Nella tarda serata del 25 ottobre un tribunale di Istanbul ha disposto il rilascio su cauzione di otto difensori dei diritti umani e il proseguimento del processo nei loro confronti. Rimane invece in carcere il presidente di Amnesty International Turchia, Taner Kılıç, la cui colpevolezza è basata su insinuazioni e accuse prive di sostanza.
COMUNICATO STAMPA
IL PRESIDENTE DI AMNESTY INTERNATIONAL TURCHIA RIMANE IN CARCERE
A seguito della decisione di un tribunale di Smirne di non rimettere in libertà Taner Kılıç, presidente di Amnesty International Turchia, il segretario generale dell’organizzazione per i diritti umani, Salil Shetty, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Nelle ultime 24 ore abbiamo visto all’opera in due modi opposti il volubile sistema giudiziario turco: a fronte di accuse in entrambi i casi infondate, con una mano ha ridato libertà mentre con l’altra l’ha tolta”.
“Il rilascio dei 10 difensori dei diritti umani di Istanbul della scorsa notte aveva ripristinato un minimo di fiducia nel sistema giudiziario della Turchia. Oggi, quella fiducia è svanita”.
“Le autorità turche hanno ripetutamente e pubblicamente presunto la colpevolezza di Taner Kılıç,sulla base di insinuazioni e di accuse prive di sostanza. Continueremo senza sosta a chiedere il rilascio del nostro presidente e l’annullamento delle accuse nei confronti di tutti i difensori dei diritti umani in Turchia”.
Ulteriori informazioni
Il giudice di Smirne ha accolto la richiesta della pubblica accusa di unificare il caso di Taner
Kılıç con quello dei 10 difensori dei diritti umani arrestati a luglio nel corso di un seminario di formazione, sulla base degli inconsistenti motivi che egli fosse a conoscenza dei preparativi del seminario e fosse in contatto con la direttrice di Amnesty International, Turchia Idil Eser, in vista della partecipazione di quest’ultima.
Taner Kılıç è accusato di “appartenenza all’Organizzazione terroristica Fetullah Gülen”. Secondo l’accusa, avrebbe scaricato e utilizzato l’app di messaggistica Bylock, con la quale gli aderenti del movimento diretto da Gülen erano soliti comunicare. Tuttavia, due perizie indipendenti commissionate da Amnesty International sono giunte alla conclusione che sul telefono di Taner Kılıç quell’app non è neanche mai stata installata.
Roma, 26 ottobre 2017
COMUNICATO STAMPA
TURCHIA: RILASCIATI OTTO DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI TRA CUI LA DIRETTRICE DI AMNESTY INTERNATIONAL. OGGI IL PROCESSO CONTRO IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE
Nella tarda serata del 25 ottobre un tribunale di Istanbul ha disposto il rilascio su cauzione di otto difensori dei diritti umani e il proseguimento del processo nei loro confronti.
“Finalmente, dopo quasi quattro mesi i nostri amici e colleghi possono tornare dai loro cari e dormire nei loro letti. Ma la gioia è rovinata dal fatto che il nostro presidente Taner Kılıçresta in carcere e affronta oggi a Smirne il suo processo”, ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International.
“Questi procedimenti giudiziari politicamente motivati sono un tentativo di zittire le voci critiche della Turchia ma finora sono solo serviti a mettere in luce l’importanza dei diritti umani e di coloro che dedicano la loro vita a difenderli”, ha proseguito Shetty.
“Dopo il sospiro di sollievo della scorsa notte, oggi proseguiamo la nostra battaglia per assicurare che Taner, Idil e i loro colleghi siano prosciolti da queste accuse prive di fondamento. Non ci fermeremo fino a quando le accuse saranno annullate e tutti torneranno in libertà”, ha concluso Shetty.
Ulteriori informazioni
Idil Eser, direttrice di Amnesty International Turchia, era stata arrestata il 5 luglio insieme ad altri nove difensori dei diritti umani. Taner Kılıç, il presidente dell’associazione in Turchia, era stato arrestato il mese prima. Tutti sono accusati di “appartenenza a un’organizzazione terroristica”.
Nel processo di Smirne, Taner Kılıç deve rispondere della separata accusa di “appartenenza all’Organizzazione terroristica Fetullah Gülen”.
Roma, 26 ottobre 2017