I movimenti ribelli nelle aree urbane si sviluppano molto lentamente. Non si può cambiare l’intera città dall’oggi al domani. Lo dimostra la storia dei movimenti, dalla Comune di Parigi fino allo sciopero generale della città di Seattle 1919 o Buenos Aires 2001.
NEWSLETTER DI COMUNE
LA BICICLETTA
La bicicletta è una finestra con la quale cominciare a ripensare la nostra vita. Ti porta ovunque tu voglia andare. E noi vogliamo andare verso un diverso modo di vivere. Vogliamo cambiare il mondo, vogliamo cambiare le città
CHRIS CARLSSON
UN MOVIMENTO A PEDALI (QUADERNO EDIZIONI DI COMUNE)
CITTÀ RIBELLI, RESISTENZA URBANA E CAPITALISMO
I movimenti ribelli nelle aree urbane si sviluppano molto lentamente. Non si può cambiare l’intera città dall’oggi al domani. Lo dimostra la storia dei movimenti, dalla Comune di Parigi fino allo sciopero generale della città di Seattle 1919 o Buenos Aires 2001. Intanto, oggi in tante città l’organizzazione dei tassisti o dei lavoratori delle consegne comincia a preoccupare perché le città dipendono da quei settori. La lotta contro l’incredibile disuguaglianze esistente e per un diverso modo di vivere passa anche da questi nuovi movimenti. Una lunga conversazione con David Harvey sulle città ribelli, i beni comuni, l’urbanizzazione, la dis neyficazione delle città, le organizzazioni di quartiere… Secondo Harvey è tempo di “uscire, muoversi, è un periodo cruciale…”
DAVID HARVEY
LA CARICA DEI SEICENTO PARRUCCONI
Da Galimberti a Mastrocola, da Tamaro a Lodoli, dall’Accademia della Crusca a quella del Politecnico, schizzare un po’ di merda di tanto in tanto sulle giovani generazioni resta uno sport diffuso. Che noia! “Forse occorrerebbe che qualcuno spiegasse ai seicento parrucconi in convulsione da matita rossa e blu, che l’università da parecchio è diventata un’istituzione di massa, che la scuola stessa è diventata da molti decenni di massa… Andrebbe loro spiegato che oggi gli strumenti di cultura si sono assai diversificati… Finiamola una buona volta. Oggi i ragazzi e le ragazze leggono infinitamente più di una volta… La verità è che non gli stiamo dietro… C&rsqu o;è bisogno di gaia educazione, di amore, di passione, di contenuti alla loro altezza, di mete realizzabili, di azioni, di gesti, di compiti reali…”
PAOLO MOTTANA
NON SANNO SCRIVERE
“Non sanno scrivere. E come potrebbero? Scrivere è operazione complessa e dai molteplici prerequisiti ed effetti. Si impara a scrivere scrivendo e scrivendo molto, di tutto e di più, senza preconcette gerarchie di valore… Si impara a scrivere leggendo. Leggendo a scuola e a casa. Qualsiasi cosa, purché piaccia la lettura e non sia una fastidiosa penitenza… Non si impara a scrivere con i questionari e nemmeno con due o tre compiti di italiano… Insegnavo a leggere e a scrivere, con le più fantasiose trovate… per esperienza personale sapevo come sia difficile e come poco aiutino certi insegnanti. Mi portavo a casa non i compiti, ma i quaderni, dove gli alunni potevano scrivere quello che volevano, purché scrivessero…”
ROSARIO RAIMONDO GIUNTA
TAMARO, DISINFORMAZIONE E SENTENZE
«Chi scrive pubblicamente ha il dovere di essere chiaro e concreto, dare informazioni vere non limitarsi a sentenze generiche e vaghe… – scrive Grazia Tanzi, maestra, in una lettera aperta rivolta a Susanna Tamaro a proposito di scuola – Si rammarica della non realizzazione delle famigerate “3 I” passi inglese e informatica, ma impresa! Davvero lei pensa che la scuola abbia qualcosa a che fare con l’impresa?… » LA LETTERA COMPLETA DI GRAZIA TANZI
LEZIONI AMERICANE E MESTIERE DI VIVERE
“Six memos for the next millennium è il titolo che Italo Calvino diede a ciò che in Italia sarebbe poi stato pubblicato come Lezioni americane. Sei appunti per il prossimo millennio, consigli offerti agli scrittori nel 1985 presso l’università di Harvad. Consigli che dovrebbero essere accolti anche da chi non scrive analogico o digitale, ma intende scrivere la propria vita sulle pagine dei giorni di questo vecchio mondo così carico di problemi e di ansie … Leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità e molteplicità, i temi delle lezioni di Calvino, non riguardano solo la forma dello scrivere ma anche la forma della nostra vita, dovrebbero informare ogni gesto della nostra esistenza …. SEGUE QUI
GIOVANNI FIORAVANTI
LA CRISI CULTURALE DELLA SCUOLA ITALIANA ANTONIO VIGILANTE
A CHI SERVE UNA SCUOLA DELL’IGNORANZA? MATTEO SAUDINO
NON È TROPPO TARDI
