Con ogni mezzo la borghesia imperialista ha inquinato il cuore e la mente delle masse popolari per inculcare la certezza che non esiste, che non siamo capaci di costruire, una società superiore al capitalismo. Ma il capitalismo è un modo di produzione che per sua natura crea i presupposti del suo superamento, crea le condizioni per l’ulteriore sviluppo dell’umanità.
Newsletter n. 17/2017 – Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo.
Questa settimana ti consigliamo:
Da Resistenza 5/2017
La rivoluzione socialista in corso può vincere!
Lamentarsi e disperarsi non serve: combattere è necessario
Con ogni mezzo la borghesia imperialista ha inquinato il cuore e la mente delle masse popolari per inculcare la certezza che non esiste, che non siamo capaci di costruire, una società superiore al capitalismo. Ma il capitalismo è un modo di produzione che per sua natura crea i presupposti del suo superamento, crea le condizioni per l’ulteriore sviluppo dell’umanità. Finché esisterà il capitalismo, continueranno a crearsi le condizioni oggettive per la rivoluzione socialista e la necessità della trasformazione della società capitalista in società comunista. Le condizioni soggettive per la rivoluzione socialista sta a noi comunisti crearle. Il comunismo è il futuro dell’umanità come il diventare adulto è il futuro di ogni bambino. E’ una metafora semplice, ma appropriata: nessun essere umano può rimanere bambino per sempre o evitare il percorso per cui da bambino diventa adulto. E’ nella sua natura e soltanto cause nefaste possono impedire questa evoluzione: per un bambino solo la morte prematura, per l’umanità la guerra imperialista, la via per cui la borghesia distrugge e devasta le condizioni dell’esistenza per poterle creare e ricreare in un nuovo processo di valorizzazione del capitale. E’ ciò che è accaduto nei paesi imperialisti con la Prima e con la Seconda Guerra Mondiale con cui il capitalismo ha superato la sua prima crisi generale; è ciò che il movimento comunista ha impedito accadesse 100 anni fa in Russia con la Rivoluzione d’Ottobre (vedi l’articolo Lenin: posizioni di principio sul problema della guerra, a fianco) trasformando la guerra imperialista in cui lo Zar aveva trascinato le masse popolari, in mobilitazione rivoluzionaria fino all’instaurazione del socialismo.
Le distruzioni della Prima e della Seconda Guerra Mondiale hanno consentito ai capitalisti di avviare una nuova fase di valorizzazione del capitale (1945 – 1975), ma il modo di produzione non è cambiato e oggi il mondo si trova in una situazione analoga a quella di 100 anni fa: una crisi irreversibile, ma con un potenziale enormemente più sviluppato (il capitale da distruggere è di molte centinaia di volte superiore per qualità e quantità, il mondo intero è unito in un’unica rete politica, commerciale ed economica). Questi sono i fattori che rendono la situazione odierna tanto gravida di prospettive di progresso, quanto grave è la minaccia che incombe.
Due vie al socialismo. La classe dominante non può impedire all’umanità di avanzare verso il comunismo, quali siano i modi e la forza con cui vi si oppone: o la mobilitazione rivoluzionaria delle masse popolari nei paesi imperialisti anticipa e scongiura la guerra imperialista attraverso la rivoluzione socialista oppure la mobilitazione reazionaria e la guerra imperialista (vedi l’articolo a fianco) produrranno la rivoluzione socialista nei paesi imperialisti, al prezzo di distruzioni e devastazioni senza precedenti.
Chi pensa che esista un’altra strada vive di speranze vane: la borghesia ha perso ogni vocazione e ruolo democratico e progressista…(Continua a leggere)
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– [Italia] 25 aprile 2017: la storia della Resistenza, la lotta ideologica e il sol dell’avvenire
– [Internazionale] Aria di Golpe: solidarietà col Venezuela è la Rivoluzione socialista in Italia
– La classe operaia “vola alto” – Sul NO dei lavoratori Alitalia
– L’odio per gli indifferenti è sbagliato
– Contributi del quotidiano “il Manifesto” all’intossicazione delle coscienze
– La scienza rivoluzionaria, la repressione e la dissociazione dalla lotta di classe
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Aggiornamenti dal (nuovo) Partito Comunista Italiano:
– E’ uscito il nuovo numero de La Voce! Scarica qui LaVoce55
– Avviso ai naviganti n.71: Il significato delle elezioni presidenziali del 23 aprile in Francia
– 25 aprile e 1° maggio: Sostenere le lotte dei lavoratori contro i padroni e il loro governo!
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Da Resistenza n. 5/2017
Scarica qui il nuovo numero!
Perché la Corea del Nord non vuole cedere sul programma nucleare?
La risposta sta nei fatti e nella storia. La propaganda della borghesia imperialista non si pone freni nel denigrare e ridicolizzare la Corea del Nord, monta campagne che presentano il paese come un’immensa prigione a cielo aperto e il presidente Kim Jong-un come un demente crudele, dedito a ogni efferatezza. A questa campagna di denigrazione non riescono a sottrarsi neanche tanti “compagni” che si lasciano andare, quando va bene, a ironiche allusioni caricaturali sulle presunte bizzarrie del popolo coreano, del suo governo e di Kim Jong-un.
Davvero la volontà di avere la bomba atomica del governo coreano è dettata da intenti di sterminio dell’umanità? Davvero possiamo credere agli imperialisti USA, eredi di coloro che l’atomica l’hanno usata veramente per sterminare i civili di Hiroshima e Nagasaki?
