Già di per sé interessante esempio di interpretazione sensoriale di Venezia, realizzata in collaborazione con persone non vedenti o ipovedenti, l’opera d’arte “Catalonia in Venice 2017_La Venezia che non si vede” dell’artista Antoni Abad, presente alla 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, è diventata un ulteriore vero esempio di accessibilità universale.
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Una vera buona prassi di accessibilità universale
Già di per sé interessante esempio di interpretazione sensoriale di Venezia, realizzata in collaborazione con persone non vedenti o ipovedenti, l’opera d’arte “Catalonia in Venice 2017_La Venezia che non si vede” dell’artista Antoni Abad, presente alla 57. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, è diventata un ulteriore vero esempio di accessibilità universale, “incrociandosi” con il Progetto “Museo per tutti” dell’Associazione L’abilità di Milano, che l’ha resa del tutto fruibile alle persone con disabilità intellettiva
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I pesci combattenti
Alessia Berra, Giulia Ghiretti, Federico Morlacchi, Francesca Secci, Fabrizio Sottile, Arianna Talamona e Arjola Trimi: sono loro i sette “pesci combattenti”, ovvero i campioni italiani del nuoto paralimpico le cui storie sono al centro dell’omonimo film-documentario di Riccardo Barlaam, che verrà proiettato in prima visione nel corso di un incontro in programma per il 24 maggio a Milano
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Bene valorizzare le aree protette, ma la vera accessibilità è altro
«L’accessibilità è definita dalla legge italiana come la possibilità, per persone con disabilità motoria o sensoriale, di muoversi in un determinato ambiente “in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia”. È ovvio che avere bisogno di due robusti assistenti per spingere una sedia monoruota non ha alcuna connessione con il concetto di autonomia»: lo ha scritto Giulio Nardone, vicepresidente dell’INMACI (Istituto Nazionale per la Mobilità Autonoma di Ciechi e Ipovedenti), rivolgendosi ai promotori di un’iniziativa riguardante un Parco Regionale del Lazio
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C’era una volta un buon Servizio… Ora non c’è più
«C’era una volta – denuncia Mari Ferraro – il Servizio di Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva (TSMREE) dell’(ex) ASL Roma C (attuale Roma 2), con un ruolo importante nell’individuazione precoce, nel trattamento, e nella prevenzione di disturbi concernenti tutte le aree implicate nello sviluppo di un bambino/adolescente: motoria, cognitiva, psicoaffettiva e relazionale. Ora, di fatto, quel prezioso Servizio non c’è più e i diritti di tanti bambini risultano calpestati»
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A Pisa c’è la Bottega dei Miracoli
Tutti prodotti artigianali, provenienti da realtà sociali che hanno saputo riscattare le difficoltà e tra gli addetti alle vendite due giovani con sindrome di Down ai quali se ne aggiungeranno presto altri, in veste di tirocinanti: è questa, la Bottega dei Miracoli, aperta recentemente a Pisa, proprio alle spalle della Torre Pendente, negozio promosso dalla Caritas Diocesana e gestito dalla Cooperativa Sociale Alzaia, nata, quest’ultima, dalla collaborazione fra la Cooperativa Il Simbolo e l’AIPD pisana (Associazione Italiana Persone Down)
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Le politiche perdute
«In questo libro parliamo di “politiche perdute” per indicare l’urgenza di ritrovare politiche (capacità di fare scelte e di renderle operative) che forniscano indicazioni e orizzonti nella costruzione di interventi e servizi che abbiano al centro le persone e le loro necessità. Politiche che producano interventi inclusivi e sostenibili in termini di qualità di vita»: così Fabio Ragaini, curatore del libro intitolato “Le politiche perdute. Interventi sociosanitari nelle Marche”, spiega il titolo del nuovo volume prodotto dal Gruppo Solidarietà, che verrà presentato domani, 23 maggio
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L’intelligenza dell’anima
Nel corso di un incontro patrocinato dal Comune di Perugia e inserito nell’àmbito della Manifestazione “Il Maggio dei Libri”, verrà presentato domani, 23 maggio, nel capoluogo umbro, “L’intelligenza dell’anima. Emozioni in gioco nella Comunità di Capodarco”, originale volume costituito da una serie di racconti elaborati dalle persone accolte presso la Comunità Capodarco di Perugia
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Improvvisazioni e pasticci nel nuovo Decreto sulla valutazione
«L’argomento della valutazione degli alunni con disabilità, DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) e altri BES (Bisogni Educativi Speciali) – scrive Flavio Fogarolo – è uno dei più caldi nelle nostre scuole, spesso occasione di contenzioso con le famiglie, e c’era semmai bisogno di una nuova normativa che chiarisse i punti ambigui, non di una, come quella fissata dal recente Decreto Legislativo 62/17, che aumenta pesantemente la confusione»
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La redazione di Superando.it
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