“L’8 marzo noi scioperiamo!”

Come docenti precarie e precari stiamo partecipando al percorso “non una di meno” che dopo la manifestazione del 26 novembre e il confronto nei tavoli del 27, si è posta l’obiettivo della stesura di un piano nazionale contro la violenza di genere e il lancio di una giornata di sciopero per l’8 marzo 2017.

 

L’8MARZO NOI SCIOPERIAMO!

Come docenti precarie e precari stiamo partecipando al percorso “non una di meno” che dopo la manifestazione del 26 novembre e il confronto nei tavoli del 27, si è posta l’obiettivo della stesura di un piano nazionale contro la violenza di genere e il lancio di una giornata di sciopero per l’8 marzo 2017. Abbiamo deciso di aderire e di sostenere lo sciopero dell’8 marzo per diversi motivi. Prima di tutto riteniamo fondamentale il ruolo della scuola di ogni ordine e grado nel contrasto alla violenza del genere, sia attraverso un’educazione alle differenze, che metta in crisi stereotipi di una cultura ancora sessista e patriarcale sia come luogo in cui riconoscere i segni della violenza subita e/o esercitata. In secondo luogo i comportamenti violenti e le discriminazioni vengono perpetrati spesso a scuola, l’istruzione ha quindi un ruolo centrale nella lotta alla violenza, senza dimenticare che spesso la scuola è l’unica istituzione pubblica che chi subisce violenza può considerare come luogo accogliente e sicuro, anche per ricevere supporto e sostegno. Riteniamo dunque che la didattica di tutte le discipline debba avere un’ottica di genere, dall’educazione a un uso non sessista della lingua italiana, al ruolo delle donne in tutti i campi del sapere, dalla matematica alla filosofia. Per tutti questi motivi come Coordinamento Precari Scuola di Roma abbiamo deciso di scioperare l’8 marzo. Nello stesso mese alcuni sindacati hanno indetto una giornata di sciopero contro le deleghe della legge 107, attualmente al vaglio delle Commissioni parlamentari. La mobilitazione contro la L.107 è giusta e in questi anni come CPS abbiamo provato a contrastarla in tutti i modi, crediamo anzi che l’ottica di genere sia un motivo ulteriore di lotta alla “buona scuola” in un comparto in cui la componente femminile è la maggioranza tra i lavoratori, non è forse “violenza di genere” la questione della mobilità, il blocco contrattuale, il precariato, la chiamata diretta per la quale si è osato chiedere persino la “foto a figura intera”? Nel contesto attuale, riteniamo che per le lavoratrici e i lavoratori sia insostenibile praticare due scioperi a distanza di pochi giorni, chiediamo pertanto ai sindacati che hanno indetto lo sciopero per il 17 marzo di confluire nella data dell’8, inserendo anche la critica alla legge 107 e alle deleghe; nello stesso tempo facciamo appello ai sindacati confederali del mondo della scuola di indire una giornata di sciopero generale per l’8 marzo.

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