Parco Archeologico Centocelle: Report Commissione Capitolina

La seduta del 31.10 ha non ha evidenziato nessun passo avanti di fatto ai cittadini su nessuna delle problematiche del PAC (delocalizzazione autodemolitori, insediamenti abusivi, bonifica del Canalone, Pentagono militare, apertura accessi ai diversi quartieri limitrofi). Senz’altro utile lo sforzo della Commissione di far parlare e aggiornare tra di loro i diversi Enti e Istituzioni.

 

Comunicato stampa n. 23/17

EMERGENZA AMBIENTALE
PARCO ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE

COMMISSIONE CONGIUNTA CCP V POLITICHE SOCIALI E DELLA SALUTE E CCP IV AMBIENTE


La seduta di ieri 31.10 ha non ha evidenziato nessun passo avanti di fatto ai cittadini su nessuna delle problematiche del PAC (delocalizzazione autodemolitori, insediamenti abusivi, bonifica del Canalone, Pentagono militare, apertura accessi ai diversi quartieri limitrofi).

Senz’altro utile lo sforzo della Commissione di far parlare e aggiornare tra di loro i diversi Enti e Istituzioni deputati alla risoluzione dei problemi per ambito di competenza.

Inconcepibile l’assenza dell’Ufficio autodemolitori del Dipartimento di Tutela Ambientale di Roma Capitale, così come del Dipartimento IV “Tutela e valorizzazione Ambientale” della Città Metropolitana di Roma Capitale

 

Ieri purtroppo abbiamo avuto la delusione di ascoltare per l’ennesima volta solo parole, cose dette e ridette, senza invece la presentazione di nessun avanzamento lavori sostanziale.

Non un cronoprogramma con la calendarizzazione dei tempi in cui le diverse fasi di risoluzione delle problematiche del PAC si devono organizzare.

Non una tempistica concordata tra gli enti che a vario titolo sono responsabili della risoluzione delle problematiche del PAC, che anzi hanno usato la seduta come occasione di aggiornamento circa le attività reciproche. In alcuni casi, si incontravano per la prima volta e capivano tra loro le diverse gerarchie autorizzative per le attività da fare.
 

Disallineamento totale tra le varie Istituzioni e Enti quindi.

Un esempio per tutti: la tanto decantata da parte della Sindaca Raggi e dell’Assessora Montanari “piantumazione partecipata” di 12.000 alberi tra Centocelle e Torre Sapienza di 2 giorni fa e stata ieri mattina tecnicamente messa sotto il suo vaglio dalla Sovraintendenza ai Beni Archeologici e Paesaggistici.

Uno spettacolo deprimente per i cittadini che vivono ogni giorno quella realtà di cui le istituzioni ancora non hanno il quadro completo, né circa la gravità, né l’urgenza di intervento e risoluzione nonostante sia a rischio la salute di un quadrante di circa 500.000 romani.

Il Comitato PAC Libero ha registrato che – nonostante il 3 luglio scorso l’Assessore Montanari, in un incontro dedicato all’ambiente organizzato al Quadraro, abbia dichiarato che avrebbe avuto a giorni i risultati della caratterizzazione dei rifiuti presenti nel Canalone, ieri il Presidente della Commissione Capitolina Ambiente Daniele Diaco ha affermato di essere ormai prossimi alla firma del contratto di appalto della caratterizzazione.

Uno dei due quindi mentiva nel momento in cui ha fatto le sue dichiarazioni. E se si può capire la complessità del problema e della conseguente risoluzione, non si tollera di essere presi in giro con dichiarazioni al minimo prive di fondamento quando fatte.

In merito alla rimozione dei rifiuti dal canalone, quindi, ieri il Dipartimento di Tutela Ambientale di Roma Capitale ha dichiarato che è alla firma un affidamento per la caratterizzazione dei rifiuti solidi ancora presenti nell’area del canalone con il Dipartimento di ingegneria dell’Università Sapienza di Roma al costo di 39.000 € + iva, in seguito alla quale sarà possibile procedere alla bonifica.

