“Il risveglio”

Il settimanale Time ha proclamato Donald Trump uomo dell’anno. Una scelta scontata, dicono i commentatori, non solo ha vinto le elezioni ma ha stravolto la politica degli Stati Uniti. Il pericolo attuale, però, rileva Gustavo Esteva, non è iniziato l’8 novembre.

logo comune_info


NEWSLETTER DI COMUNE
 

SABATO 10 DICEMBRE SIAMO IN QUESTO LUOGO SPLENDIDO

 

IL RISVEGLIO
Il settimanale Time ha proclamato Donald Trump uomo dell’anno. Una scelta scontata, dicono i commentatori, non solo ha vinto le elezioni ma ha stravolto la politica degli Stati Uniti. Il pericolo attuale, però, rileva Gustavo Esteva, non è iniziato l’8 novembre. S’è aggravato quel giorno, perché il risultato ha agglutinato e incoraggiato impulsi molto distruttivi. Non tutti hanno il coraggio di vedere che la normalità è una società profondamente razzista e sessista, a carattere dispotico. Ciò che oggi fa orrore è stato patito da milioni di persone per molti anni, dentro e fuori gli Stati Uniti. Non si tratta solo delle patologie dei suprematisti bianchi, sono atteggiamenti profondamente radi cati ovunque. Trump ha ravvivato e stimolato atteggiamenti di odio ma l’odio per la vita è inerente all’apparato patriarcale dominante, che caratterizza la forma attuale del capitalismo e della sua espressione politica, il regime dispotico che ancora si chiama democrazia rappresentativa. Invece di chiudere gli occhi, è il momento di tenerli ben aperti. Dobbiamo percepire con chiarezza l’attuale momento di pericolo. Si è prodotta un’immensa ribellione politica che può andare in direzioni opposte, verso la catastrofe o verso l’emancipazione. Il suo destino non è predeterminato nella sua origine e non è scritto nelle stelle. Il voto degli Usa ha risvegliato molte persone dormienti. Un numero crescente di loro si sta riconoscendo nello specchio della società abominevole venuta alla luce e comincia ad organizzarsi per smantellarla insieme. Si comincia con l’autocritica
GUSTAVO ESTEVA

L’evidenza di comportamenti razzisti sempre meno episodici, a Roma, è un fatto. Lo è da tempo ma l’anno che si conclude potrebbe segnare l’avvio di una vera escalation. La guerra contro i poveri che dilaga in tutto il pianeta trova terreno fertile nelle periferie, soprattutto ai penultimi gradini della gerarchia sociale, ma anche in autobus, nei mercati e nelle istituzioni. La vicenda del Baobab ne è un esempio lampante perché c’è un limite a tutto, anche all’indifferenza. Un progetto di straordinario mutualismo sociale che, in oltre dieci anni, ha accolto e provato a dare dignità a 60mila persone in transito è stato ignorato, sabotato e represso in modo sistematico. I volontari dell’associazione che prende il nome dall’albero africano della vita hanno pagato i bagni chimici quando il Com une rifiutava di farlo per paura di avallare una situazione “illegale”. Hanno dovuto migrare in diversi spazi della città per sfuggire agli sgomberi e alle intimidazioni delle forze dell’ordine, hanno resistito tutta l’estate senza acqua corrente e senza energia elettrica. Hanno coordinato l’assistenza legale, prestato cure mediche, servito tre pasti caldi al giorno per 250 persone ma, soprattutto, hanno mostrato una città capace di inventare relazioni sociali straordinarie e di costruire il piacere di saper vivere insieme. Oggi, l’ennesima soluzione di fortuna vantata dalla Giunta capitolina rivela tutta la precarietà e il pressapochismo di chi non ha compreso la portata di eccellenza di un’esperienza che “bonifica” i miasmi velenosi della xenofobia: c’è chi dorme per la strada. Sabato 17 dicembre, quelli del Baobab e il cuore sano della Città Aperta si faranno sentire pe r le vie del centro
.

