“Libertà di essere”

Libero, nel lessico greco e latino, è il non schiavo: maschio, adulto. È il cittadino guerriero. Fuori, negli interni domestici che la libertà e la politica si lasciano alle spalle, ci sono gli schiavi, le donne, gli adolescenti. 

 

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LIBERTÀ DI ESSERE
Libero, nel lessico greco e latino, è il non schiavo: maschio, adulto. È il cittadino guerriero. Fuori, negli interni domestici che la libertà e la politica si lasciano alle spalle, ci sono gli schiavi, le donne, gli adolescenti. Per questo, “c’è voluto un lungo percorso affinché, dalla zona d’ombra della vita pubblica, condizioni, rapporti dati come ‘naturali’ – le passioni del corpo, la proprietà, le disuguaglianze economiche, i ruoli sessuali, gli impulsi d’amore e di odio – mostrassero, riaffiorando, quanto profonde, ramificate e inafferrabili siano le radici della libertà, quanto sia più giusto toglierle quella desinenza assertiva e parlare invece di ‘liberazione’. ..”. Quando ragioniamo di cambiamenti in profondità nella società non dobbiamo mai dimenticare che dominate e dominanti hanno parlato per millenni la stessa lingua
LEA MELANDRI
 

DONALD TRUMP, IL LAVORO E I ROBOT
Gli Stati Uniti oggi producono l’85 per cento di beni in più rispetto al 1987. Per farlo, impiegano solo due terzi dei lavoratori che c’erano allora. A differenza degli slogan urlati nella campagna elettorale di Trump, però, le statistiche ufficiali non indicano la delocalizzazione, la presenza dei migranti o l’aumento delle tasse come fattori decisivi nel produrre questa situazione. La maggior parte della perdita di posti di lavoro si deve all’aumento dell’automazione e della robotizzazione delle industrie. Con il maggior utilizzo di intelligenza artificiale, l’automazione si estenderà ancora e gran parte dei presunti nuovi “posti di la voro”, promessi ad esempio da Ford e General Motors con uno slancio di patriottica preferenza nazionale, saranno realizzati per i robot. L’automazione e la robotica, però, non sono certo delle novità. La “novità” è il salto esponenziale nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e la convergenza con questa e con altre nuove tecnologie, come la nano e la biotecnologia, che si sta diffondendo ben oltre la produzione industriale. Un processo di convergenza che il Grupo ETC, dal 2001, chiama BANG (bit, atomi, neuroni, geni) e il Forum di Davos, dal 2016, chiama “quarta rivoluzione industriale”
SILVIA RIBEIRO
 

OLTRE LE FIABE
A bambini e bambine dobbiamo raccontare che non saranno eroi o eroine, oppure no. Non fa differenza. Che esistono gabbie dentro cui abbiamo infilato le parole. Che Il verbo può farsi coltello, e ferire. Che “non sono i mie figli a determinare chi sono, non è mio marito, il mio compagno, mia moglie – scrive Penny – Non è la mia condizione di solitudine. Nemmeno il mio lavoro… E dobbiamo fargli sapere che il finale della vita è aperto…”
PENNY

♦ CI SONO COSE DA DIRE AI NOSTRI FIGLI

LABORATORIO TERRITORIALE DI NUOVA ECONOMIA
Le botteghe artigianali e il recupero di mestieri antichi possono costituire il tessuto su cui ricostruire relazioni sociali nelle aree urbane colpite dalla crisi. Da qui è partito il Laboratorio territoriale di Nuova Economia promossa un gruppo informale che raggruppa ricercatori e attivisti di varie associazioni, fondazioni culturali, reti di economia solidale (tra cui Banca Etica, Arci, Attac, Solidarius Italia). Così, dopo riunioni aperte agli abitanti e incontri con gli operatori economici è stato organizzato nella piazza antistante il Municipio un evento per condividere con gli abitanti i risultati della ricerca-azione e una piccola fiera dell’artigianato di qualità del quart iere che ha mostrato abilità e competenze degli artigiani. Falegnami, restauratori, corniciai, parrucchieri artistici, un bronzista, un calderaio… Il Laboratorio è impegnato anche a costruire un circuito virtuoso tra un negozio locale di prodotti bio, rilevato da una cooperativa, un Gas, le cooperative sociali agricole del vicino Parco della Marciliana e i produttori della filiera agroalimentare che fanno parte della Rete dell’economia solidale del Lazio
PAOLO CACCIARI
 

TERRENI DA COLTIVARE, REGIONE PER REGIONE
È tempo di recuperare terre incolte, pubbliche e private, grazie alla Banca della Terra
R.C.

