Quando gli operai (anche un piccolo gruppo di 24 operai come alla Rational) scendono in lotta, trascinano anche il resto delle masse popolari e costringono gli esponenti dei sindacati, delle istituzioni e dei partiti borghesi a rincorrerli e a mobilitarsi in loro sostegno!
Newsletter n. 15/2017 – Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo.
Questa settimana ti consigliamo il bollettino di alcune lotte operaie degli ultimi mesi:
Ovunque qualcuno, anche un piccolo gruppo, vuole promuovere la resistenza e si organizza per farlo, la resistenza dei lavoratori si sviluppa!
Basta un solo operaio ben orientato e determinato perché legato al movimento comunista per mettere in moto il gruppo di operai!
Quando gli operai (anche un piccolo gruppo di 24 operai come alla Rational) scendono in lotta, trascinano anche il resto delle masse popolari e costringono gli esponenti dei sindacati, delle istituzioni e dei partiti borghesi a rincorrerli e a mobilitarsi in loro sostegno!
– [Massa] Appello dei lavoratori Rational per il 21 aprile
Venerdì 21 aprile assemblea con il vicepresidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena
Applicare la Costituzione: difendere e conquistare posti di lavoro!
Da oramai più di un mese come Lavoratori Rational stiamo portando avanti una lotta decisa e determinata per tenere aperta la fabbrica nella quale lavoriamo. Il 10 di marzo la proprietà ci informava che in ragione di un’istanza di fallimento, presentata da Banca Intesa per un insoluto di trecentotrentottomila euro nell’ambito del piano concordatario nel quale siamo inseriti dal 2014, l’azienda sarebbe fallita da lì a pochi giorni con conseguente licenziamento dei lavoratori e delle lavoratrici.
A partire da quella data ci siamo immediatamente organizzati in un presidio permanente innalzando la parola d’ordine la banca non muore di fame i lavoratori invece sì! Abbiamo messo al centro della discussione politica e sindacale cittadina il fatto che è inaccettabile che per la voracità di una banca un gruppo di lavoratori, dopo otto anni di sacrifici (CIG 2009-2012; contratto di solidarietà 2013-2017), rimanga senza il necessario per vivere. Abbiamo fatto emergere il fatto che la vicenda Rational si inquadra in quella drammatica sequenza di affarismi e speculazioni che troppo spesso hanno portato all’emorragia di posti di lavoro nella nostra provincia e che sono una delle manifestazioni della crisi che ha trasformato il nostro territorio in un cimitero di aziende.
Abbiamo fin da subito stabilito il fatto che questo territorio non deve più perdere un solo posto di lavoro e che quindi l’obbiettivo della lotta deve essere finalizzato a mantenere la produzione!
Sulla base di questo abbiamo avviato un’intensa attività: “visite guidate” della fabbrica per dimostrare che la fabbrica non è morta e che può continuare a produrre il prodotto di eccellenza che in quelle linee nasce si sviluppa ed esce attraversando tutte le fasi produttive; sciopero e manifestazioni; assemblee cittadine e regionali con la presenza di diverse fabbriche della Toscana; interventi in Consiglio Comunale e la riapertura simbolica della fabbrica per dimostrare che la nostra professionalità non può e non deve essere dispersa.
Queste intense giornate di lotta hanno cementato da subito un fronte compatto fra i Lavoratori Rational, i Lavoratori di altre aziende e le forze Sindacali che fin dal primo momento hanno sostenuto con la massima energia l’iniziativa dei lavoratori (sia le forze sindacali rappresentate in azienda – FIOM CGIL e UGL – sia le forze che in azienda non sono rappresentate, ma che giustamente hanno deciso di fare propria la parola d’ordine non perdere un solo posto di lavoro come la UIL). Il fronte di lotta si è subito esteso al campo politico e istituzionale che non ha mai fatto mancare il proprio appoggio e che ha visto il Sindaco della città in prima fila in ogni iniziativa dei lavoratori.
Vincere alla Rational per aprire una strada! è diventata in breve tempo la parola d’ordine che ha contraddistinto l’unità di indirizzo di questo fronte e che ha catalizzato attorno a sé una vasta solidarietà da parte di lavoratori di decine di aziende sparse sul territorio nazionale (e in alcuni casi anche internazionale, come per il messaggio di solidarietà inviatoci dai lavoratori della Kazova Diren di Istanbul) ma anche di Comitati Cittadini che si occupano dell’acqua pubblica e della sanità.