CHIEDIAMO SCUSA AI SIOUX
Duemila veterani di guerra statunitensi si sono accampati nelle praterie del North Dakota per dare il loro appoggio ai Sioux che resistono al passaggio dell’oleodotto North Dakota Access Pipeline. Come noto, domenica 4 dicembre lo US Army Corps ha deciso in extermis di bloccare l’oleodotto e di considerare un percorso alternativo, una grande prima vittoria dei Sioux dopo mesi di straordinaria resistenza. In queste ultime ore mentre la notizia della vittoria dei Sioux si alterna a quella secondo cui Trump vuole opporsi alla decisione dello US Army Corps, è successo qualcosa di inaspettato. “A un certo punto – racconta Maria Rita D’Orsogna – del tutto inaspettatamente, i veterani si sono inginocchiati e… SEGUE QUI
MARIA RITA D’ORSOGNA

ORGOGLIO ARCOBALENO. PENSIERI DI UN NONNO
L’arrivo di un nipote trasforma spesso pensieri ed emozioni dei nonni. Se i genitori sono due mamme si tratta allora di approfondire e accompagnare cambiamenti culturali importanti che riguardano la vita di ogni giorno, i nostri corpi, le relazioni, il rifiuto del dominio patriarcale, insomma la costruzione di un mondo nuovo. Dove la bandiera arcobaleno ha diversi significati
ALBERTO CASTAGNOLA

L’INFINITA PLASMABILITÀ DEI CORPI
La riproduzione assistita, la manipolazione dei corpi e le forzature del mercato. Una lezione di storia, ma anche un punto di vista critico, di Luciana Percovich che non lascia nulla per scontato intorno ad alcune domande e ai percorsi del movimento delle donne
LUCIANA PERCOVICH

IL MONDO HA BISOGNO DI ESSERE ACCUDITO
Non è il nuovo governo la nostra salvezza, non è l’Europa delle banche, non è il circuito lavoro, stipendio, spesa. Abbiamo bisogno molto di più di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento. Più che l’anno della crescita, secondo Franco Arminio, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione, in primo luogo attenzione a chi cade e a chi cammina lentamente. Serve una capillare manutenzione dal basso, comunità locali in cui le persone sono chiamate a discutere ogni giorno e a creare insieme territori nuovi. Il mondo ha bisogno di essere amato e accudito , prima di essere pianificato. Invece avremo un po’ di fotoshop elettorale…
FRANCO ARMINIO

“…. C’è un momento della storia in cui c’è bisogno di una sorta di purificazione che riguarda tutti, nessuno escluso. Bisogna rimettersi in cammino, organizzare una sorta di lunga marcia tra il disagio sociale per guardarlo nel profondo degli occhi. Bisogna calpestare la terra, non solo in senso metaforico, e incontrare luoghi e persone. Bisogna sporcarsi le mani e i piedi per ascoltare ed essere accolti… ascoltare le sofferenze e anche le virtù, la bellezza, la gioia, la forza che sprigionano dalle cose semplici ma autentiche. Le lunghe marce hanno segnato la storia dell’uomo… “
PAOLO PIACENTINI

ACCOGLIERE SIGNIFICA METTERSI IN GIOCO
Nicla abita ad Arezzo, in una casa di 50 mq con suo figlio adolescente. Nicla è precaria e soffre di una malattia rara. Nicla tempo fa ha conosciuto Souleyman Tandia, 19 anni, proveniente dal Mali (era partito poco iù che bambino) che ha ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari, ma nel frattempo ha completato il periodo di accoglienza nella struttura che lo ospitava. E così Nicla ha deciso di fargli spazio a casa sua aggiungendo un letto nella stanza del figlio che ha accettato di buon grado. Mettiamoci in gioco, sembra dire Nicla, con l’accoglienza diffusa…. Insomma, ribellarsi ospitando?
TONIO DELL’OLIO

ANTONIO
Scrive Paolo Limonta: “Chissà quante volte Antonio ha pensato di poter morire mentre attraversava il deserto dopo aver lasciato l’Angola. Non lo so, io non posso saperlo… E chissà quale è stato il suo ultimo pensiero stanotte …. SEGUE QUI
PAOLO LIMONTA

NON È IN VENDITA LA SOVRANITÀ POPOLARE
Di tentativi pressanti e arroganti ne vedremo di certo ancora, e molti. Soprattutto dal mondo degli affari e della finanza, per ora, tuttavia, il messaggio degli italiani più di chiaro di così non poteva essere: la sovranità popolare non è in vendita. Chi ha offerto un bel piatto di lenticchie per renderla più “moderna” e “semplificata”, per questa volta dovrà saltare un giro e scendere dalla giostra. Francamente, visto il malessere che divampa, poteva andargli molto peggio. I meccanismi che stanno alla base del crescente disagio sociale li conosciamo. Si chiamano globalizzazione selvaggia, sopravvento della finanza senza regole, austerità in nome del debito pubblico. Espressioni moderne di quel capitalismo che in nome del profitto e dell’accumulazione non si fa più il minimo scrupolo a sfruttare e saccheggiare quel che pensa possa aiutare a conservare il dominio e a riconfigurarsi, quando serve. Gli arrampicatori della politica si dividono in neoliberisti e neoprotezionisti, due facce della stessa medaglia
FRANCESCO GESUALDI

