Verrà inaugurata giovedì 9 marzo e resterà poi aperta dal 10 marzo fino al 14 maggio, presso il Vittoriano di Roma, la mostra intitolata “Schedati, perseguitati, sterminati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo”, con la sezione aggiuntiva dedicata al tema Malati, manicomi psichiatri in Italia.
Schedati, perseguitati, sterminati
Verrà inaugurata giovedì 9 marzo (ore 17.30) e resterà poi aperta dal 10 marzo fino al 14 maggio, presso la prestigiosa sede del Vittoriano di Roma (Sala Zanardelli del Monumento a Vittorio Emanuele II), la mostra intitolata Schedati, perseguitati, sterminati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo, con la sezione aggiuntiva dedicata al tema Malati, manicomi psichiatri in Italia. Dal ventennio fascista alla seconda guerra mondiale, curata, quest’ultima, dalla SIP (Società Italiana di Psichiatria).
L’iniziativa – che si svolgerà sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Federale di Germania e il patrocinio di quest’ultima – è stata voluta e realizzata dalla Società Tedesca di Psichiatria, Psicoterapia e Psicosomatica (DGPPN), in collaborazione con la Fondazione Memoriale per gli Ebrei Assassinati d’Europa e la Fondazione Topografia del Terrore di Berlino.
L’adattamento italiano è stato curato da Netforpp Europa, il Network Europeo per la Ricerca e la Formazione in Psichiatria e Psicodinamica, in collaborazione con il Polo Museale del Lazio. Ha inoltre collaborato all’allestimento anche l’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente), organizzazione impegnata da molti anni – grazie in particolare alla sua presidente Silvia Cutrera – a tenere viva la memoria sullo stermino di migliaia e migliaia di persone con disabilità, da parte del regime nazista. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti sulla mostra di Roma: segreteria@psichiatria.it.
da: http://www.superando.it/2017/03/08/schedati-perseguitati-sterminati
nella foto: Emmi G., di soli 16 anni, fu una delle migliaia di vittime con disabilità durante il nazismo. Giudicata “schizofrenica”, venne sterilizzata e successivamente inviata a Meseritz-Obrawalde, dove venne uccisa il 7 dicembre 1942 con un’overdose di tranquillanti