Comitati popolari, organizzazioni operaie e popolari, amministratori locali, sinceri democratici, strutture politiche e sindacali stanno organizzando in questi giorni a Napoli, la Conferenza “Napoli:città per l’attuazione della Costituzione”, che si terrà il 14 maggio presso il Maschio Angioino.
Newsletter n. 18/2017 – Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo.
Questa settimana ti consigliamo:
[Napoli] Il 14 maggio Napoli sarà la prima “città per l’attuazione della Costituzione”
Comitati popolari, organizzazioni operaie e popolari, amministratori locali, sinceri democratici, strutture politiche e sindacali stanno organizzando in questi giorni a Napoli, la Conferenza “Napoli:città per l’attuazione della Costituzione”, che si terrà il 14 maggio presso il Maschio Angioino. Questa conferenza rappresenta il terzo appuntamento verso la costruzione di una forza popolare che lotti per attuare le parti progressiste della Costituzione dal basso. Sarà, quindi, un’occasione importante per dare seguito alla campagna referendaria dello scorso dicembre e alla vittoria del NO, con l’obiettivo di entrare nel vivo di cosa fare e come fare per attuare le parti progressiste della Costituzione (eluse o calpestate nel corso degli anni). La campagna referendaria ha visto la partecipazione attiva di milioni di lavoratori, giovani e donne, di tanti esponenti sinceramente democratici del mondo accademico e, specificamente, giuristi e costituzionalisti, ma anche sindaci, amministratori locali, esponenti del mondo sindacale e di tutto il variegato movimento delle associazioni, comitati, reti sociali e coordinamenti, diffusi in tutta Italia, che hanno fatto proprio un principio decisivo per le sorti del nostro paese: il miglior modo per difendere la Costituzione, è attuarla, creare un movimento dal basso che attui la Costituzione.
Le iniziative e le mobilitazioni delle masse popolari in giro per il paese, sempre più denunciano apertamente, sotto varie angolazioni, che il corso disastroso delle cose ha origine dal sistema capitalista e dalla sua Comunità Internazionale di finanzieri e speculatori e dalle sue articolazioni nazionali, la quale agisce come esercito occupante in ogni paese: devasta l’ambiente e il territorio, distrugge aziende e interi settori produttivi, estorce dalla popolazione tutte le ricchezze di cui è capace, conduce guerre di aggressione e affama interi popoli e interi continenti. Partendo da questo punto di vista è emerso sempre più che la questione decisiva in questa fase è la costruzione dal basso di una nuova governabilità del Paese, una governabilità che poggia sulla mobilitazione e sulla partecipazione attiva dei lavoratori e delle masse popolari che si organizzano in comitati, coordinamenti e reti per prendere in mano e gestire aspetti crescenti della vita economica, sociale e culturale.
Gli esponenti del mondo sindacale, della società civile, della cultura progressista e delle amministrazioni locali possono e devono mettersi all’opera per sostenere le organizzazioni operaie e popolari che prendono iniziative di attuazione della Costituzione nel campo della difesa dei posti di lavoro, dei diritti, dell’ambiente, della scuola, della sanità pubblica come strada per costruire nuova governabilità dal basso per il paese. Devono agire da Comitato di Salvezza Nazionale (CSN) così come fu durante la Resistenza antifascista il CLN, l’unico organo capace e pronto ad attuare le misure necessarie a riprendere la “normale” vita nel paese appena liberato e avviare la ricostruzione: le loro disposizioni e iniziative, in virtù del sostegno popolare, divennero decreti legge, riconosciuti dalla stragrande maggioranza della popolazione, fatti osservare con l’ausilio dei corpi armati partigiani. Fu esercitando il potere al servizio delle masse popolari e mobilitandole a risolvere i propri problemi, che i CLN e i suoi membri impararono a farlo e acquisirono la forza, cioè il consenso e il pubblico riconoscimento del proprio ruolo, agendo inizialmente per rispondere alle questioni contingenti sino a coordinarsi e muoversi all’interno di un piano organico e complessivo per liberare il paese. (Continua a leggere)
Leggi anche l’articolo [Firenze] Occuparsi dell’azienda: gli operai GKN fanno scuola!, un’importante esperienza, significativa, esempio di attuazione della Costituzione dal basso!
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– [Massa] 21 aprile 2017: gli operai toscani incontrano Paolo Maddalena
– [Internazionale] Guerra di sterminio: uccisi dal razzismo della borghesia imperialista
– [Internazionale] Rivoluzione bolivariana: il Venezuela va in Assemblea Costituente
– [Movimento Comunista] Buon compleanno compagno Marx!
– [Movimento Comunista] 7 maggio 1892 nasceva Josip Tito e la domanda “la Jugoslavia è un paese socialista?”
