Usb licenzia Rossella Lamina storico ufficio stampa

Il licenziamento in tronco, per il quale vengono addotti motivi economici, è il brusco epilogo giunto dopo mesi di “mobbing”, durante i quali la dignità professionale e umana di Rossella è stata mortificata ed osteggiata. Promossa una petizione on line.

 

 

Usb licenzia Rossella Lamina storico ufficio stampa

 17 gennaio 2017

 Licenziata in due minuti dopo oltre 11 anni di servizio: così l’USB, Unione Sindacale di Base, ha messo alla porta Rossella Lamina, collega che aveva dato vita all’ufficio stampa di quella organizzazione, occupandosene in via esclusiva e con riconosciuta professionalità.
 
 Il licenziamento in tronco, per il quale vengono addotti motivi economici, è il brusco epilogo giunto dopo mesi di “mobbing”, durante i quali la dignità professionale e umana di Rossella è stata mortificata ed osteggiata è stata anche la sua iscrizione a Stampa Romana.
 
 Appare ancor più grave che tutto questo accada in un sindacato di base, che per giunta si dichiara in prima fila nella difesa dei lavoratori e dei loro diritti, inclusi quelli sindacali. Una prima fila costantemente rivendicata in termini di nuovi iscritti e di rincorsa sui numeri e sulla presenza “politica” a Cgil, Cisl e Uil ma clamorosamente smentita da questa scelta.
 
 A Rossella Lamina la solidarietà ed il sostegno di Stampa Romana, che metterà in campo ogni azione necessaria a tutela dei diritti e della dignità professionale della collega.
 
 A sostegno di Rossella è stata lanciata anche una petizione da parte di lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati di diverse appartenenze sindacali, in riconoscimento dell’operato da lei svolto nel tempo per tante vertenze sindacali e sociali e per chiedere la massima attenzione sulla vicenda del suo licenziamento.
 
 Lazzaro Pappagallo
 Segretario Associazione Stampa Romana

 

 

http://stamparomana.it/2017/01/17/usb-licenzia-rossella-lamina/

 


 

Petizione on line

 

 

Faccio appello alla vostra sensibilità e umanità invitandovi a sottoscrivere e a far circolare nelle vostre cerchie la petizione che trovate pubblicata qui:

 
 

 

Vi ringrazio

Roberto Betti

 

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