“La Valsusa brucia”

Come ricorda Claudio Giorno: “quelli che sono in alto” hanno bucato per decenni le montagne della Valsusa – con la prima centrale in caverna a Venaus da parte di Enel e dei francesi di Edf, che qui alcuni chiamano la Nonna delle Grandi opere, e più recentemente con i lavori per l’alta velocità – massacrando quei recipienti millenari di acqua che ora avrebbero difeso case e boschi.

 

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LA VALSUSA BRUCIA
Ci sarà tempo per approfondire le diverse cause che hanno provocato gli immensi incendi in Valsusa. Ora c’è solo da sostenere le comunità abituate a difendere in modo straordinario quel territorio. Una cosa però sanno bene in Valle, come ricorda Claudio Giorno: “quelli che sono in alto” hanno bucato per decenni le montagne della Valsusa – con la prima centrale in caverna a Venaus da parte di Enel e dei francesi di Edf, che qui alcuni chiamano la Nonna delle Grandi opere, e più recentemente con i lavori per l’alta velocità – massacrando quei recipienti millenari di acqua che ora avrebbero difeso case e boschi. E ora istituzioni e grandi media si disperano, mentre i canadair sono costretti a prendere l’acqua dalla Croazia… Perfino studi commissionati per la Torino-Lione mostrano l’evidente relazione tra il disseccamento delle montagne e il progredire dello scavi delle Grandi opere. Il fumo delle fiamme alte più di 50 metri – che hanno devastato Mompantero – puzza di ipocrisia e di profitto
CLAUDIO GIORNO

L’INCUBO È INIZIATO DOMENICA 22. IL RACCONTO DI UN INSEGNANTE L. DI GIANNI

VALSUSA, MEDIA E SCIACALLI

Quello in Catalogna non è un tentativo di costituire un nuovo staterello, certo più ricco e forse più democratico, ma prima di tutto un grido contro la forma Stato, già travolta dai processi di globalizzazione, che domina dall’alto lontano dai territori e dalle persone. E contro la costruzione economica dell’Europa: del resto, dopo la Grecia, l’Ue cerca di umiliare anche la Catalogna. In realtà ciò che è arrivato al capolinea è anche il processo delle “autonomie” concesse dagli Stati ad alcune sue aree. Una situazione complessa, “drammatica ma straordinaria – scrive Lanfranco Caminiti – I movimenti europei dovrebbero cogliere questa opportunità. È un’altra Europa che dobbiamo costruire, a partire dal basso, dalle economie territoriali e dai diritti sociali. Questo dice la Catalo gna…”
LANFRANCO CAMINITI

 

L’ALTRA RIVOLUZIONE DI OTTOBRE
Arriva dal Sahel ed è la più disarmata che si sia mai vista, eppure funziona. I protagonisti della rivoluzione di cui parla Mauro Armanino – antropologo, ex operaio e sindacalista della Flm, dal 2011 missionario a Niamey, Niger – hanno le mani nude e i piedi scalzi. Hanno volti scoperti, nomi comuni e storie ordinarie ma sono milioni: donne, bambini e giovani incoscienti della valenza rivoluzionaria di un processo storico che un sistema ottuso prova inutilmente a fermare con controlli ogni volta più invasivi, con i fossati, i muri, il filo spinato, i pattugliamenti e i droni. Loro, i rivoluzionari del nuovo ottobre, hanno la sola colpa di desiderare una vita differente, nel cuore ciò che hanno abbandonato e negli occhi un presente da sognare assieme
MAURO ARMANINO
 

SANTIAGO MALDONADO
La denuncia di Sergio Maldonado, fratello del più noto desaparecido argentino al tempo della presidenza di Mauricio Macri, non potrebbe essere più diretta e indignata: solo due giorni prima delle elezioni politiche, il 21 ottobre, dopo 81 giorni di vergognoso silenzio, Macri ha chiamato sua madre per farle le condoglianze. Intanto il ministro degli interni lascia intendere che con il ritrovamento del corpo di Santiago comincia a emergere una verità diversa da quella che è stata gridata nelle piazze di mezzo mondo e che accusa senza mezzi termini la sua gendarmeria. In questi giorni la famiglia Maldonado, che non potrebbe non nutrire profonda sfiducia nelle corrotte istituzioni della giustizia nazionale, ha chiesto in Uruguay alla Commissione interamericana dei diritti umani d i sostenere la sua richiesta di una partecipazione di periti dell’Onu alle indagini sul caso. Qui Patrizia Larese ricostruisce la vicenda del giovane difensore dei diritti del popolo mapuche fatto scomparire per oltre due mesi
PATRIZIA LARESE
 

UN PAESE A DISAGIO CON I DIRITTI UMANI
Le due nuove condanne inflitte dalla Corte europea per i diritti umani fanno dell’Italia uno dei paesi più problematici in materia di tortura. I giudici sono stati durissimi e chiarissimi. L’Italia è priva di strumenti di intervento adeguati e in aggiunta diversi apparati dello stato hanno compiuto scelte profondamente sbagliate. “La verità è che non esiste nel nostro paese – scrive Lorenzo Guadagnucci – la volontà di riconoscere che abbiamo serie difficoltà nella tutela dei diritti umani: ai casi eclatanti delle torture si sommano l’opacità degli apparati di sicurezza, la scarsa attitudine a rendere conto del proprio operato, l’inesistenza di un’autorità indipendente di vigilanza. La verit à è che il legislatore, anche di fronte casi eclatanti come le torture, le violenze e i falsi durante il G8 genovese del 2001, non si è mai schierato dalla parte dei cittadini sottoposti ad abusi odiosi e gravissimi…”
LORENZO GUADAGNUCCI