Nonostante tutto questo impegno, nonostante i positivi segnali emersi dal primo tavolo fiorentino che hanno sancito la possibilità di usufruire di ulteriori ammortizzatori sociali a sostegno della produzione e la possibilità da parte della banca di rinegoziare sulla scorta di un piano industriale il debito, l’azienda non ha voluto fare la sua parte! Spinta sull’onda della mobilitazione ad un tavolo locale, la proprietà si è presentata frammentata e non ha saputo fare altro che mettere sul tavolo un proposta inaccettabile: ridurre drasticamente il personale e avviare una newco con il beneplacito di lavoratori, Sindacati e Istituzioni. La risposta compatta di lavoratori, Sindacati e Istituzioni è stata un secco NO: 24 siamo e 24 dobbiamo rimanere! Davanti alla posizione dell’azienda anche le Istituzioni regionali hanno annullato i tavoli che sarebbero stati previsti da lì a poco con l’azienda.
Davanti alla manifesta e totale inaffidabilità dell’azienda i Lavoratori non si sono persi d’animo e davanti all’epilogo che in quella fase poteva prendere la vertenza hanno rilanciato la parola d’ordine “vogliamo lavoro non carità!” stabilendo con chiarezza il fatto che la lotta non si può orientare verso ammortizzatori sociali che non siano finalizzati alla produzione ma deve tenere la barra dritta sul LAVORO, creando le condizioni affinché i lavoratori possano costituirsi in cooperativa e diventare protagonisti diretti del mantenimento dei posti di lavoro o individuando un’altra proprietà. Concetto questo che è stato ripreso e fissato da un documento del Consiglio Comunale del 05 aprile.
A seguito di questi sviluppi abbiamo continuato la lotta con iniziative tese a dimostrare che quando il lavoro è libero da affarismi e speculazioni può e deve essere un valore sociale utile a contribuire a risolvere i problemi della società. Il 12 aprile abbiamo riaperto la fabbrica e con le macchine lavatrici e asciugatrici che produciamo (con il sostegno di altri lavoratori, Sindacati e Istituzioni) abbiamo lavato le tute dei lavoratori delle altre fabbriche che a causa della mancanza di lavanderie interne vengono portate all’esterno dell’azienda con tutti i rischi che ciò comporta per l’ambiente e la salute. In piccolo abbiamo dimostrato che un lavoro utile e dignitoso non solo permette a chi lo svolge di poter mangiare, ma può e deve essere il motore per costruire una società migliore. Si tratta adesso di ripartire dai risultati raggiunti dal tavolo regionale del 13 aprile che ha aperto alle richieste dei lavoratori, per costruire le condizioni affinché il lavoro venga mantenuto.
Perché come afferma la Costituzione il lavoro è il primo diritto. Per questa facciamo appello a tutti i Lavoratori, ai Sindacati, alle forze politiche e sociali, alla cittadinanza e alle Istituzioni a partecipare all’assemblea pubblica organizzata per venerdì 21 marzo alle ore 17,00 presso il piazzale della Rational con il Vicepresidente Emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena.
Lavoratori Rational
La mobilitazione dei lavoratori Rational è un esempio che si aggiunge a tanti altri:
1. I lavoratori GKN in lotta per impedire l’attuazione del Job’s Act e dell’infame CCNL: [Firenze] Rompere con il CCNL dei metalmeccanici? Si può fare!
2. I lavoratori Electrolux che resistono alle intimidazioni aziendali: “All’Electrolux di Solaro 26 lavoratrici e lavoratori hanno ricevuto una illegittima lettera di contestazione e successiva sanzione (ammonizione scritta) per non aver lavorato e aver aderito allo sciopero internazionale delle donne dell’8 Marzo. La RSU di Susegana ribadisce il diritto individuale e collettivo inalienabile ad aderire agli scioperi, condanna l’azienda per l’atto intimidatorio contro i lavoratori in lotta di Solaro a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Bene l’impugnazione e la protesta indetta a condanna della sopraffazione commessa da Electrolux.
RSU Electrolux di Susegana- 13 aprile 2017”
– E’ uscito il nuovo numero del giornalino AltriRitmi n.50. Scarica qui la voce degli operai e delle operaie Electrolux!
