Verso il 96° anniversario della nascita del PCI

Verso il 96° anniversario della nascita del Partito Comunista d’Italia, traiamo gli insegnamenti di quella esperienza e della storia del movimento comunista nel nostro paese e nel mondo per costruire la rivoluzione socialista oggi.

 

Newsletter n. 03/2017 – Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo. Verso il 96° anniversario della nascita del Partito Comunista d’Italia, traiamo gli insegnamenti di quella esperienza e della storia del movimento comunista nel nostro paese e nel mondo per costruire la rivoluzione socialista oggi.

Agenzia Stampa del P.CARC

Questa settimana ti consigliamo:

Comunicato CC del (n)PCI, 1/2017 – 5 gennaio 2017

Battaglia per i CCNL e sommovimenti nel mondo sindacale

Attuazione dell’esito del Referendum del 4 dicembre e opposizione all’eliminazione delle autonomie locali
Congressi del PC Rizzo e del PRC
Combattere le concezioni disfattiste e le posizioni attendiste!
Il vecchio mondo muore e sta a noi comunisti guidare la classe operaia e le masse popolari a costruire il nuovo mondo!
2017, centenario della Rivoluzione d’Ottobre

Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei metalmeccanici (convalidato il 22 dicembre) ha creato una situazione particolarmente favorevole all’azione dei comunisti e dei lavoratori avanzati. Una parte importante degli operai delle aziende metalmeccaniche chiamati ad approvarlo ha detto NO o si è astenuta dal votare l’infame Contratto concordato tra i padroni associati in Federmeccanica e Assistal e i sindacati complici FIOM, FIM e UILM, con il patrocinio di Confindustria e di CGIL-CISL-UIL. Su circa 678 mila operai e impiegati coinvolti nella votazione, di cui 555 mila presenti in fabbrica nell’orario del voto, circa 69 mila hanno votato NO, 209 mila si sono astenuti e certamente alcuni dei circa 277 mila che hanno votato SÌ lo hanno fatto “con la morte nel cuore”. Sta ora a noi comunisti e ai lavoratori più avanzati continuare sistematicamente la denuncia dell’infame accordo tra padroni e sindacati loro complici dandoci l’obiettivo di trasformare in ogni azienda l’attuale opposizione in costituzione di organismi operai (OO), senza discriminazione di appartenenza o non appartenenza a un sindacato. Quando i comunisti hanno agito in modo giusto, gli accordi tra padroni e sindacati loro complici non hanno mai fermato il movimento comunista e gli operai. La loro esperienza e il nostro intervento apriranno la mente e il cuore a molti lavoratori. L’esperienza diretta degli effetti devastanti dell’infame Contratto renderà più efficace la nostra propaganda e la nostra azione tese a mobilitare e organizzare gli operai a “occuparsi della loro azienda e uscire dall’azienda” per promuovere la costituzione del Governo di Blocco Popolare.

Dobbiamo estendere anche alle altre aziende private e pubbliche e alle istituzioni fornitrici dei servizi pubblici la denuncia dell’infame Contratto imposto ai metalmeccanici. Infatti esso servirà di riferimento per i numerosi contratti di lavoro scaduti e in particolare per i dipendenti pubblici. Contro questi ultimi i tre sindacati complici CGIL-CISL-UIL hanno già firmato il 30 novembre scorso con il governo (nella persona della tristemente celebre ministra Marianna Madia) un accordo quadro deleterio che, se la firma non era solo un favore dei tre sindacati complici al governo Renzi in vista del Referendum del 4 dicembre, dovrebbe preludere al rinnovo del contratto del Pubblico Impiego scaduto da sette anni.

L’infame Contratto conferma che i sindacati di regime vanno sempre più a destra, al guinzaglio dei padroni. Con esso la FIOM si è sottomessa alla destra che dirige la CGIL (Susanna Camusso): ha liquidato la posizione di forza conquistata con la resistenza ai sindacati complici dei contratti separati, con la resistenza a Marchionne nel 2010, con l’iniziale resistenza al Testo Unico della Rappresentanza del 10 gennaio 2014 e con la Coalizione Sociale.

