“La dittatura democratica dei potenti”

Una realtà molto complessa, resa ancor più confusa dall’informazione trash con cui ci sommergono i media che contano, rende i processi in corso spesso incomprensibili. Si tratta di un tratto caratteristico delle tormente generate dalle crisi sistemiche. La nitidezza dello sguardo sarebbe invece essenziale per chi non ha assicurazioni sulla vita. 

 

NEWSLETTER DI COMUNE
 

LA SCUOLA È FINITA? TAVERNA COMUNALE
Possiamo vivere la scuola come tempo liberato (dal mercato), dedicato allo svago della mente – in fondo in greco skholḗ significa “tempo libero”-, allo studio individuale e collettivo con cui contribuire al bene comune? Possiamo sperimentare una scuola del fare nella quale imparare ad ascoltare, coltivare l’attesa, mettersi in gioco, sostare attorno a domande di difficile risposta, intrecciare saperi lingue e culture, cooperare, imparare facendo? Possiamo fare della scuola un presidio sociale aperto al territorio e al mondo dove gettare semi di pensiero critico? Di questi e altri temi ragioniamo mercoledì 7 giugno in una cena-incontro con il maestro Franco Lorenzoni presso la scuola Di Donato di Roma
PRENOTATE SUBITO
 

 

LA DITTATURA ‘DEMOCRATICA’ DEI POTENTI
Una realtà molto complessa, resa ancor più confusa dall’informazione trash con cui ci sommergono i media che contano, rende i processi in corso spesso incomprensibili. Si tratta di un tratto caratteristico delle tormente generate dalle crisi sistemiche. La nitidezza dello sguardo sarebbe invece essenziale per chi non ha assicurazioni sulla vita. Quando Marx scrive il Manifesto, il rapporto tra los de abajo e los de arriba era di nove a uno. Non c’erano pensioni per gli anziani e l’università era riservata alle sole élite. Il 90 per cento della gente aveva interesse ad abbattere il sistema. Oggi stiamo forse sfiorando una “dominazione perfetta”, con le società ; divise in parti quasi uguali, tra chi ha bisogno di far saltare il banco e chi teme ogni possibile cambiamento. Al di sopra di esse, sta l’uno per cento della popolazione che controlla il potere dello Stato, gli altri poteri e delle democrazie elettorali che hanno senso per la metà de arriba ma sono una prigione per los de abajo. Essi non possono aver fiducia in un sistema politico che funziona come una ‘dittatura democratica’. Quelli che vivono nella “zona del non-essere”, per dirla con Fanon, resistono e costruiscono altri mondi per poter sopravvivere, ma sono bombardati con l’illusione di poter cambiare il proprio destino senza rompere il sistema
RAÚL ZIBECHI
 

G7, CIÒ DI CUI NON SI È PARLATO
I profitti delle grandi imprese e le borse finanziarie, anche grazie alle guerre in corso, dimostrano che quelli che sono in alto hanno deciso di schiacciare precari e impoveriti di tutto il mondo. La loro violenza precipita nei meandri della vita di ogni giorno
ANDREA FUMAGALLI

IL RIONE DEGLI INVISIBILI
Ci sono non-luoghi nelle periferie di alcune città italiane che hanno poco da invidiare alle peggiori favelas del pianeta. Dei Bipiani di Ponticelli, a Napoli, si sono occupati anche tv e istituzioni, più o meno per la durata e con la profondità di uno spot pubblicitario o elettorale, ammesso che tra le due cose ci sia differenza. I bipiani sono strutture realizzate con larghissimo impiego di amianto, tirate su in emergenza dopo il terremoto dell’Ottanta e lì rimaste: una bomba ambientale a cielo aperto dove sopravvivono 398 persone, tra cui diversi migranti. Cittadini senza appeal elettorale. Malattie respiratorie e neurologiche, nascite con evidenti malformazioni, ma soprattutto diagnosi di tumori e un a rassegnazione triste qui sono molto diffusi. Un reportage fotografico
PAS LIGUORI

DONNE DI TERRA
Si sono conosciute nelle fiere, nei mercati contadini, negli incontri organizzati dalle reti di Genuino clandestino, Semi Rurali, Corto Circuito Flegreo e in altre occasioni. Tutte hanno rigorosamente scelto di prendersi cura e custodire le loro terre usando metodi naturali. La loro contro-cultura è mangiare ciò che si produce, trasformare e conservare il più possibile direttamente, scambiarsi semi e conoscenze alla pari, gestire il proprio tempo senza avere sul collo il fiato degli intermediatori, conoscere le persone a cui si vende. Dodici donne di resistenza contadina
PAOLO CACCIARI

PARTIRE DAL BASSO, PER CAMBIARE IL CLIMA
Dai governi dei paesi che inquinano maggiormente il pianeta oggi non c’è da aspettarsi molto, anzi solo incalzandoli con inedita determinazione si potrà ottenere poco, pochissimo: la Cina fa sapere che non prenderà impegni rilevanti prima del 2030, illudersi su un radicale cambiamento delle politiche di Trump, uno che è stato eletto mentre abbaiava “America first”, sarebbe ridicolo e imperdonabile. Per incidere sul rapido progredire del riscaldamento globale e salvare la terra non resta che una grande intensificazione delle lotte dal basso, non legate a governi e partiti. Qualcuno storcerà il naso ma è la sola via realistica. Non si tratta di una scelta determinata sul piano delle idee, solo politica, cioè basata sul profondo distacco che si sta allargando nelle società dei paesi più industrializzati tra le popolazioni e i rappresentati politici. Si tratta di una necessità di pura resistenza: lottare senza esitazioni per la sopravvivenza, guardando ai tempi in accelerazione dei danni climatici e ambientali. Questo articolo prova ad elencare alcune indicazioni per orientare le mobilitazioni e le scelte più urgenti. La gente che vive in ogni territorio, facendo tesoro del confronto e delle esperienze che avrà modo di conoscere, potrà valutare queste e altre proposte e stabilire un proprio piano di priorità
ALBERTO CASTAGNOLA

