La risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, approvata giovedì 21 settembre, mirata a ritenere il gruppo armato che si autodefinisce Stato islamico responsabile per i crimini di guerra e gli abusi dei diritti umani in Iraq, fallisce nello sradicamento di una pericolosa cultura dell’impunità e potrebbe alimentare ulteriori abusi, ha dichiarato Amnesty International.
COMUNICATO STAMPA
IRAQ: LA RISOLUZIONE VIZIATA DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU SULL’IS MINACCIA DI CONSOLIDARE LA PERICOLOSA CULTURA DELL’IMPUNITÀ
La risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, approvata giovedì 21 settembre, mirata a ritenere il gruppo armato che si autodefinisce Stato islamico responsabile per i crimini di guerra e gli abusi dei diritti umani in Iraq, fallisce nello sradicamento di una pericolosa cultura dell’impunità e potrebbe alimentare ulteriori abusi, ha dichiarato Amnesty International.
La risoluzione adottata all’unanimità, presentata dal Regno Unito, istituisce un “gruppo investigativo” di esperti per sostenere il governo iracheno nel raccogliere, conservare e analizzare prove di reati gravi. Tuttavia, la risoluzione non riesce a includere in maniera decisiva disposizioni che garantiscano la responsabilità per i crimini commessi da forze irachene e da altri responsabili di gravi violazioni del diritto internazionale, compresi i crimini di guerra, durante il conflitto.
“Le iniziative che possono contribuire a garantire la giustizia alle vittime di atrocità commesse dai membri dell’Is in Iraq sono naturalmente notizie positive. Ma questa risoluzione viziata invia un messaggio pericoloso a tutte le altre parti in conflitto, che hanno commesso anch’esse gravi violazioni e crimini, di essere al di sopra della giustizia”, ha dichiarato Sherine Tadros, direttrice dell’ufficio di Amnesty International presso le Nazioni Unite a New York.
“Tutte le vittime di crimini di diritto internazionale in Iraq meritano giustizia. Questa risoluzione negherà quel diritto a molte vittime e minaccia di instaurare una pericolosa cultura della ‘giustizia del vincitore’, che servirà solo ad alimentare ulteriori abusi. Chiediamo quindi fermamente al Consiglio di sicurezza dell’Onu di trattare questa risoluzione come un primo passo sulla via della giustizia e della responsabilità per le vittime di reati e violazioni condotti da tutte le parti in conflitto in Iraq”.
Il “gruppo investigativo”, guidato da un consigliere speciale delle Nazioni Unite, raccoglierà e conserverà prove di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidi commessi dai membri dell’Is in Iraq.
Amnesty International ha documentato una serie di gravi violazioni del diritto umanitario internazionale compiute dall’Is nonché da forze governative irachene, milizie paramilitari e forze di coalizione in Iraq. Recentemente, il rapporto “A tutti i costi: la catastrofe di civili a Mosul ovest” ha analizzato dettagliatamente le violazioni che hanno avuto un impatto devastante sui civili durante la riconquista di Mosul sotto il controllo Is da parte delle forze irachene e di coalizione.
“Mentre la sconfitta dell’Is come gruppo che controlla il territorio in Iraq si avvicina, è più importante che mai che la popolazione irachena senta di stare entrando in una nuova era di giustizia e di responsabilità per tutti in Iraq”, ha aggiunto Sherine Tadros.
“Questi principi devono essere applicati ugualmente a tutti gli autori di reati e violazioni. La mancata garanzia di giustizia per tutte le vittime provocherà solo ulteriori cicli di emarginazione, abusi e violenze”.
Roma, 21 settembre 2017
Il Rapporto: A tutti i costi: la catastrofe di civili a Mosul ovest