PERCHÉ IL RIMBORSO INTEGRALE È SBAGLIATO
Tutelare il risparmio è fondamentale ma chiarire quali e quanti sono stati i comportamenti scorretti o apertamente illegali lo è anche di più. Va fatto per i risparmiatori, per i contribuenti chiamati, tramite le tasse, a pagare questi salvataggi, e per la stessa tenuta e credibilità del sistema bancario e finanziario. Bisogna identificare le responsabilità e chiarire, caso per caso, cosa è successo. In mancanza di una tale chiarezza, il rimborso integrale dei piccoli risparmiatori, come avvenuto nel recente caso di Monte dei Paschi, è sbagliato, rischioso e ingiusto, da molti punti di vista
ANDREA BARANES
 

DENUNCIAMO LA BANCA MONDIALE
Non è la prima volta che la Banca Mondiale viene denunciata per le conseguenze nefaste delle sue operazioni. Questa volta è finita sotto accusa l’International Finance Corporation (IFC), il ramo della World Bank che presta ai privati. Un gruppo di contadini dell’Honduras afferma che l’IFC ha “chiuso un occhio” sulle malefatte della Dinant. La compagnia locale ha vaste piantagioni di palma da olio nella Valle di Bajo Aguán, nel nord del Paese, che è stata teatro di abusi di ogni tipo e di almeno un centinaio di omicidi dal 2010 a oggi. Nelle due class action depositate presso un tribunale del District of Columbia, negli Usa, si afferma che la Dinant avrebbe giocato un ruolo di primo piano in questa spirale di violenza, impiegando le sue forze di sicurezza per intimidire e uccidere i contadini delle piccole cooperative. Malgrado ciò, la Banca Mondiale non s’è fatta scrupoli a prestare denaro a chi è sospettato di crimini di questa portata
LUCA MENES
 

UNA NUOVA DIMENSIONE DELL’ABITARE
“Non tutti quelli che sono rimasti a presidiare le aree terremotate hanno la consapevolezza che la rinascita debba avvenire modificando il rapporto tra singoli, comunità e ambiente. Dobbiamo pensare ad una nuova dimensione dell’abitare – scrive Paolo Piacentini – che faccia del valore assoluto del prendersi cura del bene comune,.. L’Appennino che deve rinascere ha bisogno di “residenti forti” e che si prendano cura del territori a vantaggio di tutta la comunità. Questo vuol dire che molto probabilmente avranno bisogno di accogliere i migranti e i giovani che stanno scegliendo da tempo di fuggire dalla città…” PAOLO PIACENTINI
 

 

LIBERTÀ E GIUSTIZIA VERSUS AUTORITARISMO
La democrazia, intesa come sistema di rappresentanza e governo fondato sui principi del costituzionalismo liberale, sta vivendo una crisi molto profonda. Che si manifesta nella deriva dei governi di molte democrazie che si sostituiscono al parlamento, nella caccia alle streghe contro il dissenso interno, nell’isolamento delle minoranze, siano esse culturali o etniche, e nella loro trasformazione in capro espiatorio delle contraddizioni del sistema sociale e politico. La contrazione degli spazi di libertà è evidente, il cancro della corruzione e la decrescente partecipazione popolare al voto sono segnali precisi della tempesta che investe le istituzioni “democratiche”, come lo &eg rave; la personalizzazione del dibattito politico e l’incapacità della politica di governare la globalizzazione economica. Ci sono, tuttavia, altri segnali, come la più grande manifestazione per l’accoglienza dei rifugiati mai vista in Europa, quella di Barcellona, che dimostrano la possibilità di resistere e l’esistenza di antidoti
GIANLUCA SOLERA
 

11 MARZO 1977. LA CITTÀ PIANGE E FA PENA
Alle 10 del mattino di quell’11 marzo del 1977, il movimento cattolico integralista Comunione e Liberazione aveva indetto un’assemblea all’Università di Bologna. Un gruppo composto da studenti di medicina e militanti dei gruppi della “sinistra rivoluzionaria” cerca di entrare nell’aula ma viene respinto con violenza dal servizio d’ordine di CL. La protesta si estende e il rettore chiede l’intervento delle forze dell’ordine. La tensione sale. Un carabiniere spara ben 12 colpi di winchester. Volano molotov. Francesco Lo Russo, studente di medicina e militante di Lotta Continua viene ucciso in via Mascarella dai carabinieri con un colpo sparato alla schiena. Il proiettile non verrà mai ritrovato: impossibile la perizia balistica. La reazione del movimento è imponente. Nasce il movimento del ’77, uno spartiacque storico per molti e diversi aspetti. Il ministro degli Interni, Francesco Cossiga, manda mezzi blindati e cingolati nelle strade centro di Bologna. La città è profondamente ferita, non tornerà mai più quella di prima.I versi di Roberto Roversi, uno dei grandi poeti del Novecento italiano, senz’altro il più rigoroso per quel che riguarda l’autonomia e l’indipendenza delle sue scelte politiche e culturali, raccontano in modo impareggiabile l’angoscia dei giorni in cui “ogni parola è stata consumata”
ROBERTO ROVERSI

 

 

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