Considerando che la stessa doveva da Ordinanza del Sindaco (n. 22 del 10/02/2017) concludersi entro marzo 2017, dire ‘meglio tardi che mai’ è una magra consolazione.

Incresciosa mancanza di coordinamento, mentre la salute pubblica continua ad essere esposta a rischi elevati, visto sia la durata che l’intensità dell’esposizione a fattori inquinanti, cosi’ come evidenziato ieri anche dal rappresentante del Dipartimento di prevenzione U.O.C. Igiene Pubblica, ASL Roma 2.

Nessuna risposta circa le modalità di delocalizzazione degli autodemolitori da parte del Presidente Diaco, una volta scaduta l’ulteriore proroga di un anno concessa a fine giugno scorso.

Sia il nostro Comitato che le altre realtà territoriali hanno ribadito la richiesta della creazione di un tavolo interfunzionale per la gestione delle problematiche del Parco, una cabina di regia che coordini la complessità e includa anche la rappresentanza dei cittadini. E come l’11 aprile 2017 – quando in seguito ad un sit in in Campidoglio abbiamo ottenuto un incontro con i Capigruppo capitolini – il Presidente Diaco ha dichiarato che la prossima settimana darà il via alla convocazione.

Stesso jingle a distanza di 6 mesi.

Inconcepibile, vista la portata del problema specifico, l’assenza dell’Ufficio autodemolitori del Dipartimento di Tutela Ambientale di Roma Capitale, così come del Dipartimento IV “Tutela e valorizzazione Ambientale” della Città Metropolitana di Roma Capitale, la ex Provincia.
 

Così non hanno trovato risposta due importanti quesiti:

  1. Lo stato dei lavori in merito alla delocalizzazione degli autodemolitori e alla chiusura di quelli abusivi.

  1. Lo stato delle indagini sulla contaminazione della falda, a carico della Città Metropolitana di Roma Capitale, senza le conclusione delle quali non è possibile procedere ad un piano di bonifica.

Apprendiamo infine alcuni fatti importanti:

  1. dal Comandante del V Gruppo della Polizia Locale di Roma Capitale Mario De Sclavis che, in seguito all’esposto da noi presentato a luglio 2017, è in corso un’attività di polizia giudiziaria tesa ad accertare la presenza di illeciti nell’esercizio delle attività di autodemolizione presenti nel PAC e nell’operato degli enti coinvolti nella gestione della bonifica.

  1. Dal Presidente del V Municipio Giovanni Boccuzzi che, non è chiaro con quale delega, ha partecipato al Tavolo con il Ministero della Difesa:

  • Non sarà realizzata la strada di collegamento tra l’area militare e la stazione Metro C sulla Casilina

  • Non saranno concessi ampliamenti all’attuale perimetro dell’ area militare, cosiddetto Pentagono

  1. Dall’Assessore all’Ambiente del V Municipio Dario Pulcini che l’acqua dei pozzi presenti nel PAC è sì contaminata, tanto da avviare una procedura obbligatoria di bonifica ai sensi del Testo unico sull’Ambiente, ma potabile ai sensi del D.Lgs 31/2001.

Sarà nostra premura recapitargliene una cassa, alla Salute!!!

Ringraziamo senz’altro La Commissione Politiche sociali e della salute e la Presidente Maria Agnese Catini per aver convocato la seduta congiunta Ambiente e Salute di ieri senza la quale le istituzioni e gli Enti non si sarebbero ancora mai incontrati e coordinati.

E nel ringraziarla per averci invitato, la sollecitiamo a cadenzare altre sedute congiunte con odg puntuali, interventi calibrati e misurati nei tempi, affinchè anche le realtà territoriali possano trovare voce. A domande puntuali vogliamo risposte altrettanto puntuali con cadenza dei tempi di risoluzione da parte di ognuno dei convocati.

Il Comitato Parco Archeologico di Centocelle Libero continuerà a vigilare, pressare e perseguire le vie legali per far tutto ciò che è in suo potere affichè il Pac sia finalmente un parco!

Roma, 1.11.2017

Portavoci: Stefania Berrettoni, Luca Scarnati

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