«La nostra regione non è il cortile di casa di nessuno», così Evo Morales, presidente dello Stato Plurinazionale di Bolivia, ha ribadito il proprio sostegno al Venezuela in seno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dove Donald Trump è tornato ad attaccare duramente la patria che fu di Bolivar e Chavez.
ONU, Evo Morales replica a Trump: «La nostra regione non è il cortile di casa di nessuno»
Il Presidente dello Stato Plurinazionale di Bolivia, ha ribadito il proprio sostegno al Venezuela in seno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite
«La nostra regione non è il cortile di casa di nessuno», così Evo Morales, presidente dello Stato Plurinazionale di Bolivia, ha ribadito il proprio sostegno al Venezuela in seno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dove Donald Trump è tornato ad attaccare duramente la patria che fu di Bolivar e Chavez.
Morales ha inoltre denunciato la volontà USA di creare una dittatura mondiale e condannato l’ingiusto embargo economico e finanziario applicato da Washington contro Cuba. Una politica che il leader indigeno ha definito fallimentare.
Con un chiaro riferimento al presidente Donald Trump ha criticato quei governi che «annunciano restrizioni delle politiche migratorie», così come «espulsioni di massa e costruzioni di muri».
Perché, secondo il presidente della Bolivia, i muri vanno «contro la storia dell’umanità». Riservando poi un’ulteriore stoccata al governo nordamericano per la decisione di voler abbandonare gli Accordi di Parigi sul clima.
Evo Morales ha anche chiesto che si faccia tutto il possibile per scongiurare l’ipotesi che la crisi nella penisola coreana sfoci in un conflitto armato, e che siano compiuti tutti gli sforzi necessari affinché siano riprese le negoziazioni, miranti a una soluzione pacifica del conflitto.