Vediamo chi sono i “grandi accusatori” della Corea del Nord e cosa fecero nella guerra contro i comunisti – mai dichiarata ufficialmente – fra il ’50 e il ’53, la cui memoria è nascosta come si nasconde ciò di cui ci si può solo vergognare. (Leggi tutto)
Aggiornamenti dalla Rational: dai passi per la cooperativa all’assemblea con Paolo Maddalena
Massa. Dopo più di 40 giorni di presidio permanente si consolidano le basi affinché gli operai Rational prendano in mano la fabbrica attraverso la costituzione di un cooperativa.
Il 12 aprile gli operai hanno acceso le lavatrici che producono per lavare le tute di alcuni operai di aziende della zona, un’iniziativa simbolica, ma ha mostrato praticamente l’utilità sociale del loro lavoro e le tante sinergie possibili con il territorio, svolgendo una funzione che dovrebbe essere garantita per tutelare la salute e sicurezza. Infatti ci sono prescrizioni di legge e sentenze giudiziarie che impongono alle aziende il lavaggio del vestiario contaminato da agenti chimici e biologici, prescrizioni quasi sempre disattese perché rappresentano un costo per i padroni. Un operaio dell’indotto GE ha ricordato la morte per asbestosi della madre, che lavava i vestiti del marito impiegato alla Fibronit, azienda che lavorava l’amianto. Gli operai Rational mostrano come contribuire alla salute e alla sicurezza degli operai e delle loro famiglie è parte di ciò che bisogna intendere per attuare la Costituzione; istituzioni e sindacati devono fare la loro parte per aprire questo “sbocco di mercato”. Perchè questo è un elemento che preoccupa i lavoratori, visto che il “libero mercato” è nella realtà un’arena in cui i capitalisti si fanno le scarpe l’un l’altro con ogni mezzo (alla faccia della Costituzione). (Leggi tutto)
Lettera aperta agli operai e agli altri lavoratori che partecipano ai congressi locali dell’USB
Sono in corso i lavori congressuali dell’USB: a fine marzo sono iniziati i congressi locali, seguiranno quelli nazionali delle categorie Lavoro Privato e Pubblico Impiego (il 13 e 14 maggio) e il 9, 10 e 11 giugno a Tivoli si terrà il II Congresso nazionale confederale, con cui verrà sancita anche la strutturazione della Federazione del Sociale che raccoglie l’ASIA (diritto alla casa) e l’USB pensionati e punta a organizzare territorialmente precari, disoccupati, lavoratori autonomi, studenti, rifugiati.
I vostri congressi si svolgono in un momento di grandi difficoltà e sofferenze per le masse popolari del nostro paese e del resto del mondo. Questo è il corso delle cose in cui siamo immersi e che i vostri documenti congressuali illustrano in dettaglio. Questa è la situazione a cui siete chiamati a far fronte con adeguate e coraggiose decisioni congressuali, perché è un momento in cui sono necessari e possibili grandi e decisivi cambiamenti in campo sociale, politico ed economico…(Leggi tutto)
Lo sciopero di Pasqua al Serravalle Outlet è un esempio per tutti
Serravalle Scrivia (AL). Il 15 e il 16 aprile i lavoratori dell’outlet, il più grande d’Europa con i 250 negozi e gli oltre 2000 dipendenti, hanno scioperato – con il sostegno di CGIL, CISL e UIL – contro le aperture nei giorni festivi e il trattamento economico, i carichi di lavoro, i contratti, la precarietà: insomma per opporsi a tutto ciò che il decreto Salva Italia del governo Monti, prima, e il CCNL firmato dai sindacati confederali, dopo, ha imposto al settore della Grande Distribuzione Organizzata, commercio e servizi.
Il primo dei due giorni di sciopero è stato accompagnato da manifestazioni e presidi che per tutta la mattina hanno bloccato le strade di accesso all’outlet, rendendolo irraggiungibile ai clienti. Il giorno di Pasqua, senza blocchi delle strade, solo 4 negozi sono rimasti chiusi per lo sciopero.
La “battaglia di Pasqua”, come l’hanno chiamata i giornali nelle settimane della preparazione dello sciopero, è un avvenimento a suo modo “storico” nella situazione attuale, è un esempio ed è fonte di insegnamenti preziosi per i lavoratori di ogni settore. Riportiamo di seguito stralci del comunicato del 20 aprile della Segreteria Federale Lombardia del P.CARC che ha partecipato alle manifestazioni con i compagni della Sezione di Torino, da cui emergono gli elementi “esemplari” di questa mobilitazione. (Leggi tutto)
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Devolvi il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi all’Associazione Resistenza
Il cinque per mille è una forma di finanziamento che non comporta oneri aggiuntivi al contribuente, dal momento che questi, tramite la compilazione dell’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi, sceglie semplicemente la destinazione di una quota della propria IRPEF.
Se presenti il Modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche:
1. Compila la scheda sul modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche;
2. firma nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…”;
3. indica nel riquadro il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
Anche se non devi presentare la dichiarazione dei redditi puoi devolvere il 5 per mille:
1. Compila la scheda fornita insieme al CU dal tuo datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione, firmando nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…” e indicando il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
2. inserisci la scheda in una busta chiusa;
3. scrivi sulla busta “DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF” e indica il tuo cognome, nome e il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
4. consegnala a un ufficio postale o a uno sportello bancario (che le ricevono gratuitamente) o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, ecc.).
Promuovi il 5×1000 all’Associazione Resistenza SCARICA E DIFFONDI IL VOLANTINO Fronte – Retro
Associazione Promozione Sociale – Codice Fiscale: 97439540150 –
Via Tanaro 7, 20128 Milano, Tel: 02.26.30.64.54, Email: ass.resistenza@libero.it, Facebook: Associazione Resistenza
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