Questo pone in modo più stringente ai sindacati alternativi e di base la scelta tra le due vie:

1. inseguire i sindacati complici sul loro terreno: restare nell’ambito istituzionalmente assegnato ai sindacati dalla costituzione materiale della Repubblica Pontificia assumendo di fatto il ruolo di frazione più combattiva tra i sindacati di regime, essere una loro versione “di sinistra” andando con loro sempre più a destra, al guinzaglio dei padroni,
2. porsi come sindacati di classe: cioè legati, con il loro ruolo specifico, alla causa generale dell’emancipazione della classe operaia e delle masse popolari dalla borghesia imperialista e dal suo clero e, in concreto, partecipare alla lotta generale per porre fine al catastrofico corso delle cose che la borghesia imperialista impone a tutto il mondo.
Questa scelta sarà comunque il tema reale del congresso SGB del prossimo 14-15 gennaio e del successivo congresso USB di giugno… (Continua a leggere)

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[Firenze] Assemblea opearia il 24 Gennaio: 69 mila ragioni per resistere e lottare

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Da Resistenza n. 1/2017

Il 21 gennaio si celebra il 96° anniversario della fondazione del PCI. Proponiamo una selezione di articoli dal numero di gennaio di Resistenza per sviluppare il confronto sui compiti che oggi deve assumere un partito comunista, sui limiti che hanno portato all’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria, sugli insegnamenti che possiamo trarne per condurre alla vittoria la rivoluzione socialista nel nostro paese. È nostra intenzione sviluppare un dibattito franco e aperto con tutti quei compagni che vogliono capire cosa fare in una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo (a livello mondiale e di ogni singolo paese) per costruire la rivoluzione.

 

1917 – 2017: 100 anni dalla Rivoluzione d’Ottobre. Che cosa significa “fare il bilancio?” e a cosa serve

Per il movimento comunista e per tutte le classi oppresse, la Rivoluzione d’Ottobre ha rappresentato il primo vittorioso “assalto al cielo”: per la prima volta nella storia il proletariato non solo si è sollevato contro il dominio della borghesia, ma ha preso il potere nelle proprie mani e lo ha usato per plasmare una nuova società socialista, istituendo la proprietà pubblica dei mezzi di produzione e promuovendo l’universale partecipazione delle masse alla gestione della società e alle altre attività propriamente umane dalle quali erano fino ad allora escluse. (Leggi tutto…)

 

Se i comunisti non sono rivoluzionari… Critica al pensiero e alla pratica di Marco Rizzo

Venerdì 9 dicembre presso l’ARCI Guernelli a Bologna si è tenuto il Congresso regionale della federazione dell’Emilia Romagna del Partito Comunista (PC), con la partecipazione del Segretario Marco Rizzo. Siamo intervenuti portando il nostro messaggio di saluto, con lo spirito di augurare il successo dei lavori congressuali e alimentare il dibattito franco e aperto con PC. (Leggi tutto…)

 

La Rete dei Comunisti dice: “Il vecchio muore e il nuovo non può nascere”. Discutiamone…

L’Avviso ai Naviganti n. 66 del 15 dicembre del (nuovo)PCI e un articolo del 17 dicembre della Commissione per la Rinascita di Gramsci del Partito dei CARC (pubblicato su http://rinascitadigramsci.blogspot.it) contengono osservazioni e critiche aperte all’impostazione del Forum promosso dalla Rete dei Comunisti per il 17 e 18 dicembre a Roma intitolato “Il vecchio che muore e il nuovo che non può nascere”.
Le posizioni espresse in quei documenti hanno acceso un vivace e salutare dibattito con vari compagni che è nelle nostre intenzioni proseguire e sviluppare. Di seguito un testo di Paolo Babini, che della Commissione per la Rinascita di Gramsci è il responsabile, che riprende alcune delle critiche che vengono mosse alla Carovana del (nuovo) PCI e vi risponde. (Leggi tutto…)

 

La rivoluzione non scoppia, è già in corso – Presentazione del numero 54 de La Voce del (nuovo)PCI

A novembre è uscito il numero 54 de La Voce del (nuovo)PCI. Come ognuno dei numeri precedenti è disponibile presso ogni Sezione del P.CARC, ogni Federazione e presso il Centro Nazionale. A differenza dei numeri precedenti la diffusione è meglio curata e il nostro obiettivo è che sia più ampia e capillare. Cioè dal n. 54 ci poniamo di fare meglio il lavoro di sostegno all’attività del (nuovo)PCI, in questo caso la diffusione della sua stampa. (Leggi tutto…)

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