3. I lavoratori Piaggio in lotta contro il peggioramento della legge 104 previsto dall’infame CCNL:
Spett. Piaggio SpA, Via Rinaldo Piaggio, Pontedera
p.c. INPS sede di Pisa, DTL sede di Pisa
Lavoratori Piaggio Pontedera
Oggetto : permessi legge 104
In merito alle norme del recente CCNL sull’applicazione della legge 104 e alle richieste di codesta Azienda circa il preavviso, allo scopo di valutarne gli effetti sui lavoratori aventi diritto e sull’organizzazione del lavoro, chiediamo di conoscere il numero dei lavoratori che usufruiscono dei permessi in oggetto, ripartito per operai e impiegati.
Rileviamo comunque che, a norma di legge, il preavviso mensile non può avere carattere assoluto e prescrittivo e che non può essere messa in discussione la facoltà del lavoratore di modificare secondo le proprie necessità i giorni di permesso richiesti.
La recentissima pronuncia della Corte di Cassazione, Sezione Penale, con Sentenza 54712/16, pubblicata il 23/12/2016 e successiva alla firma del CCNL, chiarisce infatti la ratio della legge e i diritti che vengono tutelati:
Viene anzitutto richiamata la Sentenza 213/2016 della Corte Costituzionale secondo cui “il permesso mensile è espressione dello Stato Sociale, che eroga una provvidenza in forma indiretta…. trattasi di uno strumento di politica socio-assistenziale basato…sulla valorizzazione delle relazioni di solidarietà interpersonale e intergenerazionale.” La Cassazione continua: “la finalità della legge 104 è la tutela della salute psico-fisica del disabile e il ruolo delle famiglie resta fondamentale nella cura e nell’assistenza di tali soggetti”. Il diritto ai permessi mensili è diretto “ad assicurare in via prioritaria la continuità nelle cure e nell’assistenza del disabile che si realizzino in ambito familiare” ed è quindi “in rapporto di stretta e diretta correlazione con la finalità di tutela della persona portatrice di handicap”. La legge 104 “è tutta parametrata sugli interessi della persona handicappata e su una serie di benefici a favore delle persone che ad essa su dedicano”
La Corte chiarisce quindi che “i permessi lavorativi vengono concessi:
a) per consentire al lavoratore di prestare la propria assistenza con ancora maggiore continuità
b) per consentire al lavoratore che con abnegazione dedica tutto il suo tempo al familiare handicappato di ritagliarsi un breve spazio di tempo per provvedere ai propri bisogni ed esigenze personale”
Inoltre, “quello che è certo, da nessuna parte della legge si evince che nei casi di permesso l’assistenza deve essere prestata proprio nelle ore in cui il lavoratore avrebbe dovuto svolgere la propria attività lavorativa. Anzi, tale interpretazione si deve escludere….”
Dalla pronuncia della Corte è evidente che i diritti tutelati dalla legge, in particolare la tutela della continuità delle cure e delle esigenza del lavoratore, sono prioritari e prevalenti su qualsiasi altra considerazione, esigenze produttive comprese. La richiesta di preavviso non può perciò avere carattere prescrittivo ma deve restringersi ai casi in cui l’identificazione preventiva dei giorni di permesso sia possibile e avere comunque la natura di una indicazione di massima.
Diffidiamo pertanto l’Azienda da ogni interpretazione prescrittiva dei preavvisi e dall’esercizio di qualsiasi pressione in questo senso nei confronti dei lavoratori.
Per quanto riguarda invece il preavviso di 24 ore richieste dall’Azienda nei casi “urgenti”, si tratta di una richiesta arbitraria, incompatibile con i principi sopra ricordati e senza alcun fondamento né legislativo né contrattuale.
Diffidiamo pertanto codesta Azienda dal mantenere tale richiesta.
Rileviamo infine che, se lo scopo delle norme del CCNL in oggetto fosse quello di favorire la correttezza nell’applicazione della legge, il metodo dei preavvisi mensili andrebbe in direzione opposta, rendendo problematica la fruizione dei permessi proprio e solo nei casi in cui è più necessaria.