IL REFERENDUM, IL PANE E LE ROSE
“Il movimento progressista in Italia ha una doppia natura – scrive Jacopo Fo – C’è chi è convinto che il centro dell’iniziativa debba essere parlamentare ed elettorale: dobbiamo vincere i referendum e le elezioni e avere quindi il potere per cambiare le cose. Una minoranza invece crede nella centralità dell’azione diretta… Il reddito di cittadinanza è un obiettivo ottimo perché è in grado di alleviare da subito la miseria che attanaglia milioni di italiani… Ma oggi nessun gruppo progressista ha una strategia culturale. Per fortuna ci sono migliaia di gruppi solidali e culturali che svolgono un lavoro colossale, meraviglioso, straordinariamente concreto. Si parla addirittura di 5 milioni di volontari…”
JACOPO FO

IL GRIDO DEL NO. PERCHÉ SIAMO CONTENTI
Per una volta è stata sconfitta l’arroganza del potere. Tuttavia, scrive Edoardo Salzano, siamo preoccupati “perché l’aspirante Capo ha dimostrato, col suo tracotante discorso di ritiro, di non aver rinunciato alla rivincita, e perché la rete di ricatti e acquisti che aveva messo in piedi è ancora intatta…”
EDOARDO SALZANO

COME SONO PRODOTTI I NOSTRI VESTITI
Forse Naomy Klein la rivelerebbe come una dimostrazione evidente della Shock Economy, altri parlerebbero di una delle tante normali riconfigurazioni del capitalismo. Sono vere entrambe le cose ma fa sempre un maledetto effetto di repulsione sapere che, per pochi spiccioli, gli uomini e le donne siriani scampati all’inferno e rifugiati in Turchia, ma anche i loro bambini (il capitale non pone limiti d’età), continuano a lavorare per dodici ore al giorno alla confezione di abiti dei prestigiosi marchi della moda occidentale. Alcune significative testimonianze dell’ultima frontiera di uno dei business più indecenti sono state rivelate, con prove inoppugnabili, da un’inchiesta della televisione britannic a. Vista la portata delle fonti, le notizie sono circolate molto anche da noi ma per lo più restano offuscate nel rumore di fondo della guerra e nella distrazione generale che accompagna l’abitudine al dominio. Sarebbe bello, invece, se talvolta quell’inchiesta venisse mostrata anche nelle città italiane dove si grida allo scandalo non appena circola la voce che un gruppo di rifugiati potrebbe trovare accoglienza, seppur momentanea, nell’edificio accanto
LUCA CELLINI

UN DISEGNO DEI FATTI LUNGO DIECI ANNI
L’editore BeccoGiallo compie dieci anni di attività e di graphic novel belle e impegnate. Si spazia tra i temi più diversi con una costante: la volontà di raccontare a tutti il nostro presente e le sue contraddizioni. Dalle tematiche ambientali, all’integrazione, fino al racconto di uomini e donne controcorrente. Abbiamo parlato con Guido Ostanel, uno dei creatore della casa editrice, per farci raccontare la storia e qualche anticipazione sui progetti futuri
LUCA CIRESE

LA FINANZA ETICA NELLA LEGGE DI BILANCIO
Con l’approvazione dell’ultima legge, quella di bilancio, varata dal governo dopo l’annuncio delle dimissioni di Matteo Renzi, si riconosce e definisce la cosiddetta “finanza etica“. Vengono stabilite anche delle agevolazioni per chi la promuove. Tra i soggetti italiani, il più noto è certo la Banca Popolare Etica, che in 15 anni ha erogato il 70 per cento dei suoi finanziamenti ad enti non profit contro la media dell’1 per cento degli altri istituti bancari italiani
GIULIO MARCON

 

Per seguire gli aggiornamenti di Comune-info ogni giorno su facebook clicca «Mi piace» qui

Inoltre dopo aver cliccato “Mi piace”  mettete la spunta su “Ricevi le notifiche” per poter rivevere la notifica dei  nostri post sulla Vostra pagina Fb.

Seguici anche su twitter.

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *