altri lavoratori concentrati nelle aziende capitaliste e nelle aziende e istituzioni pubbliche, la loro azione verso i proletari dispersi e precari, verso i lavoratori immigrati e verso i lavoratori autonomi portando l’orientamento a costituire insieme un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate e farlo in un modo o nell’altro, con le buone o con le cattive ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia.
La sinistra borghese ha già provato a governare con la destra borghese (con i governi Prodi) e il suo seguito e il suo prestigio tra le masse popolari si sono grandemente ridotti. Dobbiamo in tutti i modi spingerla a dare il suo contributo alla costituzione di un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate, a sostenerne l’organizzazione e assecondare l’orientamento a costituire un proprio governo d’emergenza. Sia la vecchia sinistra borghese (quella che ha ereditato quanto restava del movimento comunista corrotto e disgregato dai revisionisti moderni di Togliatti e Berlinguer), sia la nuova sinistra borghese (frutto del malcontento popolare e impersonata da Beppe Grillo, da Luigi De Magistris e da altri personaggi per ora minori) possono giocare un ruolo positivo solo se favoriscono la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari, se impiegano i mezzi e le risorse di cui già dispongono per mobilitare e organizzare le masse popolari. I personaggi e organismi della sinistra borghese che invece persisteranno a voler governare bene la Repubblica Pontificia, a cercare di amministrare onestamente gli affari dei ladri e dei criminali, le guerre della NATO e i compiti prescritti dall’UE, perderanno ogni prestigio e seguito presso le masse popolari o confluiranno anch’essi nella mobilitazione reazionaria che nel nostro paese e in Europa ha come bersaglio principale gli immigrati.
Solo con la costituzione di un loro governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare, le masse popolari sono in grado di far fronte alla crisi generale del capitalismo, di vincere le manovre dei vertici della Repubblica Pontificia e le aggressioni della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, statunitensi e sionisti. Nel corso di questa lotta del GBP, rinascerà il movimento comunista cosciente e organizzato e arriveremo all’instaurazione del socialismo.
La crisi del sistema politico borghese si aggrava in tutti i paesi imperialisti, dagli USA alla Francia, dalla Gran Bretagna alla Germania. Il primo paese imperialista che romperà le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, statunitensi e sionisti aprirà la strada e mostrerà la via anche alle masse popolari degli altri paesi e si gioverà del loro appoggio. L’Italia può essere questo paese. Sta a noi comunisti renderci capaci di promuovere e guidare questo processo. Questa è la rivoluzione socialista in corso nel nostro paese.
A dedicarsi a questa grande impresa il (nuovo)Partito comunista chiama tutte le persone di buona volontà, a partire dagli operai avanzati e dai giovani più generosi.
Nello stesso tempo chiama tutti i membri e i candidati del Partito ad elevare la loro assimilazione della concezione comunista del mondo e la loro dedizione ad applicarla nella mobilitazione, organizzazione e direzione della classe operaia e delle masse popolari.
Per diventare comunisti bisogna impadronirsi della scienza delle attività con le quali gli uomini fanno la loro storia, svilupparla e usarla per instaurare il socialismo: il Partito è la scuola per ogni individuo deciso a diventare comunista!
Avanti quindi!
Costituire clandestinamente in ogni azienda capitalista, in ogni azienda pubblica, in ogni istituzione e in ogni centro abitato un Comitato di Partito per assimilare la concezione comunista del mondo e imparare ad applicarla concretamente ognuno nella sua situazione particolare!
Studiare il Manifesto Programma del Partito è la prima attività di chi si organizza per diventare comunista. Stabilire un contatto clandestino con il Centro del Partito è la seconda. Promuovere la costituzione di organizzazioni operaie in ogni azienda capitalista e di organizzazioni popolari in ogni azienda pubblica, in ogni istituzione addetta a fornire servizi pubblici, in ogni zona d’abitazione è la terza.
Con il socialismo nessun uomo è un esubero, nessuna donna è un esubero! C’è posto per tutti!
Osare sognare, osare pensare, osare vedere oltre l’orizzonte della società borghese!
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Comitato Centrale del (n)PCI http://www.nuovopci.it