Il Centenario della Rivoluzione d’Ottobre è un’ottima occasione per alimentare il dibattito sugli insegnamenti che l’esperienza dei primi paesi socialisti ci lascia in eredità e su come usarli per promuovere la rinascita del movimento comunista. Per trarre questi insegnamenti bisogna prima comprendere la natura della società socialista, una società differente da quella borghese.
Newsletter n. 31/2017 – Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo
Questa settimana ti consigliamo:
Le tre fasi dei primi paesi socialisti e le cause del loro crollo
Il Centenario della Rivoluzione d’Ottobre è un’ottima occasione per alimentare il dibattito sugli insegnamenti che l’esperienza dei primi paesi socialisti ci lascia in eredità e su come usarli per promuovere la rinascita del movimento comunista. Per trarre questi insegnamenti bisogna prima comprendere la natura della società socialista, una società differente da quella borghese quanto questa lo è da quella feudale.
Il socialismo è una società che si regge su tre pilastri, tra loro strettamente legati: dittatura del proletariato, trasformazione delle aziende capitaliste in aziende pubbliche gestite dai lavoratori secondo un piano trasparente e democraticamente deciso, partecipazione crescente delle masse popolari alle attività propriamente umane, in primo luogo alla gestione della società.
E’ una società di transizione, dal capitalismo al comunismo, i cui avanzamenti si misurano nella formazione di quella associazione mondiale dei lavoratori, e delle istituzioni e organismi in cui si articola, capace di dirigere l’intero movimento economico e spirituale della società, relegando “l’intera macchina statale nel posto che da quel momento le spetta, cioè nel museo delle antichità accanto alla rocca per filare e all’ascia di bronzo.” come scriveva Engels in L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato.
Nel corso di questa transizione la lotta di classe non è conclusa, ma continua: questo è uno degli insegnamenti sintetizzato da Mao Tse-tung analizzando l’esperienza dei primi paesi socialisti. Anche se non esiste più la borghesia imperialista che domina la società borghese, è la nuova borghesia che sorge nella società socialista, composta dalla destra dei dirigenti del Partito, dello Stato e delle organizzazioni di massa, che resiste all’avanzata verso il comunismo e opera per ritornare indietro, al vecchio, al capitalismo. Dall’esito di questa lotta fra il nuovo e il vecchio dipende la direzione verso cui marcia la società socialista. E’ quindi sul rafforzamento del reciproco legame dei tre pilastri su cui si fonda la società socialista e sull’avanzamento della transizione al comunismo che bisogna valutare l’esperienza dei primi paesi socialisti. (Leggi tutto)
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– [Italia] Pablo Neruda: ai giovani, al Partito
– [Internazionale] Il popolo catalano occupa le strade e sfida la repressione di Rajoy
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Da Resistenza n. 9/2017
Al link il numero completo, scaricabile in PDF e in word.
Lo sciopero generale del 27 ottobre e le spinte al rinnovamento del movimento sindacale
Antefatto. “Lo sciopero del 16 giugno scorso indetto da Cub, Sgb, Si Cobas, Usi-ait, Slai Cobas per l’intero comparto del trasporto pubblico e privato contro le privatizzazioni, in unità con i lavoratori del settore della logistica dove il trasporto delle merci utilizza in forma massiccia il supersfruttamento della manodopera immigrata, è stato un grande successo per la importante risposta data dalle singole organizzazioni. Un fatto ancor più significativo è rappresentato dall’adesione di tanti altri lavoratori che, aldilà dell’appartenenza sindacale, hanno colto l’occasione dello sciopero per manifestare il proprio malessere e il proprio dissenso verso le politiche economiche e sociali del governo. La massiccia adesione ha dato fastidio a chi governa, ai poteri forti e ai sindacati compiacenti, che invece di cogliere il malessere sociale montante, pensano di limitare ulteriormente il diritto di sciopero già pesantemente messo in discussione nel pubblico impiego e nei servizi pubblici in genere”. Questo è uno stralcio del documento con cui Cub, Sgb, Si Cobas, Usi-ait, Slai Cobas convocano lo sciopero generale nazionale del 27 ottobre prossimo, dopo gli attacchi di CGL, CISL, UIL, UGL, governo e “consulenti del lavoro” (“bisogna impedire che “un sindacatino” blocchi il paese). (Leggi tutto)
Tutto il potere alle organizzazioni operaie e popolari
L’avanzamento della rivoluzione socialista consiste nello sviluppo dell’organizzazione e dell’aggregazione della classe operaia e, attraverso di essa, del resto delle masse popolari attorno al partito comunista e del loro orientamento a lottare contro il sistema politico borghese fino a costituirsi in un nuovo Stato (la dittatura del proletariato). (Leggi tutto)
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Devolvi il 5×1000 della tua dichiarazione dei redditi all’Associazione Resistenza
Il cinque per mille è una forma di finanziamento che non comporta oneri aggiuntivi al contribuente, dal momento che questi, tramite la compilazione dell’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi, sceglie semplicemente la destinazione di una quota della propria IRPEF.
Se presenti il Modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche:
·Compila la scheda sul modello 730 o Modello Unico Persone Fisiche;
·firma nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…”;
·indica nel riquadro il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
Anche se non devi presentare la dichiarazione dei redditi puoi devolvere il 5 per mille:
·Compila la scheda fornita insieme al CU dal tuo datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione, firmando nel riquadro indicato come “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative…” e indicando il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
·inserisci la scheda in una busta chiusa;
·scrivi sulla busta “DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF” e indica il tuo cognome, nome e il codice fiscale dell’Associazione Resistenza 97439540150;
·consegnala a un ufficio postale o a uno sportello bancario (che le ricevono gratuitamente) o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, ecc.).
Promuovi il 5×1000 all’Associazione Resistenza SCARICA E DIFFONDI IL VOLANTINO Fronte – Retro
Associazione Promozione Sociale – Codice Fiscale: 97439540150 –
Via Tanaro 7, 20128 Milano, Tel: 02.26.30.64.54, Email: ass.resistenza@libero.it, Facebook: Associazione Resistenza
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