– [Movimento Comunista] La rivoluzione d’Ottobre e la rivoluzione socialista in corso nel nostro paese
– [Ravenna] Sui sommovimenti sindacali in Marcegaglia
– [Napoli] Interventi del (nuovo)PCI, del Partito dei CARC, del Sindacato Lavoratori in Lotta per la presentazione de “Il proletariato non si è pentito” a Ponticelli
– Una buona ragione per sostenere il Centro di Formazione del Partito dei CARC
– Lungimiranza, serenità e il loro contrario
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Da Resistenza n. 5/2017
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– La guerra non scoppierà, è già in corso
Dai bombardamenti in Siria dell’8 aprile alla “madre di tutte le bombe” lanciata contro l’Afghanistan il 13 aprile, dalle manovre per deporre Maduro in Venezuela alla minaccia di attacco alla Corea del Nord: Trump si è rapidamente rimangiato tutte le promesse fatte in campagna elettorale sulla ripresa dell’economia USA a partire dalla creazione di posti di lavoro e si è allineato alle esigenze dell’apparato politico-industriale-militare che governa gli USA per mantenere il ruolo di caporione dell’imperialismo mondiale. I media di regime, in Italia come in tutti i paesi imperialisti, intossicano l’opinione pubblica e annunciano in continuazione che “la guerra potrebbe scoppiare da un momento all’altro”. Ma la guerra non scoppierà (nessun fenomeno “scoppia”), perché è già in corso in diversi modi da molti anni. (leggi tutto)
– Lenin: posizioni di principio sul problema della guerra
Avvertenze. Pubblichiamo stralci di questo scritto di Lenin (scritto in tedesco nel dicembre 1916, estratto da Opere, vol. 23, traduzione rivista sull’originale – testo reperibile anche sul sito http://www.nuovopci.it – Classici del marxismo) considerando due differenze decisive: la Svizzera del 1916 non è l’Italia del 2017, nel 1916 la Prima Guerra Mondiale era già in corso e la Svizzera era neutrale, circondata da stati belligeranti. Tuttavia, differenze importanti a parte, le posizioni di principio sono questioni ideologiche decisive per il partito comunista e per il movimento rivoluzionario, nel 1916 come oggi, in Svizzera come in Italia. (leggi tutto)
– Costituzione, guerra e rivoluzione
L’articolo 11 della Costituzione dice che l’Italia (Repubblica democratica fondata sul lavoro in cui la sovranità appartiene al popolo – articolo 1) ripudia la guerra. La Repubblica Pontificia (imperialisti USA, organizzazioni criminali, imperialisti UE e grandi capitalisti, sotto l’ala del Vaticano che è il governo occulto, irresponsabile e di ultima istanza del paese) non la ripudia affatto, anzi la sostiene. Basta vedere quanto spendono i loro governi per gli armamenti. Non solo, i vertici della Repubblica Pontificia hanno svenduto la sovranità nazionale prima agli USA (basi NATO, servitù militari, depositi di armi atomiche e non) e poi anche ai circoli della speculazione e della finanza internazionale sotto la sfera di influenza degli imperialisti franco-tedeschi (Fiscal Compact, pareggio di bilancio in Costituzione, ecc.). In dieci righe ecco riassunto efficacemente cosa significa che… (leggi tutto)
– Lettera aperta agli operai e agli altri lavoratori che partecipano ai congressi locali dell’USB
Sono in corso i lavori congressuali dell’USB: a fine marzo sono iniziati i congressi locali, seguiranno quelli nazionali delle categorie Lavoro Privato e Pubblico Impiego (il 13 e 14 maggio) e il 9, 10 e 11 giugno a Tivoli si terrà il II Congresso nazionale confederale, con cui verrà sancita anche la strutturazione della Federazione del Sociale che raccoglie l’ASIA (diritto alla casa) e l’USB pensionati e punta a organizzare territorialmente precari, disoccupati, lavoratori autonomi, studenti, rifugiati. (leggi tutto)
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Devolvi il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi all’Associazione Resistenza
Il cinque per mille è una forma di finanziamento che non comporta oneri aggiuntivi al contribuente, dal momento che questi, tramite la compilazione dell’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi, sceglie semplicemente la destinazione di una quota della propria IRPEF.
Se presenti il Modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche:
1. Compila la scheda sul modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche;
2. firma nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…”;
3. indica nel riquadro il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
Anche se non devi presentare la dichiarazione dei redditi puoi devolvere il 5 per mille:
1. Compila la scheda fornita insieme al CU dal tuo datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione, firmando nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…” e indicando il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
2. inserisci la scheda in una busta chiusa;
3. scrivi sulla busta “DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF” e indica il tuo cognome, nome e il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
4. consegnala a un ufficio postale o a uno sportello bancario (che le ricevono gratuitamente) o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, ecc.).
Promuovi il 5×1000 all’Associazione Resistenza SCARICA E DIFFONDI IL VOLANTINO Fronte – Retro
Associazione Promozione Sociale – Codice Fiscale: 97439540150 –
Via Tanaro 7, 20128 Milano, Tel: 02.26.30.64.54, Email: ass.resistenza@libero.it, Facebook: Associazione Resistenza
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