Sempre più spesso in tutto il mondo gruppi di persone comuni cercano di ribaltare l’idea che non sia più possibile invertire la deriva del collasso ecologico globale in atto. A Detroit, la città fantasma dell’auto, ad esempio, sono sorte 1.600 fattorie urbane. A Todmoren, alcune donne hanno avuto l’idea di piantare commestibili in ogni spazio verde che chiunque può cogliere liberamente. In Normandia, invece, una impresa modello di permacultura sta dimostrando che i metodi agroecologici garantiscono una produttività (e una redditività) superiore fino a quattro volte rispetto a quelli convenzionali. Le monete complementari locali intanto sono più di quattromila… Un docufilm
PAOLO CACCIARI
IMPARARE A GOVERNARSI DA SÈ GUSTAVO ESTEVA
L’ATTESA DEL CARNEVALE E IL DIRITTO DI DESIDERARE
La dittatura del profitto ha fatto salire bambini e bambine a bordo di una surreale giostra di celebrazioni senza fine: Halloween, Natale, Capodanno, Epifania, Carnevale, Festa del papà, Pasqua… “Guai a chi scende o cerca di guardare indietro. Oggi il bimbo che chiedesse di leggere le fiabe di Natale a febbraio non commuoverebbe, desterebbe sospetti….”. Manca un mese a Carnevale e i negozi sono già vestiti a festa: non c’è tempo per accogliere la follia e la trasgressività di quella festa
FEDERICA BUGLIONI
CI VUOLE IL TEMPO CHE CI VUOLE (QUADERNO EDIZIONI DI COMUNE)
GUARIRE E VIVERE (BENE) DIPENDE DA NOI
Come assumersi la responsabilità della propria vita nel caso di una malattia? “La questione di fondamentale importanza non è affatto la malattia in sé, bensì come io reagirò alla malattia, quindi come mi curerò, come rivedrò le priorità della mia vita, in definitiva quale cammino di guarigione e di vita sceglierò di percorrere…”
ANDREA BIZZOCCHI
RIPENSARE LA FORMAZIONE MEDICA
LA CULTURA DI FAR STAR MEGLIO LA GENTE
LA COLOMBIA FERMI I PARAMILITARI
Almeno 120 persone uccise dopo gli accordi di pace tra lo Stato colombiano e le Farc. Quegli assassinii non sono affatto “casi isolati”, come sostiene invece il governo di Bogotà, pronto a mentire in modo spudorato sulla presenza, armata fino ai denti, e l’intensificata attività criminale dei gruppi paramilitari. Lo confermano in modo inconfutabile le testimonianze dirette che arrivano dalla Comunità di Pace di San José de Apartadò (qui trovate tutto quel che c’è da sapere) dove, ad esempio, lunedì 23 gennaio i paramilitari sono entrati in casa di una ragazza e l’hanno violentata. Un caso isolato? Non passa un giorno, in queste ultime settimane, in cui non vengano denunciate, da moltissimi testimoni colombiani e non, incursioni e minacce armate, prepotenze, abusi, intimidazioni, dimostrazioni spavalde di potere e impunità assoluti. Come e forse perfino più di quanto è avvenuto tragicamente in passato. La Comunità di San José, che in vent’anni di quasi tenace e dignitosissima resistenza pacifica ha conquistato fratellanza e solidarietà in tutto il mondo, lancia un grido di rabbia, dolore e di allarme. Non va lasciata sola (per coordinare le azioni di solidarietà scrivete qui nelly.bocchi@libero.it)
NELLY BOCCHI
NUOVI MONDI
È nel quotidiano che incontri l’inaspettato. “Il problema è uscire dagli schemi, trovare un nuovo linguaggio, in un mondo in cui prevale la banalizzazione e omologazione… Abbiamo bisogno di una parola, dice Ingeborg Bachman, che schiuda nuovi mondi e nuovi spazi, che contenga in sé l’esperienza dell’impossibile, dell’amore che non finisce, della felicità, della non esclusione dell’altro…”
EMILIA DE RIENZO
L’IRLANDA DISINVESTE SULL’ENERGIA FOSSILE
La verde Irlanda sembra poter riconquistare la dignità e la lungimiranza del suo bel colore. Il parlamento di Dublino ha infatti votato un provvedimento coraggioso facendone il primo paese al mondo che impedisce all’Ireland Strategic Investment Fund di sostenere l’energia fossile: carbone, petrolio e gas. Un passo molto più significativo di quello compiuto nel 2015 dalla Norvegia che aveva escluso il solo carbone evitando così di danneggiare la sua florida produzione di petrolio. La scelta irlandese non interessa cifre enormi, si tratta di circa otto miliardi, ma il valore politico e simbolico della legge resta notevole
MARIA RITA D’ORSOGNA
UN ECONOMISTA MOLTO SCOMODO
Faremmo torto a Bruno Amoroso se non dicessimo anche che era un personaggio scomodo, molto scomodo, anzi una persona fastidiosa, nel senso che dava fastidio a molti. Non faceva sconti a nessuno, né a se stesso né agli altri
NINO LISI
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