Pontedera, li 2 Febbraio 2017
RSU FIOM Piaggio: Massimo Cappellini, Adriana Tecce, Giorgio Guezze, Massimiliano Malventi, Francesco Giuntoli, Antonella Bellagamba, Simone Di Sacco”
4. I lavoratori della ex Lucchini di Piombino si mobilitano per garantire la continuità produttiva:
[Piombino] I lavoratori Aferpi occupano il comune. E continuano ad occuparlo…
5. Gli operai di Pomigliano decisi ad impedire la deportazione a Cassino:
[Roma] Intervista agli operai FCA di Pomigliano
6. I lavoratori di Serravalle Scrivia in sciopero contro l’apertura festiva del centro commerciale:
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Da Resistenza n. 4/2017
Qui è possibile scaricare il formato cartaceo e PDF.
Governi occupanti? L’esempio di Alitalia
Ciò che intendiamo quando affermiamo che i governi della Repubblica Pontificia (di destra o “sinistra” non fa alcuna differenza) operano come una forza occupante con l’unico obiettivo di spolpare le masse popolari e saccheggiare il paese è ben rappresentato dalla vicenda Alitalia, in questi giorni tornata alla ribalta per la mobilitazione con cui i lavoratori si oppongono all’annuncio di 3000 licenziamenti fra dipendenti e indotto. (Leggi tutto)
Una nuova liberazione nazionale dalle forze che occupano il paese: Vaticano, imperialisti USA e UE, speculatori e banchieri
Per nascondere la verità sul corso delle cose, per intossicare l’opinione pubblica con idee, opinioni e concezioni fuorvianti e dannose e per distogliere le masse popolari dalla lotta per affermare i loro interessi, la classe dominante non risparmia soldi e inventiva, non si nega di ricorrere a residuati medievali (religioni) che danno una spiegazione del mondo buona per l’umanità di 600 anni fa, non si fa scrupoli a diffondere paure, superstizioni, pregiudizi, bisogni indotti. Viviamo in un enorme castello di cartone in cui la libertà individuale e quella collettiva vengono erette a feticcio, ma dove tuttavia la realtà, incontenibile, irrompe: ognuno, nella società della borghesia imperialista e del clero, è libero di comprare qualunque cosa, ma sempre meno persone hanno i soldi per vivere dignitosamente con le loro famiglie; ognuno è libero di studiare, ma sempre meno persone hanno possibilità di accedere all’istruzione e alla cultura e anche se vi accedono, istruzione e cultura sono sempre più funzionali alla perpetuazione del castello di confusione e menzogne che la classe dominate tiene in piedi sulle spalle delle masse popolari; ognuno è libero di spostarsi a vivere dove vuole, ma milioni di persone sono obbligate a emigrare per sfuggire alla miseria e alla guerra e altrettante sono obbligate a convivere con gli effetti “dell’emergenza immigrazione”, che per chiamarli con il loro nome vanno definiti effetti dell’oppressione dei paesi imperialisti sui paesi oppressi, della speculazione, del razzismo di stato, dei tentativi di mobilitazione reazionaria (vedi “Non siamo in un regime di moderno fascismo” a pagina 2) e della legge del profitto… (Leggi tutto)
Chi promuove la mobilitazione reazionaria che fa passi avanti?
Non siamo in un regime di moderno fascismo
Di fronte allo sterminio di immigrati nel Mediterraneo, al trattamento disumano di quelli che riescono a sopravvivere e approdano nel nostro paese, di fronte alla propaganda di regime che alimenta paura, insicurezza, razzismo e in mille modi indirizza l’opinione pubblica contro questo o quel settore delle masse popolari anziché sui veri responsabili della precarietà e della miseria dilaganti… (Leggi tutto)
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Devolvi il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi all’Associazione Resistenza
Il cinque per mille è una forma di finanziamento che non comporta oneri aggiuntivi al contribuente, dal momento che questi, tramite la compilazione dell’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi, sceglie semplicemente la destinazione di una quota della propria IRPEF.
Se presenti il Modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche:
1. Compila la scheda sul modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche;
2. firma nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…”;
3. indica nel riquadro il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
Anche se non devi presentare la dichiarazione dei redditi puoi devolvere il 5 per mille:
1. Compila la scheda fornita insieme al CU dal tuo datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione, firmando nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…” e indicando il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
2. inserisci la scheda in una busta chiusa;
3. scrivi sulla busta “DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF” e indica il tuo cognome, nome e il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
4. consegnala a un ufficio postale o a uno sportello bancario (che le ricevono gratuitamente) o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, ecc.).
Promuovi il 5×1000 all’Associazione Resistenza SCARICA E DIFFONDI IL VOLANTINO Fronte – Retro
Associazione Promozione Sociale – Codice Fiscale: 97439540150 –
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