“Un mondo diverso”

La connessione tra giustizia ambientale, il rispetto della natura, e giustizia sociale, la lotta contro le diseguaglianze e lo sfruttamento, è una bussola destinata a cambiare dalle radici l’orizzonte di un mondo diverso.

 

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UN MONDO DIVERSO
La connessione tra giustizia ambientale, il rispetto della natura, e giustizia sociale, la lotta contro le diseguaglianze e lo sfruttamento, è una bussola destinata a cambiare dalle radici l’orizzonte di un mondo diverso. “Qualcosa di questi temi, il rapporto tra le diseguaglianze sociali e il degrado ambientale, la traduzione in iniziative e progetti concreti la lotta contro i cambiamenti climatici che a parole tutti condividono, il rispetto dell’ambiente di tutti, e soprattutto di quello degli ultimi sta ispirando l’agire politico dell’establishment economico, politico o mediatico europeo? Neanche parlarne…”
GUIDO VIALE

CREARE UN MONDO NUOVO R. ZIBECHI
IL MONDO NON È UNA MERCE S. LATIUCHE
CREARE BENI COMUNI E MONDI NUOVI G. CAFFENTZIS E S. FEDERICI
UNA SOCIETÀ RADICATA NELLA TERRA A. CASTAGNOLA

SEI MINUTI
Possiamo mettere in discussione il dominio del denaro in molti modi. In Brianza lo fanno con Fido, una moneta virtuale complementare locale, un’evoluzione delle Banche del tempo. L’unità di misura? Sei minuti
PAOLO CACCIARI

L’UMANESIMO PEDAGOGICO DI ALAIN GOUSSOT
Prima di essere stato un autorevole docente universitario di pedagogia, Alain Goussot è stato un educatore di strada che si è confrontato con l’emarginazione sociale di una città complessa come Bologna. La sua formazione atipica e la sua capacità di proporre uno studio sempre interdisciplinare (dalla letteratura al teatro, dalla psicologia alla pedagogia, dalla filosofia alla storia) hanno segnato il suo percorso di insegnamento. Tuttavia, se c’è un modo con cui è giusto ricordare Alain Goussot – nell’ultimo anno della sua vita importante compagno di strada di Comune – è l’espressione utilizzata in questo articolo da Enrico, uno dei figli di Alain: c on il suo “umanesimo pedagogico”, con la sua pedagogia critica, con il suo rifiuto del potere, Alain Goussot ha scelto di essere ogni giorno “vicino agli sfruttati e agli emarginati di questo tempo”. Pescara, 25 marzo: iniziative per ricordare l’uomo, lo studioso e l’intellettuale
ENRICO GOUSSOT

ACCOGLIENZA. UN DOSSIER SIGNIFICATIVO
Nel 2016 Lunaria ha documentato 210 episodi che esprimono in forme diverse il rifiuto di accogliere migranti, richiedenti asilo e rifugiati in Italia, 79 sono sostanzialmente frutto di propaganda politica, 131 sono iniziative pubbliche e proteste di piazza. Un segnale preciso che, intrecciato a un dibattito pubblico egemonizzato dalla rivendicazione della preferenza nazionale e alle politiche espresse dall’Unione europea e dalle istituzioni italiane, restituisce la miseria di un profilo inquietante e non certo episodico dello stato della democrazia in Italia. Nella seconda parte del Dossier, il quadro legislativo con i decreti che potrebbero essere convertiti in legge nei prossimi giorni e le proposte per prevenire e contr astare l’avanzata del razzismo istituzionale e non prima che dilaghi
A CURA DI LUNARIA

CHE FINE HANNO FATTO LE COLONNE D’ERCOLE?
Il grande mito dell’Occidente le vedeva come limite insuperabile del mondo conosciuto. Oggi le Colonne d’Ercole sono scomparse, o meglio sono state delocalizzate e globalizzate adattandosi ai sofisticati sistemi d’intercettazione, alle grandi trasformazioni della politica europea e al controllo del movimento degli esseri umani. Ogni migrante è la sua frontiera mobile che passa le Colonne d’Ercole delle polizie e dei campi di detenzione immaginati per rinchiudere la storia tra mura e reticolati
MAURO ARMANINO

UNA MORATORIA PER EVITARE LA CATASTROFE
In Norvegia ci sono state aree dove l’inverno che si conclude ha raggiunto temperature superiori a quelle dell’estate. Per l’Agenzia europea per l’ambiente nella UE lo smog uccide più di 460 mila persone l’anno. E’ come se sparisse una città più grande di Firenze. Nello stato brasiliano del Cearà la siccità più grave dal 1910. Polveri sottili alle stelle a Frosinone, la Pechino del Lazio. A Narsaq, in Groenlandia, uno degli ultimi luoghi incontaminati della Terra, una compagnia australiano-cinese sta per aprire la più grande miniera a cielo aperto. La baia diventerà il porto da dove partiranno le rocce radioattive per la Cina. Il silen zioso massacro dei giardinieri a Roma. Scoperta, nel bacino del Congo, la torbiera più grande del mondo, contiene una quantità di carbonio pari a quella emessa nell’atmosfera con l’uso dei combustibili fossili in tre anni. Se la torbiera si inaridisse, sarebbe un disastro epocale. La selezione mensile di notizie curata da Alberto Castagnola conferma un quadro d’insieme drammatico: contro le nuove devastazioni provocate dall’estrattivismo e da uno sviluppo miope e cieco serve una moratoria immediata ma nessuno dei poteri istituiti sembra avere la coscienza, la capacità e i mezzi per proclamarla
A CURA DI ALBERTO CASTAGNOLA

