“No all’impianto di mitilicoltura” di 305mila metri quadrati nello specchio d’acqua antistante la Baia di Monte d’Oro senza adeguati studi sulla compatibilità dell’impianto e sugli impatti che potrebbe avere sul paesaggio naturale e costiero di una delle aree più suggestive del Lazio. È quanto chiede Goletta Verde, a tutela del mare e delle coste italiane.
Minturno, 2 luglio giugno 2017 Comunicato stampa
Arriva la Goletta Verde a Minturno
Blitz di Legambiente “No all’impianto di mitilicoltura”
Legambiente: “Bisogna interrompere l’iter autorizzativo per l’impianto di mitilicoltura di 305mila mq nella Baia di Monte d’Oro. Servono nuovi studi sulla presenza di sostanze radioattive nei sedimenti marini e un iter autorizzativo trasparente che tenga conto delle richieste della comunità locale”
L’associazione presenta il dossier “Cozze nucleari a Minturno?”
Grande accoglienza per l’arrivo della Goletta Verde, nel comune costiero più a sud del Lazio, dove per la prima volta approda la storica imbarcazione ambientalista
“No all’impianto di mitilicoltura” di 305mila metri quadrati nello specchio d’acqua antistante la Baia di Monte d’Oro senza adeguati studi sulla compatibilità dell’impianto e sugli impatti che potrebbe avere sul paesaggio naturale e costiero di una delle aree più suggestive del Lazio. È quanto chiede Goletta Verde, la storica imbarcazione di Legambiente a tutela del mare e delle coste italiane, che in questi giorni fa tappa a Minturno. Questa mattina la barca ambientalista è approdata per la prima volta nella sua storia ultra trentennale, nel comune di Minturno presso la marina di Scauri, accolta festosamente dai volontari del locale circolo “Legambiente Sud Pontino” e dai tantissimi bagnanti presenti. Gli attivisti di Legambiente hanno protestato a Baia di Monte d’Oro esponendo lo uno striscione “No alle prime cozze nucleari”. La tipologia di impianto che sarebbe installata nello spazio marino, infatti, comporterebbe un notevole movimento di sedimenti con il posizionamento di ben 240 “corpi morti”, blocchi di calcestruzzo da 4,5 mc e 10.000 Kg ciascuno, che graverebbero su un fondale dove, secondo gli ultimi studi disponibili realizzati da Enea, potrebbero ancora essere presenti radionulcidi di Cobalto e Cesio, sostanze radioattive arrivate nei decenni scorsi in mare dall’ex Centrale Elettronucleare di Garigliano in funzione fino al 1982, una delle quattro centrali nucleari italiane. Per l’occasione Legambiente ha presentato il dossier “Cozze nucleari a Minturno?” che sarà inviato formalmente alla Regione Lazio.
“Siamo veramente molto soddisfatti nel vedere la Goletta Verde approdare per la prima volta a Scauri e per l’accoglienza riservatale dalle persone, perché questo territorio splendido ha bisogno di essere protetto e valorizzato al meglio, – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e il nostro blitz va in questa direzione. Se ci sono studi mai aggiornati o smentiti, che parlano di una presenza di scorie radioattive sui fondali a largo di Monte d’Oro, tra le brutte eredità del lontano passato nucleare del nostro paese, è impossibile non tenerne conto. Pertanto chiediamo che si interrompa l’iter autorizzativo in corso per il posizionamento di un impianto di mitilicoltura che sarebbe realizzato peraltro ad appena due chilometri dalla costa del comune del sud pontino. Si troverebbe infatti in corrispondenza con la Baia di Monte d’Oro a Scauri, uno degli angoli più suggestivi della costa laziale, in un’area che vede tra l’altro la presenza pregiata del Parco Regionale Riviera d’Ulisse e di un SIC marino, e in un territorio che basa la sua economia proprio sul settore turistico e balneare, che vuol dire bellezza e sostenibilità ambientale”.
Legambiente insieme ad altre associazioni ambientaliste e allo stesso Comune, ritiene inopportuno il posizionamento dell’impianto di mitilicoltura nell’area, anche per una valutazione di incidenza ambientale parziale che non tiene minimamente in conto gli studi sulla presenza di radionuclidi e quindi non complessiva di tutti gli impatti sull’ecosistema, nonché per le caratteristiche tecniche obsolete del progetto presentato.
“Riteniamo inopportuno il posizionamento dell’impianto di mitilicoltura in quest’area – aggiunge Dino Zonfrillo, Presidente del Circolo Legambiente Sud Pontino – visto il concreto rischio di alterare lo stato di qualità delle acque, anche considerando l’assenza nel progetto di fattibilità, di studi adeguati dei sedimenti in profondità, nonché di documentazione scientifica attestante l’assenza dei radionuclidi segnalati negli studi al momento disponibili. Chiediamo quindi che si provveda innanzitutto, senza ingiustificati allarmismi, una nuova analisi dei sedimenti presenti nei fondali. A prescindere dai risultati di queste analisi è comunque necessario ribadire che la scelta del territorio di Minturno per la realizzazione di impianti di mitilicultura è contro gli interessi della collettività”.
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