L’ANIMA NERA DELL’ENERGIA ITALIANA
Mentre a Taormina andava in scena quello che alcuni hanno definito come il vertice “più impegnativo” degli ultimi anni per i 7 “grandi” della terra, Re:Common ha lancia L’anima nera dell’Italia. È un nuovo video realizzato per denunciare l’attività delle imprese che, nel territorio nazionale e all’estero (in Montenegro, in particolare), continuano a gestire centrali a carbone altamente inquinanti, nonostante ne siano ormai riconosciuti da tutti i danni ambientali. Le comunità locali hanno già pagato un prezzo troppo alto “allo sviluppo”, le alternative energetiche e di sviluppo locale non possono che escludere gli altri combustibili fossili, a cominciare dal gas nat urale
LUCA MANES

DARE PRIORITÀ ALLE AREE COLPITE DAL SISMA
Passano i mesi e il terremoto che ha colpito il centro Italia sembra ormai scomparso dal dibattito e dalla scena pubblica. Intanto non si ferma la macchina delle grandi opere. Dalla Val Susa alla rete dei Comuni virtuosi, un appello per rifiutare le grande opere e scegliere altre priorità (contrasto al dissesto idrogeologico, messa in sicurezza dell’edilizia scolastica, ricostruzione delle aree terremotate, protezione del del patrimonio artistico e culturale)
COMUNI VIRTUOSI

ALLARGARE LO SGUARDO OLTRE L’ORIZZONTE
I flussi dei migranti sono destinati a crescere quali che siano le misure adottate per fermarli. Distinguere tra profughi di guerra, profughi ambientali e “migranti economici” è praticamente impossibile. Occorre fermare le pulsioni securitarie e le forme di accoglienza mal progettate e mal gestite. Il cammino da imboccare deve essere comunque messo a punto dal basso e non solo dai governi, coinvolgendo sia le comunità europee autoctone che quelle migranti
GUIDO VIALE

UNA SCUOLA GRANDE COME IL MONDO
A Tor Pignattara, uno dei quartieri più popolari e interculturali di Roma, esiste una scuola pubblica, accogliente e di qualità, che nonostante i mille ostacoli legislativi e burocratici, vede ogni giorno insegnanti, genitori, bambini e bambine costruire una comunità aperta al territorio. Qui se intrecci cibo, musica e persone accadono cose davvero favolose
MARIA COLETI

I VACCINI E LA LIBERTÀ DI SCELTA
“Faccio obiezione di coscienza e non prendo parte a questa guerra scatenata da chi, come se giocasse ai soldatini, ha creato due fazioni e trarrà un profitto dal vederci scannare. Non sono in battaglia e non mi ci sento. Ho, come tutti i genitori, vaccinisti e non (che brutte definizioni) delle ragioni che orientano le mie azioni – scrive Alessia Cintorino -… Non c’è una risposta unica e inconfutabile sulla questione vaccinale. A questa opinione sono giunta dopo anni di approfondimento e ne ho trovato conferma nelle parole di molti medici pro vaccino… Gli studi si contraddicono… Chi dice il contrario o mente sapendo di mentire o, semplicemente, si illude… “
ALESSI A CINTORINO

DONALD TRUMP E IL POPOLO CHE SPINGE
Il video di Trump che al G7 sposta bruscamente di lato Duško Marković, premier del Montenegro, ha già fatto il giro del mondo. Non so voi, ma il film del presidente che si distingue tra i rispettivi colleghi internazionali per azioni o affermazioni imbarazzanti mi sembra di averlo già visto, dice Alex Ghebreigziabiher. A ogni modo, ciò che risalta stavolta è la peculiarità dell’inopportuno gesto. Mentre il premier nostrano interpretava il ruolo del clown, negli stessi giorni in cui il deputato repubblicano Greg Gianforte si libera con la forza di un reporter del Guardian, il nuovo capo del governo americano recita la parte del bullo, facendo lo stesso con coloro che osino frapporsi tra lui e la migliore inquadratura ALESSANDRO GHEBREIGZIABIHER

IL DICIASSETTENNE E I NON-BUCHI D’AUTORE
Un incontro che fa sperare e un altro che ti ricorda come lavorare stanca
DANIELE BARBIERI

QUEL GRANO MOLTO ANTICO
Scrive Rosalba Mengoni, lettrice di Comune: “Buongiorno. Sto cercando di sapere se esiste ancora un grano molto antico chiamato siligine (in latino siligo). Ricordo che avete pubblicato degli articoli sui semi e sul loro scambio, e forse potete dirmi a chi posso rivolgermi. Cordiali saluti”. Risponde Daniela Di Bartolo, che in questi giorni promuove una due giorni sulle erbe spontanee:
R.C.

UN PO’ DI AGENDA:

NOI NON CI SPEGNIAMO – ROMA

POPULISMI – PADOVA

FIORITA DI CASTELLUCCIO DI NORCIA

 

 

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