 

PELLICOLE SCOMODE
Un bene confiscato alla mafia che, grazie a un percorso partecipato da cittadini e istituzioni, diventa spazio comune. Doveva essere una storia a lieto fine quella del Cinema Aquila di Roma, ma come dimostrano molte altre vicende, l’autogestione dal basso è sempre destinata, prima o poi, a essere ostacolata dall’alto… Così tre film in programma (due sull’apertheid del popolo palestinese e uno sull’autogestione del canile comunale della Muratella), non graditi da Pd e Raggi, vengono brutalmente censurati dal Municiipio V di Roma. Naturalmente i cittadini non sembrano per nulla disponibili ad accettare ridicole censure
R.C.

MAL DI MACCHINA. COSA FANNO I GAS DI SCARICO
Una breve scheda da leggere con attenzione e far circolare soprattutto tra i genitori per e-mail, social media, e magari stampare e appendere sulle porte delle aule delle scuole. “Una volta che sappiamo quanti danni stiamo facendo, possiamo smettere, cambiando il modo di viaggiare…”
GEORGE MONBIOT

TRE GIORNI PER CAMBIARE L’EUROPA
A 60 anni dai Trattati di Roma che istituirono la Cee e l’Euratom, i capi di stato e governo s’incontrano a Roma per celebrare “60 anni di pace”, tanto la guerra l’hanno sostenuta e fatta altrove, e magari prendere atto che, salvo una improbabile quanto radicale inversione di tendenza, l’idea di convivenza e lo spazio comune immaginato si vanno sgretolando giorno per giorno. Al di là delle stragi mediterranee di ogni giorno, un buon punto d’osservazione per guardare all’inconsistenza, alle ipocrisie e alle responsabilità dell’Europa politica, magari con una prospettiva storica di lungo periodo, resta quello dell’occupazione israeliana della Palestina, annunciata g iusto cento anni fa dal colonialismo britannico. Se ne parlerà dal 23 al 25 marzo, a Roma, quando si farà sentire anche la voce di un’altra Europa, quella della costruzione paziente e della speranza di un continente che non può essere regalato a chi governa e all’orrore dei Salvini che impazzano un po’ in tutto il continente
ALESSANDRA MECOZZI

 

DALL’8 MARZO, QUALCOSA QUI È CAMBIATO
La lunga strepitosa giornata dell’8 marzo con scioperi, cortei e iniziative in cinquantacinque paesi non ha solo riconsegnato dignità alla Giornata internazionale della donna, ma ha mostrato come anche nel nostro paese si parla finalmente di violenza maschile sulle donne come fenomeno strutturale. Come è stato possibile un’emersione di quel tipo? Cosa ha cambiato quella giornata? Per capire qualcosa in più siamo andati a Monterotondo, a pochi passi da Roma, ma poteva essere una cittadina argentina o polacca, un paese delle Alpi piemontesi o della costa siciliana. Ecco come un gruppo di donne diverse per età, percorsi, vita di ogni giorno ha cominciato a incontrarsi, discutere, mangia re e danzare insieme, costruire iniziative (26 novembre, One Billion Rising, 8 marzo al cinema e in strada…) coinvolgendo centinaia di persone comuni, tra cui molti giovani, ribaltando immaginari e creando nuove relazioni. “Cos’altro è la Politica se non incidere, concretamente, nella vita delle persone, suscitando in ognuna un cambiamento di pensiero, visione ed azione? Siamo molto determinati, tutti e tutte, ad andare avanti… Dall’8 marzo qui, esattamente come nel resto del mondo, qualcosa è cambiato…”
ANNA FOGGIA GALLUCCI

 

DIVERSITÀ E OSSESSIONE CLASSIFICATORIA
“È la società che stabilisce i criteri per dividere in categorie gli uomini. E tra queste passa una lunga barriera invisibile ma molto solida che divide i «normali» dai cosiddetti «handicappati»; questi in quanto «mancanti di qualcosa» non sono considerati proprio uomini… La cultura dominante oggi – scrive Emilia De Rienzo – è ancora quella classificatoria… Dentro di noi esistono pregiudizi che non sono il frutto di un atteggiamento psicologico individuale, quanto dell’espressione dei valori della società… Chi è portatore di un handicap ci consegna come valore importante la scoperta della lentezza come indispensabile prerogativa per l’ascolto e la costruz ione di rapporti veramente e profondamente validi…”
EMILIA DE RIENZO

 

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