A chi ama la Terra, la scritta “terreno edificabile” fa letteralmente rizzare i capelli in testa. Nasce quindi ’idea di creare un soggetto giuridico che abbia come unico scopo quello di acquisire terreni edificabili al solo fine di preservarli da ogni modifica.
Forum Italiano dei Movimenti
per la Terra e il Paesaggio 27/01/2017
A chi ama la Terra, la scritta “terreno edificabile” fa letteralmente rizzare i capelli in testa. L’idea che quel terreno vergine possa essere circondato da rotoli di plastica rossa, che vi possa essere piantato un cartello con il nome del proprietario, il numero del permesso a costruire, la ragione sociale dell’impresa e che sia, infine, squarciato dai denti di una ruspa, è destinata a turbare perennemente i nostri sogni…
Da questa considerazione nasce l’idea di creare un soggetto giuridico che abbia come unico scopo quello di acquisire terreni edificabili al solo fine di preservarli da ogni modifica per il tempo a venire…
Attendiamo le vostre opinioni e proposte!
Ormai sta procedendo da tempo la pesante offensiva istituzionale dei vertici della Regione autonoma della Sardegna contro le terre a uso civico: un nuovo Editto delle Chiudende (come il provvedimento che nella prima metà dell’800 dette inizio alla privatizzazione dei grandi demani collettivi sardi).
Bisogna far sentire la propria voce, bisogna far sentire la volontà dei cittadini: firma e fai firmare la petizione in difesa delle terre collettive!
Altomilanese, cittadini contro discarica di rifiuti speciali: raccolta fondi per le spese legali
Siamo un gruppo di cittadini che da anni combatte contro la devastazione di un’area da 70 ettari di terreni agricoli in provincia di Milano, in cui è già operativa una discarica di rifiuti speciali. Ora, nella stessa area, vogliono creare una nuova discarica di rifiuti speciali, a poche centinaia di metri dai centri abitati e direttamente sopra ad una falda acquifera già problematica.
Nonostante la contrarietà dei cittadini e di 50 Comuni, la Città Metropolitana di Milano ha dato parere favorevole alla VIA. La Regione invece, dopo 3 audizioni coi rappresentanti delle comunità interessate, ha sottoscritto all’unanimità una risoluzione di opposizione al progetto. L’unica possibilità di bloccare questo ulteriore scempio ambientale è stato il ricorso al TAR, supportato da una dettagliata relazione scientifica. Abbiamo calcolato in 25.000 euro la cifra necessaria per sostenere le spese legali del ricorso e il parere dei tecnici, contiamo anche su di voi per raccogliere la somma necessaria!
PARTECIPA ALLA RACCOLTA FONDI >
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (20 dicembre 2016) una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti riguardo la realizzazione del grande Polo logistico di Passo Corese, in Comune di Fara in Sabina (RI).
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