CALPESTARE LIBERTÀ E DIRITTI
Cresce il numero di paesi nei quali la libertà di opinione, associazione, iniziativa sociale e politica, la possibilità di organizzare campagne per i diritti civili, sociali, ambientali sono in tutto o in parte negate. Un dossier preparato dall’ong Civil Liberties Union for Europe mostra la gravità degli attacchi ripetuti alle organizzazioni della società civile in vari paesi dell’Ue, Italia inclusa
FRANCESCO MARTONE

QUATTRO BAMBINI E UNA SPERANZA NON ESAUDITA
Ora che non ne parla più nessuno, Francesca de Carolis sceglie di ricordare e riflettere – con l’aiuto del centro di etnopsichiatria Franz Fanon, di Torino – la storia di Faycal Haitot, il padre che ha detto basta a questa vita portando via da questo mondo i suoi quattro figli, Siff, il maggiore di 11 anni, e Sophia, Soraya e Saphiria, le bambine di 7, 5 e 3 anni. Per molti è stato un gesto di follia, un modo per dire che non ci riguarda. In realtà è un urlo lanciato al mondo, disperazione, per dirla con George Eliot, “la dolorosa avidità di una speranza non esaudita…”. Una storia che tanto dice di quello che sta succedendo nel nostro tempo a
FRANCESCA DE CAROLIS

NONNI DI MERDA
«Ca##o nonno, 91 anni! Ma come ti salta in mente? Fino a poco fa tutto andava per il meglio. Avevi lavorato 40 anni, avevi messo un bel gruzzolo da parte e avevi la tua pensioncina. La mamma me l’aveva sempre detto: “quando ci lascia il nonno ed eredito i suoi risparmi ti compero la macchina nuova!”. E invece vai ad ammalarti di Alzheimer a 80 anni! La mamma non può assisterti… Io neppure che già devo star dietro a Zurlì (sì, Zurlì, il bassotto, te lo ricordi? ma no, non ti ricordi mai un ca##o! comunque già devo raccattare la sua merda, poverino lui mica ha colpe…). Quindi ci è toccato … SEGUE QUI< br /> MARIO BOVINA
 

RIBELLARSI AGLI STEREOTIPI DI IKEA
Dopo le proteste provocate da uno spot televisivo, la nota multinazionale ha scoperto che la Cina è un paese complesso, in cui, ad esempio, ci sono molte giovani donne che hanno studiato e hanno un’indipendenza economica, tante vivono bene anche senza sposarsi e, soprattutto, senza gli accessori Ikea. Che impertinenti
MARIA G. DI RIENZO
 

I COLORI DEL TESORO ALLA FINE
In Giappone una ragazza ha citato per danni il governo di Osaka dopo che la sua scuola le ha ordinato di tingere i capelli di nero, requisito obbligatorio richiesto a ogni studente, pena l’esclusione. La giovane, che ha capelli castani al naturale, ha dichiarato che, a causa dello stress e l’angoscia per l’assurda costrizione, si è ritrovata varie eruzioni cutanee sul capo. Da cui, la favola…
ALESSANDRO GHEBREIGZIABIHER
 

LA APP DELLO SCARTO COME RISORSA
Tra Padova e Torino è nata una app per trovare aziende che abbattono o annullano l’impatto ambientale dei loro prodotti: per ora sono state censite oltre 180 aziende, il 95 per cento in Italia. L’ha ideata l’associazione Pop Economix, che ora sta portando avanti il “Blue revolution tour”, per parlare di economia civile e circolare, raccontando quello che di bello c’è nel mercato. Un mercato che siamo anche noi, che possiamo scegliere cosa e come consumare, abbattendo le nostre emissioni e dando spazio alle tante realtà che si muovono nella giusta direzione di rispetto dell’ambiente naturale
LUCA CIRESE
 

NESSUN FINANZIAMENTO AI PRODUTTORI DI MORTE
Agli inizi di ottobre è stata finalmente approvata la legge che prevede il divieto di investimenti finanziari a favore di industrie che producono in paesi terzi mine anti-persona e munizioni a grappolo
TIBISAY AMBROSINI
 

È TEMPO DI COMMONFARE
La difesa del welfare non basta più. Abbiamo bisogno di concetti e pratiche con cui riprendere in mano la nostra vita e con cui favorire relazioni sociali diverse. Secondo i promotori della due giorni dedicata all’elaborazione di un Manifesto per il Commonfare, si tratta di mettere al centro quattro pilastri: reddito base incondizionato, gestione dal basso dei beni comuni, creazione di un eco-sistema alternativo di produzione, “moneta del comune”. Intorno a questi temi, tante realtà sono già in cammino
EFFIMERA

 

 

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AGENDA

ROMA. ASSEMBLEA DI NON UNA DI MENO

NAPOLI. REDDITO DI BASE

ROMA. PIZZA CON LA PASTA MADRE

 

 

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